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venerdì 11 marzo 2016

Una che c'è passata - 5 - PMA e punture [tutta la verità]

Mio sesto giorno post transfer, comincio a dare i numeri. Il mio umore è direttamente proporzionale all'intensità del famoso sintomo (che poi è il fastidio al seno!) che va e viene... e quando va mi manda parecchio in crisi. Mi sono messa a giocherellare con dei test di ovulazione scaduti che avevo in casa. Non so sperando di ottenere cosa. Forse proprio perchè scaduti, sapevo che qualsiasi risultato sarebbe venuto fuori, avrei potuto giocarmi la carta della scadenza, per ribaltarlo come volevo io. Spero che lunedì arrivi in fretta, anche se non sono più sicurissima che riuscirò ad aspettare. Da una parte vorrei fare il test adesso e togliermi il pensiero, vada come vada, dall'altra, se dovesse essere negativo, non so se sarei pronta ad accettarlo. Che fatica!
Meno male che ho pensato di scrivere il Manualetto, così mi passo un po' il tempo e mi gratifico pensando che possa servire a qualcuna di voi. Quindi passiamo alla puntata sulle iniezioni che, anche se non ci avreste mai scommesso, diventeranno le vostre migliori amiche. Niente paura.

***

Purtroppo sì, i farmaci che si assumono per la PMA vanno iniettati. Dovete convivere con l'idea che dovrete farvi diverse punture, possibilmente da sole. Vi avevo promesso che avrei affrontato l'argomento a fondo.
Andiamo con ordine.

La cosa aveva sconvolto abbastanza anche me che non ho la fobia degli aghi. Per fortuna o per sfortuna, non avevo mai fatto una puntura in vita mia. Gli unici aghi che conoscevo erano quelli per fare il punto croce...
Il mio timore non era tanto quello del dolore o lo schifo nei confronti dell'ago o della siringa, io avevo una gran paura di sbagliare. Sbagliare il dosaggio o la modalità di iniezione. Avevo paura che il farmaco potesse non assorbirsi correttamente e anche di potermi fare male.

Niente di tutto questo è probabile, per non dire impossibile.

Le iniezioni di cui stiamo parlando sono esclusivamente sottocute, quindi con aghini microscopici, sottilissimi e cortissimi - mezzo spillo per intenderci - spesso con penne preriempite (tipo quelle con l'insulina per i diabetici, che usano anche gli anziani senza difficoltà) e non con vere e proprie siringhe.
Se comunque vi dovesse capitare di farne anche con siringhe vere (il Cetrotide per esempio in Italia è commercializzato con la siringa vera e la polvere da sciogliere), vi assicuro che è assolutamente fattibile.
Magari un pochino più complicato, ma fattibile.
Il dosaggio è semplicissimo da impostare nel caso di penne prepiempite multidose, diversamente ogni puntura/penna viene precisamente con il farmaco che serve, non di più e non di meno. Sbagliare dose è praticamente impossibile. Esistono poi dei librettini inclusi nelle confezioni dei farmaci multidose che vi aiutano a tenere nota del farmaco iniettato giorno per giorno e della rimanenza, funzionano come prova del nove sia per sapere con certezza quanto farmaco vi rimane, sia per verificare le dosi che avete fatto.

Su youtube trovate video chiarissimi che mostrano come utilizzare ogni tipo di dispositivo, e anche il medico che vi segue vi farà un breve corso introduttivo. Vi assicuro, si può fare.

