venerdì 5 dicembre 2014

Cani e porci (aprono un blog)

Ah perché adesso tutti aprono un blog…!

 [ Disse con aria contrariata, superiore e stizzita.]


Sì mamma, ormai sono moltissime le persone che aprono un blog. E magari non tutti sono interessanti da leggere, ben impaginati o ben scritti. Ovvio, se uno scrive sotto sotto desidera che qualcuno lo legga. Se poi pubblica, beh. 


Ma non è che tu sia costretta a leggere se non vuoi. Nemmeno a me piacciono tutti i blog in cui mi imbatto, anzi. Ma nessuno mi ha mai puntato una pistola alla testa per leggere quello che non mi andava, giuro. Lo so bene che non condividi nessuna tendenza social, che non approvi il fatto che le persone mettano in piazza gli affari propri, so che ti senti urtata da questo mondo di condivisione. Ma non c’è nulla di male se qualcuno si accorge di trarre un beneficio dall’espressione scritta di sé. Se metter nero su bianco quello che gli passa per la testa lo fa sentire meglio o gli permette di capire. Se anziché annoiare amici e famigliari con argomenti che non li riguardano e non li interessano, sceglie consapevolmente di interfacciarsi con chi in un certo senso popola il suo stesso mondo. E’ vero che si rischia di isolarsi. E’ vero che si rischia di imbattersi in persone che hanno una finta identità. E’ vero che non si devono trascurare le amicizie tradizionali per stare dietro a quelle virtuali. E’ vero che poi se parli con qualcuno conosciuto on line non sai quasi mai chi sia veramente. E’ tutto vero. Ci vuole solo del buon senso. 


Alla fine un blog è uno strumento come tanti. Se si decide di usarlo, bisogna avere l’accortezza di farlo a proprio beneficio. Stare attenti a non farsi male. Ma sono caratteristiche comuni a moltissimi strumenti. Per quanto mi riguarda, trovo che questo blog sia per me particolarmente fruttuoso. Mi aiuta a fermarmi cinque minuti a riflettere, a mettere insieme le idee, che diversamente resterebbero più ingarbugliate e nebulose. 


Mi da la possibilità di rileggermi, di comprendere meglio il mio percorso, io che sono distratta e dimenticona. Mi ha regalato conoscenze preziose e condivisioni emozionanti, che io ritengo essere profondamente vere e sincere. 


E se dovessi sbagliarmi pazienza, mi hanno comunque arricchita. Questo blog è anonimo e non a caso. L’anonimato è per me garanzia di libera espressione e assicurazione di anonimato anche delle persone che cito, che mi sembra assolutamente doveroso mantenere. L’anonimato mi permette anche di non essere rintracciata da chi non gradisco che legga queste pagine. Come per esempio te, mamma. Che non capiresti e non approveresti. E io non avrei nessuna voglia di sprecare energie per tentare disperatamente di spiegarti qualcosa che non potresti comprendere. 


Poi ci sono le amiche tradizionali che sono a conoscenza di questo spazio e lo frequentano. Quelle che scelgono di commentare sul blog e quelle di persona. E quelle che non commentano. Ma so che ci sono. E mi fa piacere che ci siano. Perché so che se si stanno facendo un after dei miei blablabla lo stanno facendo perché sono interessate, e non perché le ho costrette io. Poi ci sono quelle che qui non vengono. E mi fa ugualmente piacere! Per le stesse identiche ragioni. 


Quindi sì, mamma, anche tua figlia ha un blog. Ahahah. Ah.

12 commenti:

  1. Sottoscrivo.
    Non potrei sentirmi libera di scrivere un blogdiario se chi mi è più vicino lo sapesse. Se fossi libera dai condizionamenti mentali, sì; ma non lo sono: mi preoccupo molto di quel che si pensa o si dice di me, soprattutto se son persone a cui tengo. Mia madre per prima.
    Mio marito e mio padre lo sanno, ma è diverso; non mi leggerebbero mai: il primo perché la ritiene una cosa sciocca, il secondo per rispetto visto che lo ha scoperto per caso e non perché io volessi condividerlo.
    Il blog è nato per la bambolotta...ma pian piano è diventato indispensabile a me per le tue stesse ragioni.
    Ti immagini la faccia delle nostre madri se lo sapessero?! Uauauauauauh!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se quella della mia voglio immaginarla! Ahahah!!!

      Elimina
  2. La Ma, la mia lo sa. Un giorno le ho detto: "mamma, non ti arrabbiare, ho fatto una cosa che forse non approverai, ma l'ho fatta e ne sono contenta: scrivo un blog e ho scritto una cosa dedicata a te".
    Da quel giorno mi legge ed è un modo per essere più vicine. Scrivo quello che sento lo stesso, anzi lei controlla ogni mattina per vedere come va.
    Non è una mamma amica, anzi è stata ed è una mamma -mamma (severa, esigente e tutto il resto), però forse abbiamo trovato il modo per instaurare un rapporto più maturo e nel tempo ho meno timore di condividere con lei quello che sono.
    Quello che non si può dire o scrivere non lo tiro fuori lo stesso...

    RispondiElimina
  3. a mia mamma l'ho detto ma ha fatto cadere il discorso, lei è una donna abbastanza tecnologica ma forse non ha ben capito cosa fosse ... e invece magari mi sbaglio ed è una tra i miei follwers più affezionati (non che ne abbia molti ...) che ridere!
    Comunque, cara mammagari, tornando a noi ... meno male che scrivi e meno male che ti ho incontrata. Sei simpatica, sensibile, forte ma anche vulnerabile ma soprattutto adorabile!
    :-) Un abbraccio virtuale ma sincero!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi abituerò mai a tutti i tuoi complimenti :* ti abbraccio forte anche io.

      Elimina
  4. amen.
    un'unica cosa. ho un blog dal 2007, e' vero che non ho conosciuto tantissimi lettori di persona, ma non sono MAI rimasta ne' delusa ne' sorpresa. Alcuni di loro sono diventati i miei migliori amici. Non credo sia possibile o probabile davvero portare avanti una personalita' falsa per anni, troppa fatica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah il mondo è pieno di matti, so che è molto basso, ma è un rischio che potenzialmente si può correre. Anche a me la prima cosa che viene in mente è la fatica che si dovrebbe fare! A che scopo poi?!
      Anche io sono più propensa a credere che si possano scovare amicizie preziose :)

      Elimina
  5. ...mia madre ha due blog.
    ma non sa del mio, per me comunque il blog è uno spazio privato e lei so che si metterebbe a correggere eventuali sviste o cose che non condivide.
    lo faceva coi miei diari.
    quindi finchè non sa dell'indirizzo sono salva. spero.

    RispondiElimina
  6. Potrei averlo scritto il questi post...brava! La penso come te, soprattutto per l'anonimato come sinonimo di libertà di espressione!

    RispondiElimina