giovedì 4 giugno 2015

Una sorpresa su cinque sarà uno di noi

 
Alzi la mano chi non si ricorda il jingle di questa pubblicità. Se siete stati bambini nei primi anni Novanta, come me, non potete non ricordarla. Era la canzoncina degli ovetti Kinder, che ci ricordava che la sorpresa “bella”, quella da collezionare, si trovava soltanto nel 20% degli ovetti.  

Tra l’altro, se ce lo avessero detto in questo modo, forse molti di noi oggi sarebbero diventati dei geni della matematica, a furia di farsi il calcolo delle probabilità di finire la serie in edizione limitata del momento, mangiando un solo ovetto al giorno. 

Ma non volevo parlare di cioccolata. Né tanto meno di matematica. 
La canzoncina mi è risuonata in testa quando ho letto un articolo sul fertility day. Se ho capito bene, il ministero della salute ha proposto di istituire una giornata dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulle tematiche legate alla fertilità. Il fine ultimo non sarebbero certo la felicità e la realizzazione delle famiglie,  ma concorrere all’inversione di tendenza del  tasso di  natalità – che continua a scendere – per il mantenimento del  livello di welfare del Paese nel lungo periodo. 

Comunque meglio di niente! 

Ma non volevo nemmeno parlare di politica, lungi da me. Sono talmente informata sulla politica che non sapevo niente di tutto ciò prima di imbattermi casualmente nel primo articolo. Sìsgridatemivabene.

Comunque. Dalla lettura dell’articolo, poi di altri che ho cercato in seguito, pare che oggi una coppia su 5 abbia difficoltà nell’avere figli naturalmente. E’ un numero più alto di quello che sapevo. Ero rimasta al 10 – 15%. Per figurarmi se il 20% fosse un dato attendibile, ho cercato di “ribaltarlo” sulle persone che frequento e, a pensarci bene, questo 20%  non è così lontano dalla popolazione del mio campione statistico. E forse è anche generoso. 

Ma ovviamente non è un dato che si possa leggere facilmente alla luce del sole.  Come ho già detto e ripetuto più volte in questo spazio, il tabù legato alla ricerca di un figlio è molto forte.  Tanto più se questo desiderio resta disatteso. 

*** Quindi forse il dato reale è anche più alto del 20% ?! ***

Io, lo sapete, ho fatto la mia scelta e della mia infertilità parlo piuttosto apertamente, tranne sul posto di lavoro per ovvie (ahimè) ragioni di discriminazione (in questo senso, cercare una gravidanza non è diverso dall’essere già gravida, anzi forse è peggio, perché la gravidanza almeno qualche tutela te la da).  

Chiaramente la mia scelta di non fare la gnorri ha anche qualche risvolto negativo, tipo gli scivoloni che fa la gente quando si tratta l'argomento, talvolta in assoluta buona fede, talvolta… Ma preferisco concentrarmi su quelli in buona fede.

E comunque non esiste “il modo giusto” per affrontare questi discorsi e nonostante qualche incidente di percorso, non sono affatto pentita della decisione che ho preso. Preferisco essere sincera e potermi confrontare con le persone, al costo di dover sdrammatizzare qualche autogol quando capita. L’ultimo si è verificato proprio qualche giorno fa: 

conoscente:  Allora, questa cicogna quando arriva?! 
(domanda ripetuta per l'ennesima volta)

mammagari:  Non ne ho idea, è già un bel po’ che la aspettiamo. Anzi,  se mi dai il suo numero di telefono mi fai una grande cortesia. Dai sii gentile, tu che hai due figli devi averlo per forza.

conoscente:  [...]

In questo caso sono certa che ci fosse la buona fede. Però è la dimostrazione tangibile che lagente (nel senso più generico che esista) non è preparata sull'argomento. Non è ferrata. Non è sul pezzo. Perchè tra lagente non ne parla mai. Lagente fa finta che la cosa non esista. Forse ne ha sentito parlare di sfuggita, e comunque sempre molto poco. Perchè i bambini quando si vogliono si fanno. Punto e stop. Poi a volte... ma sì, ma non capita quasi mai.

E allora io faccio la mia parte. Diffondo la verità. Sarò forse indelicata nei confronti di qualcuno che preferirebbe io facessi finta di niente, ma della mia condizione non ho colpa e non vedo perchè dovrei fare la commedia.

11 commenti:

  1. ...essere paragonata ad una sorpresina kinder non mi è mai parsa un'idea peggiore...

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    1. Ciao Patalice e benvenuta,

      questo è il mio diario, e ho raccontato della canzoncina che è venuta in mente a me quando ho letto "una su cinque". Nessun paragone diretto, solo un episodio di vita vera. Mi era anche sembrato un modo abbastanza intuitivo per dare l'idea di quanto grande fosse il 20%.

      Mi spiace se ti sia sentita offesa in qualche modo. Quello che scrivo non può sempre piacere a tutti ma non ho certo intenzione di infastidire nessuno. Spero di ritrovarti presto.

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  2. ... la stessa gente di cui parti è quella che nel lontano 2005 non andò a votare perchè "non direttamente interessati" ... per non parlare del ruolo della Chiesa in tutta questa faccenda ... se ci penso mi viene ancora il nervoso.
    Ti mando un bacetto!

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    1. Sembra che ognuno ci metta del suo nell'argomento ;)

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  3. Brava! diffondiamo divulghiamo spieghiamo diciamo la verita'! Io facendo cosi ho sempre trovato persone disposte ad ascoltare e anche tante che non vedevano l'ora di condividere...forse sono stata fortunata, ma vale sempre la pena. BaciBaci

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    1. Giustissimo! Le sorprese possono essere anche belle.

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  4. Con quest'ultima esperienza ho scoperto un altro mondo di silenzi e di vergogna...anche le gravidanze finite male si tacciono, non solo quelle che tardano ad arrivare!
    Dov'è la solidarietà, il mal comune mezzo gaudio?!
    Maledetto silenzio colpevole

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    1. Non lo so Fortunata, e mi sembra incredibile. Letteralmente. Che poi, vergogna de che!?!

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  5. Ciao, anche io ho fatto come te. Parlo delle mie difficoltà, nel mio caso anche sul posto di lavoro dato che fortunatamente non sono affatto discriminatori. Ho trovato da un lato tanta comprensione e solidarietà, ma dall'altro una disinformazione totale. Mi sono accorta che molte persone mi fanno domande non per impicciarsi, ma proprio perchè gli si apre un mondo sconosciuto.

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    1. Ciao Sissy e benvenuta! Addirittura sul posto di lavoro? Complimenti. Hai ragione, la disinformazione regna sovrana. Forse noi, nel nostro piccolo, qualcosa possiamo fare ed è una cosa bella. A presto e in bocca al lupo per tutto!

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    2. Sì, ho la fortuna di lavorare in una piccola azienda, in cui c'è molto rispetto per queste cose. Tra l'altro sarebbe stato quasi impossibile da nascondere dato che per problemi legati a una gravidanza andata male sono stata ricoverata 4 volte.
      Grazie e in bocca al lupo anche a te!

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