Ricordo di aver esitato il tempo di un sospiro prima della primissima puntura, poi ho riso di me perchè è stata molto più facile di quel che credevo. L'ago, a parte nella frazione di secondo in cui buca lo strato più esterno di pelle, non si sente nemmeno entrare. Ma non lo dico per dire, non si sente sul serio! Bisogna solo entrare molto lentamente, quasi fino alla fine dell'ago o anche fino alla fine, non abbiate timore, non succede niente. Non abbiate nemmeno fretta, prendetevi il tempo: pizzicate la pelle, entrate adagio, iniettate adagio fino alla fine e non uscite subito, contate fino a 10 sempre tenendo premuto lo stantuffo e, senza smettere di tenere premuto lo stantuffo, lentamente uscite. Fine! Potrebbe uscire una minuscola gocciolina di farmaco o di sangue, è del tutto normale e non fa niente. Premete un pochino con lo stesso batuffolo con cui avete disinfettato prima la zona e non ci pensate più.

Un altro mio timore era che il liquido bruciasse così tanto da impedirmi di finire di fare l'iniezione. Altra paranoia inutile! L'ultima iniezione che avevo fatto io era il vaccino per l'HPV e quello bruciava davvero da morire. Niente a che vedere! Tutti i liquidi che ho iniettato io per la PMA o non si sentono del tutto (tipo Ovitrelle) o si sentono appena formicolare (tipo Puregon). Per poco, poi passa anche quello. Il Cetrotide dopo l'iniezione è l'unico che a me ha fatto un po' di reazione localizzata, ma con gli altri zero, zero assoluto. Appena un piccolissimo livido. Ognuno ha una sensibilità diversa, ma non credo che ci possano essere delle differenze colossali. Vedrete che andrà bene già dalla prima poi, mano a mano che le fate, vi impratichirete e andrà sempre meglio.

E' logico che, dopo tanti giorni di iniezioni, la zona dove le fate sarà un po' dolente, ma se nessuno vi prende contro accidentalmente, farete fatica ad accorgervene.

A proposito, le zone dove potete fare le iniezioni sono molteplici, e più riuscite ad alternarle, meno fastidio sentirete. Potete fare le iniezioni sulla pancia attorno all'ombelico, nella parte esterna delle cosce e anche nelle braccia. Nelle braccia se vi fate le iniezioni da sole farete fatica perchè servono due mani (una pizzica la pelle, l'altra inietta), mentre pancia e gambe sono ok. Personalmente io ho optato sempre per le gambe e mi sono trovata bene. La pancia in realtà è la zona che va per la maggiore, ma io ho preferito evitare perchè nella pancia soffro moltissimo il solletico e l'idea di toccarmi ripetutamente in quella zona (disinfettare, poi pizzicare la pelle, poi iniettare, poi disinfettare di nuovo) non mi entusiasmava. Inoltre, immaginando di poter avere fastidi alle ovaie che si trovano lì vicino, volevo diversificare un po' le zone torturate...

Perchè farsi le punture da sole: tranne nel caso in cui vi venga da svenire solo a nominare la parola iniezione, vi consiglio di farvi assolutamente le punture da sole:

  • secondo me sentite male se ve le fa un altro, però non ho provato quindi è solo una sensazione
  • le iniezioni vanno fatte sempre a orari molto ben precisi, quindi se non siete autonome e la persona che ve le fa ha un problema, rischiate di ritardare o di dovervi fare voi la puntura in preda al panico, perchè non lo avevate previsto
  • di punture ne dovrete fare tante, almeno 20, quindi tanto vale non pesare su altri, a meno che non ve le faccia qualcuno che vive con voi e sia sempre disponibile
  • le punture andranno fatte per forza a casa, perchè devono quasi tutte rimanere in frigorifero, e spesso dopo vanno riposte in frigorifero (la maggior parte sono fiale multi dose, quindi avrete una rimanenza da riporre nuovamente in frigorifero. Non è ammesso lo scarto, poichè vi daranno esattamente il farmaco di cui avete necessità e non potete procurarvene altro) quindi difficilmente potrete contare su un professionista (a meno che non sia disposto a venire a casa vostra ogni giorno per in orario serale per diversi giorni di seguito, incluse domeniche e festivi... o forse lo trovate, ma vi costerà parecchio: in questa zona per effettuare una sola iniezione a domicilio un professionista prende, senza fattura, dai 30 ai 50€)
  • da sole farete meno fatica ad individuare le zone più sensibili ed evitarle
Un ultimo consiglio: se sarete in malattia durante la stimolazione, prevedete di fare le iniezioni - che di solito vanno fatte la sera - nell'orario in cui siete soggette alla visita fiscale e non dopo, in modo tale da non essere per forza prigioniere in casa per settimane anche negli orari in cui potreste uscire per una boccata d'aria, se ve la sentite. Confrontatevi col medico per individuare l'orario migliore per voi.

