sabato 20 settembre 2014

Bam-Bam (della fortuna altrui)


Era un po’ che Mammagari riusciva a tenere a freno l’incontenibile fiume di parole che talvolta la travolge. Quel fiume di parole che sostanzialmente dice vorrei tanto essere mamma ma ancora non lo sono che però in pratica può trasformarsi in un disco rotto in grado di andare avanti all'infinito... o fino allo stramazzamento al suolo dell’interlocutore. Più spesso interlocutrice. 

Poi ieri le è capitato di andare dall’estetista E. , che ha conosciuto un anno fa grazie a Groupon, e oggi è diventata la sua estetista e combatte con lei la feroce guerra contro i peli superflui a colpi di laser. 

E’ successo che Mammagari si sia voluta informare sull’acquisto di un nuovo pacchetto di sedute e che si lasciasse sfuggire qualcosa tipo eh ma adesso vedremo, prossimamente potrebbero esserci delle spese non previste, ci penso. 
Senza volere, aveva dato il La. 

E: Devi cambiare macchina? Beata te... 

M: Veramente sono anni che proviamo a fare un figlio e non arriva, c’è caso che presto ci saranno spese da affrontare. Meglio essere prudenti. 

E: Ah. Ahem... Hai ragione, i peli possono proprio aspettare. Poi quando sarà... in ogni caso sospendiamo tutto eh, non ci sarebbero controindicazioni ma mi sento più tranquilla. 

M: Ho imparato a non fare programmi, impossibile dire quando sarà. Vedremo. 

E: Sto scoprendo che ci sono moltissime persone nella vostra situazione, sono allibita. Perché una mia amica... e un’altra... 

M: Nemmeno io lo sapevo, mi sto rendendo conto ora. Ogni volta che mi capita di confrontarmi con qualcuno, scopro che conosce qualcun altro che ha avuto problemi, ammesso che non ne abbia avuti lui stesso. 

E: Mi rendo conto di essere stata molto fortunata. Il primo figlio è... arrivato... e per il secondo non abbiamo aspettato neanche un mese. Bam-Bam! Delle volte mi sento addirittura in colpa nei confronti di chi come te fa tanta fatica. 

M: Ma guarda che io cerco di prenderla in ridere...

Le ho attaccato una pezza, diciamoci la verità, ma alla fine mi sentivo più leggera. Ogni tanto raccontare la mia storia a voce alta mi obbliga ad ascoltarla, anche. E a rendermi conto che è simile a quella di altri, che non sono sola, che non siamo soli, e che anche se la strada sarà in salita, riusciremo a raccogliere le forze per trovarla e percorrerla. 

Mi sono chiesta come mai, se queste storie sono così frequenti, non se ne senta mai parlare, almeno finchè anche tu non sei nel club. Ho avuto la sensazione che il tabù non sia tanto l’avere delle difficoltà nella ricerca di un figlio, quanto il fatto stesso di desiderarlo. Quando si apre il cantiere, soprattutto per il primo figlio, non lo si dice a nessuno. Quasi mai. Avete notato? Un po’ per scaramanzia, un po’ perché non sta bene, un po’ perché si potrebbe venire penalizzati, ad esempio sul lavoro. 

E' come se desiderare un figlio fosse un grande capriccio. Come se ci fosse un momento in cui un figlio vuol fatto ma se poi non arriva amen, lo farà qualcun altro, si vede che per te non è destino, che non sei degno. Sei in torto sia se non ci hai provato, sia se ti accanisci per averlo. E pure se non ti decidi a farlo nel momento che stabiliscono gli altri. Strane cose.

5 commenti:

  1. Dai dai, vedo che ti stai caricando mentalmente per i prossimi passi. Non pensare a che crede che volere figli sia un capriccio. Tutta energia sprecata. Concentrazione e..ad maiora! :-)

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  2. Parlarne fa benissimo, magari se poi trovi persone sensibili e intelligenti è ancora meglio! A me è capitato che la "minore" sensibilità proveniva proprio da chi meno te lo aspetti come i familiari ad esempio.
    Un abbraccio, ti seguo con il cuore Lucia

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    1. Può succedere, anche nonostante le migliori intenzioni, che a ferire sia qualcuno a cui tu vuoi bene. In questo caso bisogna cercare di non rimanerci male. Non si può neanche pretendere che tutti sappiano come ci senta nei nostri panni in una situazione così particolare... E se invece ci accorgiamo di aver di conte un insensibile.... Amen, ne terremo conto. Forza, sempre! Un abbraccio e grazie per il sostegno. A presto!

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