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giovedì 8 gennaio 2015
Bentrovati e buon 2015
Oh sì. Me la sono spassata un sacco.
Ho buttato metà dell’arredamento della mia tana (la stanza dove tengo le mie cianfrusaglie, i miei fili e le mie stoffe) per un bastardo attacco di muffa. Ho fatto il bucato a amano nella vasca perché la lavatrice ha avuto un brutto colpo, ora è in prognosi riservata. Ho trovato disordine e sporcizia in casa mia dove non sospettavo, e ho rimediato.
Ma ho anche indugiato nella vasca da bagno, lavorato a maglia e all’uncinetto come una forsennata, comprato una poltrona Poang (w ikea sempre e comunque) per ripristinare l’angolo cazzeggio della mia stanza, ho lisciato la gatta di centinaia di carezze, ho dormito tantissimo, ho passato Capodanno coi soliti pochi ma buoni e abbiamo riso molto. Per l’occasione abbiamo comprato un Monopoli nuovo, chè il vecchio non si trovava. E ne è valsa decisamente la pena. Ho cucinato di tutto. Biscotti, tigelle, sushi, polenta grigliata, minestrone, zuppe detox, mascarpone, cedro candito e polpette di soia. Che orrore le polpette di soia. Ho dato e ricevuto coccole. Tante, tantissime. Ho fatto scorta. Ho ballato sulle ginocchia per mettermi all’altezza di Nippino, che mi ha quasi sciolto il cuore dandomi una carezza di sua spontanea iniziativa, corredata da un sospirato beeeeeee (LLA). Tanto amore. Sono stata dalla parrucchiera. Due volte. E ho abbondantemente approfittato dei saldi e rimpinguato l’armadio che ormai era deserto come l’acqua dove nuota la particella di sodio.
Graziealcielo prima che la lavatrice mi mollasse.
E niente, sono pronta. Mi sento luminosa, piena (non solo di cibo) e rigenerata.
2015 fatti sotto, ho grandi aspettative.
lunedì 1 settembre 2014
Del perchè sono sparita.
No, non sono incinta. Dai su, che ve lo dicevo così?
E non sono nemmeno in crisi col mondo, col blog, con le mie amicizie virtuali. Ero solo stanca. Badate bene, stanca. Non stufa/annoiata/con la crisi dello scrittore (aha, scrittore)/col delirio di privacy di chi apre un blog poi si pente. Nonono.
Ero arrivata al punto in cui invece che vivere, lobotomizzata, sopravvivevo. E ogni sera ringraziavo solo di poter svenire sul letto. Nulla di grave, avevo soltanto bisogno di una vacanza. Quella vera che aspetti per un anno (due, nel mio caso) e che quando finalmente arriva è una manna dal cielo. Sì, perché tu aspetti e aspetti e ti sembra che non arriverà mai, invece.
Ed è stato quanto di meglio potessi augurarmi.
Due settimane di noi due e di nulla totale.
Libri lasciati sul comodino ad impolverarsi, sudoku intonsi, ceste di panni da stirare che lievitavano suscitando solo qualche ridanciana alzata di spalle, ottimo cibo pronto o veloce da cucinare. Vizi goduriosi fatti di tartare gustata sul balcone, di spritz arancioni bevuti in spiaggia davanti al tramonto. Di rumore delle onde del mare, degli occhiali da sole bianchi stampati sulla faccia, di sabbia nelle unghie e pigre coccole al gatto la mattina. Partitoni a carte fra candele accese e sacchetti di caramelle gommose prese alle bancarelle. Compagnia volutamente poca e buonissima. Giochi con Nippino, anguria e piadine al prosciutto. Spaghetti al granchio e tramonti sulla valle. La spesa al mercato in bicicletta. Un mucchio di lavoro a maglia che mi ha divertito e ricreato moltissimo.
Solo noi due e queste cose.
Tutta intenta com’ero a non fare proprio un bel niente, mi sono detta che il blog poteva anche aspettare, come del resto tutto quanto. Ora mi sono ripigliata e quindi eccomi qua. Carica come una molla.
Settembre.
Piazza pulita.
Nuovo inizio.
Tsè. Non vi libererete di me così facilmente!
martedì 4 febbraio 2014
Cambio strategia
In questo anno e mezzo di blog sono cambiate molte cose. Sono passata dall'essere una mamMagari potessimo ORA metter su famiglia... a mamMagari mi dicesse che è pronto anche lui. [...] Cosa??? Che ha detto? Davvero ora vuole iniziare a provarci!? Adesso??? a... mamMagari un giorno rimarremo incinti anche noi, chissà.
Le rosse per ora si sono sempre presentate puntuali. Senza mai un-ritardo-uno (che delicatezza). I controlli (pochi e generali, son sincera) che abbiamo fatto sono tutti ok. Ci dicono di portare pazienza, che è normale che ci voglia del tempo, che siamo ancora giovani, che siamo troppo abituati a programmare tutto, che potevamo anche cominciare a provarci prima (quando, al liceo?), che potremmo informarci per la fecondazione assistita (what?), che dobbiamo rilassarci (ma vaff...) che tizia e caio hanno dovuto aspettare il triplo di noi, che pinca e pallino addirittura hanno adottato e immediatamente lei... zac!