Buona fortuna, e al prossimo capitolo del Manualetto.

domenica 27 dicembre 2015

Riparto dal via [aspettative per il 2016]

Scusatemi, non ho fatto gli auguri quasi a nessuno. Ma il giorno di Natale ho fatto la Zia. Zia con la zeta malferma e dolcissima di un bambino duenne, con i capelli fini ed elettrici come quei piumini multicolor che vendono alle fiere per spolverare i termosifoni. Quel nanetto che ormai corre veloce, mi prende per mano e mi accompagna a vedere il gioco che vuole fare, o il libro che mi vuole leggere. Che ha enormi aspettative sulle mie doti ingegneristiche per la costruzione di ponti e archi di trionfo di mattoncini colorati.

Che mi fa dimenticare per una giornata intera che di solito non ho il privilegio di godere di quegli sguardi entusiasti e colmi di meraviglia.

Scusatemi ancora se non vi ho fatto gli auguri, ma capite? Avevo proprio altro da fare.

È stato un Natale strano, tutti i piani scombinati. Mia madre arrabbiata, mio padre abbacchiato. I regali dimenticati a casa. La varicella a sorpresa. 

Ho visto Lui piangere come rarissimamente è successo in nove anni. È un'immagine che non dimenticherò. Come non dimenticherò nemmeno di averlo visto ballare le canzoni di natale facendo lo scemo per far smettere di piangere me.

Avevo grandi aspettative per questo 2015 ma ho dovuto pazientare ancora. Tiro i dadi e riparto dal via. Sono pronta per il 2016. Non può sempre andare male!


venerdì 11 dicembre 2015

Oggi le comiche [un altro giro di giostra, senza prendere la coda]

Stasera l'ennesimo annuncio della (seconda) cicogna in arrivo. Dopo una giornata di saluti a una delle colleghe preferite che domani entra (per la terza volta) in maternità. 

È buffo. Ormai le persone sono imbarazzate quando mi mettono a conoscenza di una gravidanza. Di solito lo dicono prima a Lui, per fargli preparare il terreno. Ma in realtà non serve. E comunque non lo farebbe. Non è colpa loro se non resto incinta io, perché dovrei prendermela? Poi è già successo che io della gravidanza di turno fossi già a conoscenza. Come dice Lui "ormai ho il radar". 

È una strana sensazione dolce e amara. Le persone si preoccupano che io non ci resti male, quando in realtà la loro felicità non mi ferisce. Certo che invidio l'amica F. per la quale dovrò preparare una copertina all'uncinetto per settembre. Ma sono soprattutto contenta per lei. 

Ero sinceramente emozionata di sapere che sulla sedia anni ottanta della mia sala ci fosse seduto l'involucro di un piccolo miracolo. E felice anche di sapere che quel piccolo miracolo avrà dei bravi genitori e una bellissima famiglia. 

Mentre io pensavo a queste cose, e le attenzioni dovevano ricadere sulla novità, gli sguardi erano invece puntati su di me e temevano un crollo, vagamente imbarazzati.

Invece io ero felice. L'ho detto? E anche grata di avere attorno delle persone che si sono sforzate di darmi la notizia nel modo migliore, meno "traumatico", facendo giri di parole degni della spiegazione che si darebbe alla futura sorella maggiore che intanto stava giocando a memory sul mio pavimento.

