Non sono mai stata magra, io. Nè mai lo
sarò. Ma non per questo me ne faccio un problema, anzi, io mi vado proprio
bene così. Mi piaccio, se per piacersi intendiamo lo star bene con se stessi.
il 2009 e il 2010 sono stati per me
anni da dimenticare. Periodi bui e faticosi, dolorosi e soffocanti,
soprattutto psicologicamente, per svariati motivi con i quali non sto qui
ad annoiarvi.
Quello di cui voglio parlare con voi,
è che in quel brutto periodo mi sono consolata mangiando. Io adoro mangiare,
mi piacciono le cose buone e mi piace cucinarle, mi piace la convivialità
della tavola e sono una di quelle casalinghe disperate mancate che "tifacciodamangiareperchètivogliobene".
Però qui stiamo parlando di altro. Stiamo parlando di mesi in cui per soffocare
la rabbia, la frustrazione e il dispiacere io li glassavo di cioccolata
e poi li pralinavo. Così mi sembravano più sopportabili. Sapevo benissimo
che stavo esagerando, ma in quel periodo così particolare e densissimo
di impegni e responsabilità, non mi pareva di avere altra scelta per gratificarmi
almeno un po'. Era un momento in cui non potevo permettermi di sbroccare,
dovevo mantenere la lucidità perchè dalla mia dipendeva quella di altre
persone perciò tiravo avanti come potevo.
Mi giustificavo promettendo a me stessa
che, appena avrei visto la luce alla fine del tunnel, mi sarei rimessa
in riga. E, incredibilmente, così ho fatto.
Dico "incredibilmente"
perchè io non sono esattamente un mostro di forza di volontà e... beh,
mi son fatta una bella sorpresa nel raggiungere questo obiettivo per me
così difficile! Terminata la mia gita nei gironi infernali, mi sono data
un po' di tempo poi, un bel giorno, mi sono decisa. Complice una fotografia
fattami in spiaggia dall'allora mio fidanzato che ho impressa in mente
così bene che ve la potrei disegnare, se solo fossi capace. Ma non vi perdete
niente!
Ho fatto una dieta seguita da un nutrizionista
che oggi abbraccerei, però IO ce l'ho fatta e IO sono fiera di me. Oggi
peso 66 chili per un metro e sessanta...quattro, credo. Non farò mai la
modella, d'accordo, ma sono rientrata in tutti i miei vestiti. I jeans
si chiudono e delle volte li tolgo dimenticandomi di slacciare il bottone.
Non dover mai cambiare il buco alla cintura mi fa sentire serena e posso
rimettermi le mie adorate tshirt basic senza sembrare l'Omino Michelin.
Tutti pensano che io mi sia messa a stecchetto
per entrare nell'abito da sposa, anche se in realtà non è così. Abbiamo
deciso di sposarci che la dieta era ormai quasi conclusa. E non nego di
essere stata contenta di questa coincidenza. Anche se avere un obiettivo
sicuramente aiuta. E immagino che il matrimonio per molte rappresenti questo
obiettivo. Il mio era un'altro... e ha a che fare con dei chili che spero di prendere e dover perdere prossimamente.
Ma poi vuoi mettere poter mangiare (quasi) quanto vuoi con la scusa del "Ehi, mica sono ingorda, lo faccio per lui, deve pur crescere questo bambino!"
RispondiElimina;-)
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