mercoledì 12 febbraio 2014

La febbre del sabato sera, a 38.


Sabato pomeriggio mi sono dilettata nella produzione di ravioli alle patate, come mostra la diapositiva. La sera siamo usciti a mangiare una pizza con una coppia di amici. Verso metà della cena avverto un sordo accenno di mal di gola. Prevalentemente a destra, dove c'è la mia tonsilla sfigata. Decido di ignorare la cosa. il locale è molto rumoroso e per scambiare due parole ci siamo ritrovati tutti a urlare. Poi io col mal di gola son trent'anni che ci convivo, che sarà mai. 

Domenica mi sono svegliata con gli occhi gonfi, uno quasi chiuso, e ricordo di aver strisciato dal letto al divano e di aver lavorato a maglia. E basta. Lunedì mattina avevo la febbre. E tosse. E raffreddore. E mal di gola. E un accenno di squarauss disordine inestinale.

Oggi è mercoledì e per esserne sicura ho dovuto controllare sul calendario del pc. Andiamo bene. Sto lentamente riemergendo dal gorgo nero dell'influenza. Ho il naso rosso che ancora prude in ogni millimetro quadrato, regalandomi simpatici sternuti ad effetto che non sempre si lasciano prendere al volo col fazzoletto. Ho le occhiaie viola (proprio io, che di solito non le ho mai) e le labbra tutte spaccate.

Se poi penso a tutte le cose sospese in ufficio mi sale anche un po' d'ansia... 
No. mi rifiuto di pensarci. Categoricamente. Per mia fortuna nel mio lavoro non si salvano vite umane.

Per carità, c'è di peggio dell'influenza eh... ma è una bella seccatura.

Mi sono soffermata a pensare alle mamme che non possono permettersi di stare due giorni a letto come ho fatto io. Perchè si è mamme anche con la febbre a 38. Tanta solidarietà. Ci tenevo ad informarvi che, nonostante tutto, continuerei a fare cambio con voi. Probabilmente però farei il vaccino....

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