Sono un po' sfigata, ormai l'abbiamo capito. Ma anche fortunata. Ho l'opportunità di godere delle attenzioni di chi mi vuole bene. Ed è molto più facile capire chi sia a volermene, anche se non ci si conosce da una vita. Butta via.

Ora scrivo un messaggio a F. 
Le dico di stare tranquilla e che la abbraccio forte. Ma di sicuro non le chiedo da quanto ci stessero provando...

venerdì 4 settembre 2015

Di nuovo in cammino



​Rientrati a casa da una settimana, ci stiamo gradualmente riappropriando della nostra routine. Non ne sentivamo affatto nostalgia, ma anche le cose belle purtroppo finiscono. 

Per non mancare alle tradizioni, mi sono nuovamente ammalata in ferie. La mia specialità. Non contenta, mi sono anche fatta pungere da un non meglio precisato insetto che mi ha provocato diversi fastidi, scomparsi lentamente nonostante antibiotico e cortisone (!). 

Siparietti tragicomici a parte, ho potuto depennare la maggior parte delle voci dalla mia wish list vacanziera, come il super lavoro a maglia/uncinetto, farmi rapire da un travolgente Ken Follet d'annata, la scoperta della tavola da sup, le serate in terrazza a giocare a carte e godere della compagnia di tanti amici. Due settimane ottimamente spese, nonostante gli intoppi. 

Ora concentrazione e un bel respiro: la settimana prossima si torna in terra toscana, per il secondo colloquio al centro per la PMA, con un discreto plico di esami effettuati. Non so cosa aspettarmi, totalmente, ma sono completamente fiduciosa ed entusiasta del piccolo passo avanti. 

La strada era in salita, lo sapevo. 
Sono pronta, a prestissimo.

martedì 7 luglio 2015

Angioletto 1 - Diavoletto 0

La cena dalla cugina L. c'è finalmente stata... ed è andato tutto liscio

A parte un iniziale attimo di panico in cui mio padre le ha toccato la pancia, facendomi fermare il respiro e il cuore per qualche secondo. 
Proprio lui che non è un gran fanatico del contatto fisico...
Ma cosa gli passava per la testa? Voleva farmi morire?!
Non lo so, in realtà stava solo scherzando su quanto fosse dimagrita. Mannaggia.

Io già mi ero fatta di quei viaggi! 
In effetti è molto dimagrita, ed è stata la pima cosa che ho notato entrando... e vai di angioletto e diavoletto, di nuovo! 

fiu, allora non è incinta. 
che cavolo dici? ti ricordi l'amica A, che ad ogni gravidanza dimagriva? 
ah, già... in effetti... ma non è un'eventualità così probabile. 
ma possibile! 
glom.

Poi alla fine non era incinta nessuno. Ed è stata una piacevole serata. 
Beccati questa diavoletto cattivo!!! 

***

Qualche volta deve anche andare bene. E, se fosse andata diversamente, per me sarebbe stato più difficile, ma sarebbe andata bene lo stesso. 

Chiudersi in casa non ha davvero senso, mai. E non avrebbe avuto senso nemmeno stavolta. 

Se poi capiterà di prendere qualche legnata (e capita, eccome se capita), raccoglierò le forze, mi rialzerò e riprenderò dritta per la mia strada.

martedì 30 giugno 2015

Chi fa da se fa per tre. Inositolo edition.

Oggi è il nostro terzo anniversario di matrimonio. 
Che significa quasi 4 anni di abbandonate precauzioni, di cui tre anni di ricerca consapevole. 

Dopo due anni di acido folico praticamente no stop, oggi sono mi sono prescritta anche l'inositolo che, alla fine, male non fa. A parte al portafogli, mannaggialimortacci.

Se qualcuna l'ha usato ed è riuscita nell'impresa, batta un colpo, grazie.
Qui servono incoraggiamenti.

mercoledì 24 giugno 2015

Tarli



“Sai? La cugina L ci ha invitato a cena.” 

