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lunedì 21 settembre 2015

Day one [da qui parte la mia IUI]

Stamattina, dopo essersi fatto attendere ben due giorni, il ciclo è finalmente arrivato. Come da programma, mi sono attaccata al telefono e ho avvisato tutti. 

Piano di battaglia: Puregon 50 unità a partire dal quarto giorno del ciclo (giovedì) e prima eco di monitoraggio lunedì prossimo. 

Sono stranamente distaccata, non mi sembra che stia succedendo a me. 
Ne riparliamo quando avrò un ago piantato nella panza. Forse lì me ne renderò conto meglio.

Anche mia mamma è caduta nel tranello del consiglio non richiesto: "non pensarci" mi ha detto. E mi ha mandato anche un messaggino con l'emoticon del bacio. Che equivarrebbe a non so quale enorme manifestazione per una mamma standard. 
Forse sono fortunata ad avere la mia.

Giovedì scorso ho definitivamente salutato Sabrina, la psicoterapeuta. Che per me psicoterapeuta non è stata, visto che la prima cosa che mi disse dopo aver fatto la mia conoscenza un anno fa, è che io non avevo affatto bisogno di una psicoterapia e che un po' le sembrava di rubarmi i soldi
Il suo supporto mi è stato comunque molto utile. Mi è stato più che altro utile ritagliarmi quello spazio per riflettere su di me, sulla mia vita e su chi mi circonda. Su chi ho scelto e perchè e su chi invece mi è capitato e non sempre posso scegliere se tenermi o no. Generalmente le sedute si sono quasi sempre svolte con un "come sta?" e un monologo di un'ora della sottoscritta. 

Io sono capace di guardarmi dentro. Devo solo avere la costanza di farlo con regolarità. Allora perdere il centro diventa più difficile. O almeno, così è stato fino ad adesso. L'opportunità di avere una persona che mi ha ascoltata e mi ha confermato che non mi sono persa qualche venerdì per strada è stata comunque una rassicurante conferma.

Ho anche riconosciuto un mio limite: io ho bisogno di un mentore. Di una donna mentore, per l'esattezza. Forse per sopperire un po' alla tendenza anaffettiva che (purtroppo per me) ha mia madre per carattere. Non è cattiva, anzi, ce ne fossero di persone come mia madre. Ecco, se solo però avessero un carattere un pochino più facile... Fino a qualche anno fa era mia nonna a ricoprire questo ruolo, ma con gli anni che avanzano non è più la stessa cosa. Anche se, quando è in forma, parlare con mia nonna mi regala sempre qualche bello spunto.

Un mentore, dicevamo. Il caso, ammesso che esista, ha voluto che dopo l'ultimo appuntamento con Sabrina avessi lezione di yoga. La mia insegnante è un pezzo grosso in ambito yoga, gravidanza, parto e counseling da qualcosa come trent'anni. E io non le avevo mai raccontato la mia storia. Quella sera l'ho fatto. Lei mi ha abbracciato e mi ha proposto tante idee. Come se con aria di scherzoso rimprovero mi avesse puntata con l'indice e mi avesse detto "adesso a te ci penso io".

Ho la mia squadra. 
Ho Lui, che è già stufo prima di cominciare ma so che mi stupirà in positivo. 
Ho un arsenale in frigo. 
Ho le persone giuste che mi inondano il cellulare di positività. 
Ho questo blog.
Ho tutto quello che serve. Un passo alla volta, vado avanti a schiena dritta.



martedì 14 aprile 2015

Uno stato mentale tranquillo, lucido e positivo (mi gingillo con le più disparate amenità)



Difficile mantenerlo, questo stato mentale che mi sono guadagnata a colpi di self control, ma me la sto cavando egregiamente. Al diavolo la falsa modestia. Merito di qualche trucchetto e di un pastiglione di magnesio al giorno - una mano santa -


Ma cominciamo dall'inizio. 
Racimolare i risultati degli esami richiesti durante il colloquio con la boss del 29 gennaio sta diventando più lungo del previsto. Credevo ci volesse solo febbraio, invece c'è già voluto anche tutto marzo, e aprile è già a metà. Sgrunt!

Prima mi sono beccata l'influenza io, poi lui, poi ci si sono messe le prenotazioni errate, qualche varia ed eventuale, l'assoluta novità della mia tiroide un po' infiammata. Ma ce la facciamo eh, con due mesi di ritardo, ma arriviamo. 

Intanto mi dedico anima e corpo a quello che mi fa stare bene. Questo è il trucchetto principale. 

Cammino molto, in pausa pranzo e sempre quando riesco. Mi svuota il cervello che è una meraviglia. Sono diventata una feticista di runtastic. Se mai avessi dovuto prevedere nella vita di diventare feticista di qualcosa, ecco quello stava all'ultimo posto.

Ho parecchio intensificato la pratica dello yoga perché mi rendo conto che mi rimette in sesto, sotto ogni punto di vista. Ogni tanto, alla fine della lezione, quando il respiro è lungo e regolare, cominciano a sgorgare le lacrime. Piene e simmetriche. E io le lascio andare. L'altra sera abbiamo fatto il saluto al sole mentre tramontava, di fronte a una grande vetrata dove si vedeva solo luce arancione filtrare fra gli alberi. E' stato molto bello. 

