venerdì 7 giugno 2013

Ina May Gaskin - La gioia del parto



 

Con questo post inauguro la sezione "libri" del blog, ovviamente sempre in tema mammagari...
spero che vi piaccia :)



Io ho sempre avuto la fissa per i racconti del parto. Anche quando era un evento completamente remoto e avevo sì e no avuto la mia prima mestruazione. C’è sempre stato in me l’istinto di eludere questo tabù e scoprire cosa succedeva in quei momenti. Probabilmente perché in poche occasioni avevo avuto la fortuna di parlarne schiettamente con qualcuno. Probabilmente perché ero solo curiosa di sapere cosa succedeva in quei passaggi che nessuno ti raccontava. 

Poi sono cresciuta. Ho iniziato a pensare Prima o poi succederà anche a me e la mia curiosità lievitava. Lo sapete, amo informarmi su internet, allora ho cominciato a cercare e cercare… e leggere. E scoprire. Chiedetemi un sito dove le donne pubblicano i loro racconti di parto. Li. so. tutti.

Poi sono arrivate le trasmissioni tv. Credo di averle viste tutte pure loro, quelle italiane un po’ più verosimili e anche quelle americane oscenamente spettacolarizzate a base di gas anestetico e urla su tutte le frequenze. Anche su YouTube ho visto davvero molto (*).
Volevo sentire tutte le campane possibili e farmi la mia idea. 

La mia decisione di leggere questo libro è maturata proprio in funzione di soddisfare la mia curiosità, in questo periodo più viva che mai, ma anche di informarmi sulle teorie di Ina May Gaskin (Gaskin come la manovra di Gaskin, è proprio lei!) che danno massima fiducia alle donne (e al loro corpo) e che considerano il parto come un evento naturale che può e dovrebbe essere soprattutto una bella esperienza. Teoria nella quale, in generale, mi ritrovo moltissimo. Io sono quella che odia le medicine e ritiene che il corpo umano sia una macchina perfetta, ricordate? 

Oltre ad aver appagato la mia morbosa curiosità con moltissimi racconti di parto, ho trovato qui parecchi spunti di riflessione, alla luce di molte informazioni che prima non conoscevo. 

Io credevo di aver paura solo del dolore del parto. La cosa più bizzarra che ho scoperto di me durante la lettura del libro, è stata che forse, ancora più del parto in sè e del dolore, io ho paura dell'ospedale. L'ospedale come luogo in primis (eh vabbè, a chi piacciono gli ospedali?) ma anche come insieme di regole, di standardizzazione, di orari da rispettare, di troppa gente messa insieme. Mi turba l'idea di essere costretta a vivere quel momento come un esame, anzichè come l'incredibile miracolo che deve essere. Nella fattispecie, ho realizzato di essere terrorizzata dall'eventualità di non essere seguita dalle persone giuste e di venire sottoposta ad interventi, se non strettamente necessari, che possano essere dolorosi e condizionare la mia ripresa dopo il parto. Cesareo ed episiotomia, per non fare nomi.


La soluzione a queste paure ovviamente non ce l'ho (non credo proprio di essere sufficientemente temeraria per un parto in casa) e attualmente a dire il vero non mi serve nemmeno. In effetti dovrei come minimo essere incinta per curarmi di queste cose... invece sono troppo secchiona e mi affido al mio caro impara l'arte e mettila da parte. Portate pazienza. Se sapessi aspettare non avrei nemmeno aperto questo blog.

Al di là di questa riflessione che ho fatto su me stessa su quali siano le mie vere paure legate al parto, il libro mi è piaciuto moltissimo. Infonde energia positiva. Il messaggio che da è qualcosa come "il parto è una cosa naturale e pertanto affrontabilissima e di grande soddisfazione, non permettete che il vostro parto non sia un bel parto"
Ne riparleremo quando sarà il momento ;)



(*) se ve la sentite e avete voglia di vedere un video di parto davvero positivo ma non sapete dove cercare, o temete di imbattervi in qualcosa di troppo splatter nelle vostre ricerche, io vi consiglio di andare qui per vedere un parto in casa che a me personalmente ha fatto piangere come un vitello dolcissimo (visionabile anche da chi si impressiona facilmente, perchè non si vede nulla) e qui per vedere una mamma che trova la forza per le ultime spinte nella gioia di vedere finalmente il suo bambino, davvero meravigliosa la sua espressione quando lo abbraccia per la prima volta, se non è gioia del parto questa... (in questo secondo video però il parto è in primissimo piano, siete avvertiti). Buona visione.


7 commenti:

  1. Ho visto entrambe i filmati ... la felicità della donna del secondo video è meravigliosa, un inno alla vita e all'amore! Invidiabile ... il parto dovrebbe essere un momento speciale per tutte le donne, spesso però non tutte sono così fortunate! Il primo video è emozionante ma fin troppo "mulino bianco", un po' troppo "costruito", però questo è solo un mio pensiero.

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    1. Hai perfettamente ragione. Credo sia dovuto anche al fatto che è stato girato da professionisti, mentre i video che ci sono in circolazione su you tube sono per di più amatoriali. Ho voluto comunque includerlo per proporre un video di parto che potesse essere visto veramente da tutti senza scandalizzare o impressionare nessuno. Comunque sì, l'espressione della seconda donna è proprio favolosa! :)

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  2. Ops, ho perso il commento. Dicevo: io ho avuto due parti bellissimi, non so se hai avuto modo di leggere il primo, che ho già scritto. Il secondo mi riproponevo di scriverlo la prossima settimana, perché manca poco al primo anniversario, cioè al compleanno della mia secondogenita.
    Il libro che mi ha aiutanto tanto è stato Inner beauty, Inner Light di Leboyer (sì, lui, quel leboyer). Lo straconsiglio.

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    1. Sììì, tu eri quella della tazza di tè! Che bella quella foto :) Del tuo racconto mi è rimasto impresso il discorso dell'odore... mi pare impossibile che un neonato appena nato ancora tutto sporco abbia già quel buon profumimo. Eppure lo dite in molte! Che magia deve essere quel momento...

      Di Leboyer mi piacerebbe leggere "per una nascita senza violenza", il testo che consigli tu non lo conoscevo. Ho visto che è disponibile in inglese e spagnolo... se non esiste in italiano potrei lanciarmi in un'impresa coraggiosa: è dall'università che non leggo un libro in lingua O_o'

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    2. PS non vedo l'ora di leggere il secondo racconto :)

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    3. Sì, sono quella della tazza di tè. :-D
      Questo libro mi è stato consigliato dalla mia insegnante di yoga, grande amica anche al di fuori del tappetino, ha delle bellissime foto che ritraggono la figlia del maestro Yengar che fa yoga a pochi giorni dal parto. Secondo me è una lettura bellissima anche per chi non pratica yoga. Ne ho riportato un estratto in una lettera al mio amico A. che ho pubblicato sul blog, aspetta che la cerco.
      Eccolo: http://illuponellefragole.blogspot.it/2011/12/ne-vedo-due-ma-ne-sento-tre.html
      Se sequi il link "questo libro" all'interno del post vedrai che ti si apre in google books, c'è n'è un bel pezzo, abbastanza per fartene un'idea. Io l'ho letto in un pomeriggio, e anche io non leggo libri in lingua molto spesso, praticamente anche io dall'università.

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    4. Sembra molto interessante! Segnato nella wish list di amazon!

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