La cugina L non ci ha mai invitato a cena. E si è sposata da quanto…? 5 anni? Ecco, deve dirci che è incinta. 
Ma è impossibile, considerato il suo lavoro, sarebbe stata a casa in maternità immediatamente, e so che sta continuando a lavorare. 
Eppure io mi sento che andrà così:  Cena ufficiale di annuncio cicogna in arrivo. 
Ma rilassati, ti dico. E’ impossibile. Poi, anche se fosse cosa potrà mai succedere?! Sarebbe anche una cosa bella! 
No, per niente! Scapperei immediatamente in bagno a piangere. 
Pensaci bene. 
No in effetti farei un sorriso di plastica e mi concederei un paio di bicchieri in più. Ci sarà il vino, almeno? 
Sì dai, credo di sì. 
No io non me la sento, mi do malata. 
Ma figurati! Sai bene che non lo faresti mai. Sotto sotto ci vai anche volentieri. 
Mah, non lo so. 

Mancano una decina di giorni alla data dell’invito, e l’angioletto e il diavoletto sopra la mia testa si stanno dando un gran daffare.

giovedì 4 giugno 2015

Una sorpresa su cinque sarà uno di noi

 
Alzi la mano chi non si ricorda il jingle di questa pubblicità. Se siete stati bambini nei primi anni Novanta, come me, non potete non ricordarla. Era la canzoncina degli ovetti Kinder, che ci ricordava che la sorpresa “bella”, quella da collezionare, si trovava soltanto nel 20% degli ovetti.  

Tra l’altro, se ce lo avessero detto in questo modo, forse molti di noi oggi sarebbero diventati dei geni della matematica, a furia di farsi il calcolo delle probabilità di finire la serie in edizione limitata del momento, mangiando un solo ovetto al giorno. 

Ma non volevo parlare di cioccolata. Né tanto meno di matematica. 
La canzoncina mi è risuonata in testa quando ho letto un articolo sul fertility day. Se ho capito bene, il ministero della salute ha proposto di istituire una giornata dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulle tematiche legate alla fertilità. Il fine ultimo non sarebbero certo la felicità e la realizzazione delle famiglie,  ma concorrere all’inversione di tendenza del  tasso di  natalità – che continua a scendere – per il mantenimento del  livello di welfare del Paese nel lungo periodo. 

Comunque meglio di niente! 

Ma non volevo nemmeno parlare di politica, lungi da me. Sono talmente informata sulla politica che non sapevo niente di tutto ciò prima di imbattermi casualmente nel primo articolo. Sìsgridatemivabene.

Comunque. Dalla lettura dell’articolo, poi di altri che ho cercato in seguito, pare che oggi una coppia su 5 abbia difficoltà nell’avere figli naturalmente. E’ un numero più alto di quello che sapevo. Ero rimasta al 10 – 15%. Per figurarmi se il 20% fosse un dato attendibile, ho cercato di “ribaltarlo” sulle persone che frequento e, a pensarci bene, questo 20%  non è così lontano dalla popolazione del mio campione statistico. E forse è anche generoso. 

Ma ovviamente non è un dato che si possa leggere facilmente alla luce del sole.  Come ho già detto e ripetuto più volte in questo spazio, il tabù legato alla ricerca di un figlio è molto forte.  Tanto più se questo desiderio resta disatteso. 

*** Quindi forse il dato reale è anche più alto del 20% ?! ***

Io, lo sapete, ho fatto la mia scelta e della mia infertilità parlo piuttosto apertamente, tranne sul posto di lavoro per ovvie (ahimè) ragioni di discriminazione (in questo senso, cercare una gravidanza non è diverso dall’essere già gravida, anzi forse è peggio, perché la gravidanza almeno qualche tutela te la da).  