Sto anche leggendo molto. Mi sono sparata The China Study in un giorno. Mi incuriosiva parecchio, di una curiosità dettata dallo scetticismo, ma volevo leggerlo. In effetti ci ho trovato diverse teorie a mio parere discutibili, ma, devo ammettere, anche qualche spunto interessante. Ora almeno so cosa c'è scritto. In due giorni ho divorato Il magico potere del riordino di Marie Kondo che ultimamente è onnipresente, anche lui mi incuriosiva, ma in modo più positivo. 

E per fortuna! Sono riuscita a portare 12 sacchi condominiali di abbigliamento e robevarie all'ANT (mi dispiace Marie, sono quasi sempre d'accordo con te, ma io a buttare le cose in buono stato non riesco, la vivrei come una violenza, trovo sia molto più logico farci del bene, pur sempre liberandosene. Così le regalo al negozio ANT della mia città, che le rivende e usa il ricavato per la ricerca, e io mi sento doppiamente leggera). Ho l'armadio vuoto come non mai. 

Se vi sentite sommersi dalle cose, leggetelo. E vi stupirete, non aggiungo altro. 

Quindi alla lista delle cose belle possiamo, inaspettatamente, aggiungere anche la voce decluttering. Poi mi sono dedicata a qualche romanzo e simili. Alcuni mi sono stati regalati, e ho molto apprezzato i momenti di serenità e leggerezza che sono arrivati con loro. A proposito di regali, mio padre, sull'onda del mio entusiasmo per la scoperta del servizio di prestito ebook della biblioteca, mi ha dato un ebook reader che lui non utilizza, di quelli con lo schermo non illuminato. Rispetto all'ipad che usavo io, non c'è proprio paragone. Non vedo l'ora di portarmelo al mare nel weekend o in vacanza. Per ora a dire il vero è stato requisito da Lui... ma meglio così, mi ha dato un ottimo spunto per il prossimo regalo. 

Marie hai visto? Continuo sempre a preferire la carta, non ti illudere, ma per la prima volta sono riuscita a entusiasmarmi un po' anche per il formato elettronico... sarai ben fiera! 

Ho anche rimesso in sesto e pulito per bene la bicicletta, per poter fare la spesa al mercato al sabato mattina senza usare la macchina, non appena il meteo lo permetterà. A settembre l'avevo accessoriata per lo scopo munendola di due maxi cestoni, foderati di stoffa a pois, ma non avevo avuto il tempo per sfruttarla per bene. Non vedo l'ora.

Spulciando tutte le offerte, pacchetti, groupon&co, sto andando dalla parrucchiera piuttosto spesso, spendendo poco più del faidame, anche questo fa bene alla mia autostima e al mio benessere. Un altro trucchetto molto valido.  

A fare queste cose fino a poco tempo fa mi sono sempre sentita un po' in colpa, adesso ho capito che invece è mio dovere fare ciò che mi fa stare bene e occuparmi in primis di me stessa. Anche se costa qualche soldino. Se no poi finisce che devo spenderli di analista. 

A proposito, Sabrina (la psicoterapeuta di cui ho parlato qui) mi ha proposto di rallentare. Proprio quando stavo meditando di proporglielo io. E non l'ho fatto soltanto perché desideravo fare le cose per bene ed affidarmi alla sua decisione, piuttosto che a una mia impressione. Abbiamo convenuto che, non essendo per me necessaria una psicoterapia, quella per me è una bolla di sfogo simile allo scambio che potrei avere con un parente o con un'amica, che però al momento non ho. Non l'amica, la bolla di sfogo. 

Perché non ho la bolla di sfogo? Perchè non mi va di concedermi di monopolizzare sempre la conversazione o di caricare gli altri delle mie ansie. Sono fatta così. Forse sono fatta più per sobbarcarmi quelle degli altri. Non perché sono una martire eh, ma perché mi riesce più semplice pensare alle soluzioni dei problemi degli altri, perché è più facile vederli con distacco e lucidità. 

Anche quando vedo mani tese (che comunque mi fanno piacere) non sempre mi sento a mio agio nell'afferrarle. Poi non sempre trovi tese quelle che vorresti. Quella di mia madre, per esempio, che se sa che ho due linee di febbre mi chiama tre volte al giorno. poi se deve chiedermi "come va" in generale, non ce la fa. 
Pudore? Galateo? Scaramanzia? Eccheneso.

Lui? Ma poveraccio. Sì ogni tanto con lui mi sfogo, mi apro, e vado sempre sul sicuro. Ma non posso mica allucinarlo tutti i minuti. Non possiamo basare la nostra relazione sul mio desiderio di maternità. Intanto perché c'è anche il suo desiderio di paternità. E poi perché sarebbe morboso. Per fortuna abbiamo anche molti altri argomenti. Tipo litigarci l'ebook reader, fare degustazioni di insalata, divorare serie televisive... l'avete visto Le regole del Delitto Perfetto? Stasera c'è l'ultima puntata della stagione, ho la bava alla bocca.

Quindi per ora, oltre ai trucchetti, ci resta solo Sabrina. Una specie di friendship with benefit, con dei benefit adatti alle mie esigenze: per la modica cifra di 1,16€ al minuto parlo solo io. Azz. 

Vedete che scherzo? Vuol dire che sto bene. 
Sono solo impaziente di scrivere alla Boss, ma sto bene.