Tutte cose che (anche se dette con le migliori intenzioni) fanno incazzare a morte.
Chi è in caccia della cicogna lo sa bene.
Ma io sto attraversando un periodo felice della mia vita e non ho proprio voglia di incazzarmi. Non ho tempo, scusate. Ho da fare. Per fortuna sono presa da questo bel momento pieno di gioia e novità e me la voglio proprio godere.
Allora basta, cambio strategia.
Se da un annetto abbondante pianifico la mia vita come se dovessi rimanere incinta da un momento all'altro (facendomi salire l'ansia per ogni possibile trasferta di lavoro, non iscrivendomi più in palestra, stikkando come un'invasata -dannati test di internet super economici- , prendendo l'acido folico, facendomi abbuffate di prosciutto crudo chepotrebbeesserel'ultima...) Mo basta.
Non so se lo farò davvero, ma sto fantasticando sull'eventualità di organizzare una vacanza con degli amici. Obbedendo, fra parentesi, a uno dei più gettonati consigli non richiesti (fateviunavacanza...). Come se non avessi mai pianificato una vacanzina romantica
Dicevo, una vacanza con gli amici di cui parlavo qui (se non è questo il destino). In autunno. Oltre oceano. In un posto dove siamo già stati ma abbiamo voglia di tornare. Una vacanza impegnativa, un viaggio vero. Con il fuso e tutto quanto. Sìssignore. Un mese fa non mi sarebbe passato nemmeno per l'anticamera del cervello. Adesso invece va così. Almeno se non avrò altre soddisfazioni mi farò una bella vacanza.
Come si fa a fare l'assicurazione per annullamento sui voli aerei?
lunedì 2 settembre 2013
Ristrutturazione - settimane 14 e 15 - In altre parole, le Cacanze 2013
436: le email che aspettavano di essere lette al mio ritorno in ufficio.
93: le pulsazioni al minuto che avevo alle 11:58 del lunedì mattina. Sì, le ho contate.
7: giorni di mare (non consecutivi) che siamo riusciti a fare in due settimane di ferie.
106: giorni di cantiere ad oggi, 2 settembre.
3: amici conosciuti in vacanza (una coppia di ragazzi e il loro cagnolone. Ho scoperto l’ultimo giorno che lei è una mammagari come me. Intesa a pelle fortissima. Abbiamo riso e parlato molto. Bello quando succedono queste cose.)
2 metà: numero di copertine lavorate all’uncinetto.
1 solo: libro letto.
3: libri acquistati ancora da leggere.
Tante: ore di sonno recuperate.
Incalcolabili: calorie ingerite in eccesso.
Sono rientrata oggi dalle ferie. Due settimane di … ahem… cacanze, per usare un termine che ho imparato su twitter. Non è andata come immaginavo, devo essere sincera. I lavori a casa non sono stati terminati e abbiamo fatto meno della metà dei giorni di mare che avevamo programmato. Ma poteva andare peggio.
mercoledì 7 agosto 2013
Milano io e Lui, in agosto
Lui in questi giorni ha avuto un impegno a Milano e io l'ho accompagnato. Ero un po' indecisa se seguire lui o la casa e, sinceramente, temevo anche di farmi prendere un po' troppo la mano con lo shopping se fossi andata. Poi il buon senso ha prevalso: perchè non aveva senso stare da sola io e da solo lui per 5 giorni, visto che si poteva stare insieme e perchè, alla fine, a casa è andato tutto bene anche senza stare lì ogni minuto; c'era in mezzo anche il weekend e comunque prima di scrivere non vi nascondo che sono andata a controllare ;D
Con lo shopping sono stata molto, molto, molto brava: sono fiera di me. Ho acquistato soprattutto i regali per le ricorrenze più imminenti, sollevandomi dall'incombenza di dover cercare all'ultimo e, spero, trovando anche qualche idea originale, visto che avevo molto tempo per gironzolare qua e là. Per me ho comprato solo dei bicchieri ai quali non ho saputo resistere, ma vi assicuro che ho fatto l'affare, erano scontati oltre il 75%... sono già pentita di averne presi solo sei (il giorno dopo sono tornata al negozio ed erano finiti, si vede che non era destino).
Ci ha fatto molto bene questa piccola ritirata strategica. Siamo stati un po' da soli noi due quando lui non era impegnato e mi sono resa conto che avevo anche un gran bisogno di un po' di tempo per me, per svuotare il cervello e camminare, camminare, camminare. E l'ho fatto, nonostante il caldo. Ci alzavamo, facevamo colazione insieme, ci vedevamo a pranzo e a cena. Per il resto ho staccato
Finiamo questa casaaaaaaaaaaaargh!
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