venerdì 21 giugno 2013

Giorgia Cozza - Bebè a costo zero



Chi, come me, non ha ancora figli ma ne vuole... cosa fa? Si informa. Cerca di capire se ce la farà e cosa comporterà, anche in termini economici, l'allargamento della famiglia.

La risposta che da il libro è ovvia già dal titolo: certo che ce la si fa! Nonostante tutto, durante la lettura le mie reazioni sono state decisamente altalenanti. Bebè a costo zero è principalmente una guida al non acquisto, al riuso, al riciclo o talvolta semplicemente alla sobria rinuncia. Talvolta mi è sembrato esagerato: 

< aspettate ad acquistare culle lettini e passeggini >
povera stella, e dove lo metto a dormire nel frattempo?!

< per l'igiene del bambino non acquistate niente di niente almeno per i primi mesi >
ma se già nella lista dell'ospedale compare sempre almeno un detergente!

< fate giocare vostro figlio con oggetti di uso comune >
proprio a me lo dici, che sono cresciuta al grido della raccomandazione
nongiocareconquellononèmicaungiocoOoooOooOOoOOoooo!!!!

Estremismi a parte, in realtà da questo libro ho tratto molti spunti positivi e quasi tutti si rifanno a questo assunto: 

ciò di cui ha veramente bisogno il bambino sono le cure amorevoli dei suoi genitori e tutti gli oggetti con cui lo circondiamo potrebbero essere dei sostituti di queste cure amorevoli, che vanno certamente preferite (es. coccole della mamma VS ciuccio).

Questo implica che, se non saremo in grado di spendere chissà che fortune per i nostri figli, o se li vestiremo con gli abitini smessi dei figli di amici, non saremo dei cattivi genitori. Non saremo dei cattivi genitori se non avremo mille giostrine, box e sdraiette, che forse sarebbe anche meglio non usare... e, secondo una mia libera interpretazione proprio di questo libro, non saremo dei cattivi genitori nemmeno se circonderemo il nostro bambino con un miliardo di cose nuove di zecca, a patto di farlo sentire prima di tutto amato.

In questo testo la sobrietà viene promossa insieme all'istintività, come per esempio nello stile di accudimento < se avete voglia di cullarlo perchè piange, non costringetevi a non farlo per paura che prenda il vizio, rassicurerete lui e vi sentirete meglio voi >, nello svezzamento < costosissimi cibi pronti e super frullati lo abitueranno a sapori strani e innaturali, se voi preferite gli alimenti freschi, perchè mai dovete propinare a lui sbobbe puzzolenti confezionate? > e nella gestione del sonno < a nessuno piace dormire da solo, se accontentate le sue richieste di compagnia per i primi mesi in cui ancora è vivo il ricordo della vita in simbiosi con la mamma dentro la sua pancia, crescerete un bambino sereno che uscirà da solo dalla vostra camera quando si sentirà pronto a farlo >
Tutte cose da verificare sul campo, e certamente da adattare ad ogni famiglia e ad ogni bambino, tutti unici e bisognosi di attenzioni leggermente diverse... anche se non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di un adolescente peloso che mi dice che ha deciso: da stasera comincerà a dormire della sua camera. ARGH.

Scherzi a parte, il libro forse è un po' eccessivo nel sostenere le sue tesi, ciò però che di buono ci dice è che chiunque può essere un buon genitore e non dipende assolutamente dalle sue capacità finanziarie. Evvai. C'è speranza anche per me!

12 commenti:

  1. ... una nocca al posto del ciuccio? Scherzi a parte. E' tutto sensato ciò che scrivi. Il fatto di essere un buon genitore prescinde dalle cose materiali ...

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  2. Il lato finanziario è irrilevante. La maternità e l'amore che proviamo per i nostri piccoli ci portano ad arrangiarci in modi che non immaginavamo nemmeno possibili, ci rendono più attente e accorte in tutto..
    Penso che questo libro potrebbe interessarti ;-) http://neomammaonboard.blogspot.it/2013/02/nove-mesi-di-letture.html

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  3. Ciao luv! Grazie del consiglio, vado subito a curiosare!

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  4. è vero che i detergenti non servono, anzi, sono spesso dannosi per la pelle troppo sensibile dei bimbi. Il primo anno (ma anche oltre) può bastare amido di riso. In qualche caso il bicarbonato o il tea tree oil. Meno chimica usi coi bambini, meglio è.
    il fatto di giocare con cose di uso comune è verissimo. Le mi bimbe tra un sonaglietto o uno di quegli affari con mille musichine e un barattolo di plastica con dentro la pasta hanno sempre scelto il secondo. Poi però ci pensano gli altri a riempirti di giocattoli cinesi e plasticosi.
    Un altra lettura illuminante per me è stata questa (la consiglio anche a Luv se sta leggendo):
    http://biodetersivi.altervista.org/allegati/mondo_bimbao.pdf

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    1. Ciao Siro, non l'ho specificato, ma di detergenza me ne occupo per lavoro e conosco molto bene tutte le schifezze che comunemente si usano per l'igiene personale, per non parlare poi di quella della casa. Concordo con te che meno se ne usano e meglio è (e non solo da bambini). Tuttavia mi sembra molto improbabile non acquistare proprio niente di niente... magari cercheremo di usarne il meno possibile ma credo sarebbe molto dura non cedere, almeno per me. Certamente però starei attenta a scegliere un prodotto "giusto".

      Per quanto riguarda i "giocattoli", io considero un giocattolo anche la bottiglia-sonaglio ed è certamente più stimolante delle cinesate musicali che fanno-tutto-loro, la mia perplessità era riguardo al gioco con oggetti di uso comune (anche potenzialmente pericolosi, spesso il libro parla di mestoli!!!) e al problema di far successivamente capire al bambino la differenza fra gli oggetti con cui si può giocare e con quali invece no, come oggetti pericolosi, delicati o comunque inadatti. Che ne pensi?

      Grazie per la segnalazione, mi sono salvata la guida e andrò a curiosare certamente.

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    2. L'unica cosa che si può fare è lasciare fuori dalla portata delle loro manine (quindi diciamo ad un metro e mezzo di altezza almeno) le cose inadatte. Per il resto non c'è no che tenga. Preferisco eliminare dalla vista tutto il pericoloso e lasciarle libere di esplorare, anche perché ne ho due, non posso materialmente controllare ogni mossa. I mestoli non li vedo pericolosi, alle mie piace assai giocare con i mestoli di legno. Al massimo si danno un po' di mazzate :-D
      Perché ti sembra improbabile non acquistare niente per l'igiene? Io ho usato ieri per la prima volta lo shampoo weleda per la piccolina (un anno apppena compiuto), prima l'ho sempre lavata solo con amido o bicarbonato. Finchè non si rotolano ai giardini o al mare non è che ci sia un granché da lavare, o ancora peggio, deodorare. Detto questo non pensare che io sia una telebana del tutto natura eh. Io per me uso gli shampoo schifezzumi. Per me, appunto. ;-)

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    3. ma neanche un prodottino UNO??? non credo proprio che ce la farei... "saperlo lì" mi tranquillizzerebbe molto, anche se non dovessi sentire l'esigenza di utilizzarlo. Ahahahah! urge psicologo. Direttamente dall'ultimo post ;)

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  5. Di base sono d'accordo, ma di fatto credo che a volte alcuni accessori ci semplifichino la vita e allora...perchè no?
    ;-)

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  6. Concordo con Ale! No agli eccessi ma se qualcosa serve per semplificarti la vita, soprattutto coi nani, ben venga!!!
    Bacio

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