Chiaramente la mia scelta di non fare la gnorri ha anche qualche risvolto negativo, tipo gli scivoloni che fa la gente quando si tratta l'argomento, talvolta in assoluta buona fede, talvolta… Ma preferisco concentrarmi su quelli in buona fede.

E comunque non esiste “il modo giusto” per affrontare questi discorsi e nonostante qualche incidente di percorso, non sono affatto pentita della decisione che ho preso. Preferisco essere sincera e potermi confrontare con le persone, al costo di dover sdrammatizzare qualche autogol quando capita. L’ultimo si è verificato proprio qualche giorno fa: 

conoscente:  Allora, questa cicogna quando arriva?! 
(domanda ripetuta per l'ennesima volta)

mammagari:  Non ne ho idea, è già un bel po’ che la aspettiamo. Anzi,  se mi dai il suo numero di telefono mi fai una grande cortesia. Dai sii gentile, tu che hai due figli devi averlo per forza.

conoscente:  [...]

In questo caso sono certa che ci fosse la buona fede. Però è la dimostrazione tangibile che lagente (nel senso più generico che esista) non è preparata sull'argomento. Non è ferrata. Non è sul pezzo. Perchè tra lagente non ne parla mai. Lagente fa finta che la cosa non esista. Forse ne ha sentito parlare di sfuggita, e comunque sempre molto poco. Perchè i bambini quando si vogliono si fanno. Punto e stop. Poi a volte... ma sì, ma non capita quasi mai.

E allora io faccio la mia parte. Diffondo la verità. Sarò forse indelicata nei confronti di qualcuno che preferirebbe io facessi finta di niente, ma della mia condizione non ho colpa e non vedo perchè dovrei fare la commedia.

lunedì 20 aprile 2015

Quel giorno in cui ci hai sperato (e potevi risparmiartelo)


Arriva il giorno in cui hai un ritardo. 
Di un giorno, mica una settimana. Ma, al tuo ciclo, a differenza di te che in ritardo ci sei spesso e volentieri, non è successo molte volte. In venti anni tondi tondi (!) di onorata carriera.

Allora l'idea, che da tanto non ti sfiorava nemmeno, improvvisamente ti trafigge. 

Solo l'idea. Non l'illusione, la speranza, la sensazione. L'idea.

Nemmeno il tempo di tirare fuori il test di gravidanza (li regalano coi test per l'ovulazione, tutte le cacciatrici ne hanno fin troppi nel cassetto) e compaiono le prime minuscole perdite. Così piccole che solo un occhio molto allenato può notarle.

E' durato poco più di un'ora, ma è stato bello.

mercoledì 18 marzo 2015

Delusione in sottocosto.

In fila alla cassa del supermercato all’ora di punta. 

Il secondo supermercato della giornata perché per risparmiare hai smezzato la spesa su due insegne diverse. 
Ascella pezzata, lezione di yoga saltata e ciliegina sulla torta: si bloccano le casse. Olè.

Ne ripartono solo alcune, le varie file vengono unite in un tripudio di sbuffi e di c’eroprimaio. Arriva quasi il mio turno. Da lontano fa cenno una signora, rimbalzata da una cassa non funzionante all’altra - come del resto tutti i clienti - che fino a quel momento come tutti gli altri era stata brava in fila.
Poi in un’altra fila.
Poi in un’altra ancora. 

Scusate sono incinta, non ce la faccio più. Posso passare? 

La coppia di sessantenni eleganti e arzilli dietro di me fa finta di niente. Al che lei mima il gesto della pancia e apre la giacca perché crede (come tutti gli altri presenti) che i due non abbiano sentito/capito nella confusione. La moglie della coppia risponde:

Sì ho capito che lei è incinta ma io sono stufa di aspettare. E' mezz'ora che aspetto.

Interviene la cassiera specificando che anche la cassa preferenziale è bloccata e prega i signori di far passare ma... senza successo. Nel frattempo la sciura istruisce il marito perché metta il carrello di traverso così da ostacolare materialmente il passaggio alla malcapitata. Lui esegue senza fiatare. Glom.

