martedì 20 agosto 2013

Gary Chapman - I 5 linguaggi dell'amore







Vi è mai capitato di vivere un momento di frustrazione per non essere stati capaci di dimostrare all'altro quanto bene gli volete? 
O, dall'altro punto di vista, vi è capitato di pensare "ma alla fine mi vuole bene, a modo suo"...

Il testo individua cinque linguaggi possibili per esprimere l'amore verso l'altro: ognuno di noi avrebbe uno o più linguaggi preferiti fra questi, attraverso i quali è solito esprimere l'amore verso l'altro e che gli rendono più immediata la percezione dell'amore dell'altro verso di sè. In altre parole, se io sono solita dimostrare affetto con coccole e prolungato contatto fisico, a qualcuno potrebbe fare piacere, a qualcun altro per niente. 

***

Riassumento molto brevemente, i 5 linguaggi sono:

PAROLE DI RASSICURAZIONE
Che io chiamerei, direttamente, "PAROLE", stop. Dire grazie, prego. Chiedere aiuto anzichè sgridare chi non ce lo sta dando... comunicare in modo gentile. E ricordarci di dire sempre all'altro quando ha fatto qualcosa che ci ha reso felici. (Sbaglio, o è ciò che Tata Lucia o un qualsiasi addestratore di cani chiamerebbe "rinforzo positivo"...?)

MOMENTI SPECIALI
Che non vuol mica dire che tutte le sere dobbiamo andare a un concerto o tutti i weekend in vacanza, magari!  Si tratta di rendersi disponibile, di dedicare un po' di tempo esclusivamente all'altro, magari facendo insieme qualcosa che ci piace o che gli piace... ma magari anche che non ci piace, farlo insieme lo renderà meno noioso.
Dobbiamo diventare dei piccoli registi di momenti speciali. Fare in modo che succedano, anzichè aspettarli. Io (che vi confesso di essere portata per questo linguaggio più degli altri), lo chiamo fabbricare ricordi felici.

DONI
Leggendo il libro, ho scoperto che in moltissime culture, anche primitive, l'offerta di doni viene collegata all'amore e al matrimonio. C'è chi è inconsciamente molto legato al valore emozionale rappresentato dal dono. Il dono è un simbolo. E non deve essere fatto solo nelle occasioni speciali. Certo, non deve nemmeno discostarsi dalle nostre capacità finanziarie: anche una torta fatta in casa, un fiore o la presenza fisica sono dei doni. Anche nel senso opposto, però: se il re regala alla regina un servizio di piatti Ikea, probabilmente la regina glie li romperà tutti in testa!
Sono rimasta molto colpita da questo paragrafo, che vi riporto testualmente:

Risparmiando e investendo oculatamente il vostro denaro, acquistate considerazione e sicurezza a livello emozionale. Utilizzando così il denaro, tenete in considerazione le vostre necessità. Non tenete conto, invece, delle necessità del vostro coniuge. Se scoprirete che il linguaggio d'amore principale del vostro coniuge è quello di ricevere doni, forse comprenderete che acquistare doni per lui è il migliore investimento che possiate fare. [...] Probabilmente il vostro coniuge ricambierà con un linguaggio che voi possiate comprendere. [...] Non preoccupatevi per i vostri risparmi. Sarete sempre risparmiatori, ma investire in amore per il vostro coniuge equivale a investire in azioni che garantiscono un alto rendimento.

GESTI DI SERVIZIO
Il "ti stiro la camicia" delle nostre nonne, oppure il più moderno "ti preparo la valigia". Ma anche "ti porto a lavare l'auto e ti faccio il pieno", "ti preparo un bagno caldo", "mi occupo io delle bollette/del ritiro di quel pacco/di fare quella telefonata.....".
Compiere gesti di servizio per l'altro non significa certo diventare il suo schiavo, soprattutto se vengono ricambiati con altrettanti gesti di servizio da parte sua. Non è forse meno faticoso preparare la cena se sappiamo che dopo qualcuno si occuperà di sparecchiare?

CONTATTO FISICO
Le coccole. I baci, la mano mentre passeggiamo, gli abbracci e, ovviamente, i rapporti sessuali. Qualcuno ne ha bisogno pari a 1, altri pari a 10. E' normale.


***

E' stato divertente avventurarmi in questa lettura, mi sono scervellata pensando ad episodi passati e cercando di analizzarli. Effettivamente mi sono ritrovata nel concetto che alcune persone apprezzino alcuni tipi di gesti più di altri. Sono forse un po' meno d'accordo col fatto che ognuno dovrebbe avere UN linguaggio d'amore PRINCIPALE. Per me la realtà è molto più varia, un mix.  (Forse mi sono riconosciuta nel linguaggio dei momenti speciali perchè mi sembra il più trasversale: il contatto fisico o il dono non sono forse momenti speciali?) Credo che concentrarsi sul linguaggio dell'amore individuato nell'altro e "adattarsi" ad esso non sia l'unica soluzione. Io sarei più per sperimentare, variare, perchè credo anche che si cambi. Col tempo e nelle varie situazioni e a seconda degli stati d'animo. Poi a volte la spontaneità deve assolutamente prevalere e questo metodo, se eseguito alla lettera (Chapman propone vari esercizi che mi hanno un po' fatto venire la pelle d'oca), mi sembra parecchio artefatto.

