domenica 18 gennaio 2015
Batterie di scorta (tutti ne abbiamo bisogno)
Ho scoperto che la collega D è assente dal lavoro perchè hanno diagnosticato una leucemia fulminante a suo marito. 35, 40 anni, non so di preciso. E ancora non si sa come andrà a finire. Allegria.
Ho pensato a tutte le mail acide che le ho mandato e inoltrato la scorsa settimana, senza riuscire a contattarla, perché non mi degnava di risposta su un argomento che era di sua competenza e stava bloccando il lavoro mio e di altri.
Ecco, mi sono resa conto di quanto stupido fosse il problema che lei ha causato a me rispetto a quello che sta affrontando in questo momento. Un granello di polvere vicino al sole.
Sono il tipo che spesso si ferma a riflettere su quando siamo fortunati e su quanto banali siano in realtà i problemi di cui spesso ci lamentiamo, anche quando non abbiamo sfighe in corso (e le sfighe prima o poi capitano, quindi perché non godersi il bello, quando c'è?!).
Oggi mi è mancato il fiato. In questi giorni ero già rimasta piuttosto colpita da Il viaggio di Sammy (se non lo avete visto, fatelo! E’ il documentario del ragazzo vivente più longevo affetto da progeria, che ha percorso la route 66 con i genitori e un amico per festeggiare l’esito positivo dell’esame di maturità), dall’enorme presenza di spirito di Sammy e della sua famiglia di fronte alla disgrazia di una malattia che resta ancora incurabile. Dalla loro allegra ironia e gratitudine verso la vita, nonostante tutto. Mi sono sentita molto coinvolta emotivamente, ma la malattia da cui è stato colpito Sammy è estremamente rara. Molto meno probabile di quanto sta succedendo al marito della collega D o ad altre cose che tutti sentiamo succedere ogni giorno.
Non è mia abitudine soffermarmi a riflettere su un evento negativo e cercare di fissarlo. Solitamente sarei più portata a fare l’esatto contrario. Ma voglio tenere bene a mente questa proporzione: il granello di polvere a fianco al sole, se quando mi troverò a percorrere la mia strada, il sentiero un certo punto si dovesse trasformare in una via ferrata. So che potrebbe succedere e dovrei trovare in me le energie per non tirarmi indietro, chè per stare seduti su un sasso a vedere il panorama ci sarà tempo dopo, quello non sarebbe il momento.
Sono preparata alla salita, sono già attrezzata e sto continuando ad allenarmi. Questo paragone sarà la mia batteria di scorta in caso di necessità. Sarà ciò che mi farà riprendere coscienza delle proporzioni ed essere felice per tutto quello che già ho. Della fortuna che già mi è stata regalata senza chiedere nulla in cambio, anche se i miei desideri non dovessero venire esauditi.
Tutti dobbiamo avere in mente qualcosa che ci permetta di mantenere l'obiettività, il senso delle proporzioni in ogni questione: quando ci sei dentro è facile perdersi...se è questo pensiero per te quello che serve a tenerti legata alla "realtà", tienilo stretto e non perderlo.
RispondiEliminaSei più pronta di quel che pensi alla salita, e va bene così...