L'autore è un celebre consulente matrimoniale americano e il libro è indirizzato alle coppie di sposi. Viene indicato esplicitamente come testo per gli incontri prematrimoniali e ha una prefazione fatta da un religioso. Ecco, questo mi ha dato un po' noia. Io mi sono sposata in chiesa e ho fatto il corso prematrimoniale. Ma che c'entra?! Non ho ben compreso come mai questo libro sia così tanto indirizzato verso il matrimonio cattolico. Parla sempre e solo di "coniugi"... la moglie, il marito, la moglie...
Non possiamo forse assimilare tutti i principi che enuncia ad una convivenza... o a una coppia gay?! Per quanto mi riguarda, potrebbe essere benissimo esteso ai rapporti genitori/figli o alle amicizie. Se decidete di leggere questo libro, che secondo me merita assolutamente, fatemi un piacere, saltate la prefazione e l'introduzione, o leggetele molto molto molto alla svelta. Perchè io ho rischiato di desistere e sarebbe stato un peccato.

A dimostrazione del fatto che per me dai 5 linguaggi dell'amore si possono trarre spunti positivi... non contenta, ho acquistato anche il seguito: 
i 5 linguaggi dell'amore... DEI BAMBINI. Ettepareva.
Stay tuned :)


5 commenti:

  1. Sono molto d'accordo con te, soprattutto ripensando alla mia esperienza: credo sia un discorso che si può allargare a figli, familiari, amici, amanti...un gesto d'amore, d'affetto è tale perché nasce da un sentimento (condiviso, ma anche no) che gli dà il senso. E anche io ritrovo i vari linguaggi disseminati, senza un vero criterio...ma guidati da molto amore! Bellissimi spunti! :)

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  2. Ciao! Io sono un pò scettica verso questi libri, non metto in dubbio l'utilità ma diciamo che sono il genere di libri che compro. Io vivo di momenti, di emozioni, sono molto concreta e non mi fermo troppo ad analizzare certe cose.
    I 5 linguaggi che leggo riassunti, a mio parere, si possono adattare a tutte le persone ed età, non c'era bisogno di scrivere quello dei bambini, basta adattarli te lo assicuro.
    1-2-3-5 sono quelli che i bambini capiscono meglio, spesso più degli adulti.
    Credo molto nel dono fatto non per l'occasione ma solo perchè in quel momento qualcuno mi ha pensato o io ho pensato a lui, anche solo una caramella.
    Gesti di servizio purtroppo non sono sempre compresi, l'altra metà della mela deve essere molto intelligente per cogliere le sfumature di un gesto e non darlo per scontato.
    Basta mi fermo qui altrimenti scrivo un papiro.
    A presto cara
    Adri

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  3. volevo scrivere che questi libri sono il genere che NON COMPRO!!! Maledetta fretta

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    1. Avevo capito tranquilla ;) alla fine io ho preso anche il secondo proprio perché ero curiosa di vedere se aveva qualcosa da aggiungere oppure no... Vedremo!
      Io mi ero incuriosita dopo che ne avevo sentito molto parlare, sia in positivo che in negativo. Diciamo che se ne riesce a trarre un insegnamento positivo solo se si filtra la lettura con la propria testa(l'esercizio di fare un regalo alla settimana al partner per sei mesi al partner per esempio mi è sembrata una boiata pazzesca... Ce li vedo i coniugi a consegnarsi un pacco il giorno stabilito con un sorriso finto... Magari il pacco n di una serie preparati tutti in una volta poi lasciati a salare nascosti da qualche parte....che tristezza)...

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  4. Salve,
    è vero che quello dei momenti speciali può sembrare un linguaggio che si sovrappone con gli altri e come dici tu anche "esserci" può essere considerato un "dono".
    Se non ricordo male in originale I momenti speciali si chiamano Quality time e l'idea è appunto investire del tempo, che "sottrai" a te stesso.
    In fondo però sono appunto "linguaggi" quindi modi diversi di dire la stessa cosa: che l'altro è signficativo e che gli dedichiamo una parte della nostra vita ogni giorno.
    La mia ex doveva avere come linguaggio dell'amore principali i doni visto che il fatto che io ne facessi pochi (perchè per me sinceramente gli oggetti significano poco) la urtava molto, sembrava ribadire questo fatto continuamente; il suo secondo era la partecipazione alle attività, che a me faceva piacere ma non sapevo come gestirla perché non mi iera mai capitato, mentre per me i linguaggi sono principalmente intimtà e fisicità, parole e "momenti speciali"

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