Un siparietto squallido e imbarazzante. Sono stata felice di varcare l’uscita, ero proprio a disagio. 

Alla sera racconto quanto accaduto a Lui, che rimane scandalizzato quanto me. E il giorno dopo mi capita di parlarne anche con una collega che però, surprise! si schiera a spada tratta dalla parte dei nonnetti! 

Eh ma è solo incinta le gambe ce le ha ancora tutte e due! 
Hanno già i parcheggi rosa non gli bastano?! 
Poi se era lì a fare la spesa vuol dire che stava benissimo! 
Guarda, dì che capiti a me una cosa del genere, io la faccio passare solo se rompe le acque davanti al banco panetteria. 

Vorrei commentare ma mi si bloccano le parole. Perle ai porci. Tutto inutile. Non stiamo parlando di una che si è approfittata della sua condizione, stiamo parlando di una che si è trovata in un girone infernale e, a un certo punto, ha sventolato bandiera bianca, chiedendo di far valere un suo piccolo diritto. E chi se la prende di più con una donna incinta? Delle altre donne. Sono senza parole.

Il bello però deve ancora venire! Racconto a Lui anche il secondo episodio della saga e mi risponde che, dopo aver a sua volta condiviso, anche lui ha ricevuto simpatie per la coppia di anziani... 

Uno vuole crederci che questo mondo è e può essere un bel posto dove vivere, però a volte è così difficile!

lunedì 9 febbraio 2015

Guardo e passo


Arrivò Big Snow e tutto si fece ovattato. L'automobile intrappolata nella neve e le strade impraticabili portarono in dono un venerdì di festa non preventivato. Il messaggino del capo parlava chiaro *io non ho intenzione di spostare le chiappe dal divano per tutta la giornata* quindi calma e tranquillità regnarono sovrane. Un libro nuovo, gatto, uncinetto, tisane e marito. Cosa volere di più.

Poi arrivò il sabato e una raccomandata poco gradita, ritirata a piedi in un ufficio postale sovraffollato e bollente, raggiunto a piedi, in qualche modo. Ma ci fu anche una serata fra amici, piacevole, intima e ridanciana, che aggiustò l'umore.

Poi ci fu la domenica, e un pranzo al quale non so se ho fatto bene ad andare, che doveva essere l'argomento di questo post. Un pranzo con una decina di bambini, alcuni dei quali cercatissimi ma alla fine arrivati, dove eravamo l'unica coppia senza figli. E ci sentivamo un po' sbagliati.

E oggi è lunedì. E la settimana è partita non nel migliore dei modi, ma è partita. Prima di tornare a casa passo da Raffaella Carrà a farmi trascrivere un po' degli esami prescritti dalla Boss sui fogli rossi, si sa mai che si riesca a fare un po' di economia (dubito eh... ma ho provato). Mi domanda come mai questi esami e la aggiorno... dopo tutto non ci vedevamo da un bel po'. Il commento è stato lapidario:


Come mai questa fretta? A 30 anni  [verificando l'età sul monitor] 
ha tutto il tempo che vuole per far dei figli.

Questo mi ha detto. Sìssignori. E me le ha fatte proprio girare. Vorticosamente. Perchè sebbene la frase possa essere esatta da qualche (?) punto di vista, è il tempo verbale che proprio non è adatto. Io AVREI tutto il tempo che voglio. Ma non ce l'ho. Perchè averlo e non poterlo usare come si desidera è un po' come non averlo. E poi, parliamone, ha senso che un medico giudichi una scelta? Ecco, in generale per me no.

Cito la Boss che aveva risposto così a una domanda di Lui riguardo l'età in cui cominciare a considerare l'idea di chiedere l'aiuto del pubblico piuttosto che la telefonata a casa 

l'etHà l'è una questione relatHiva. Isseddhue c'hanno ventiscinq'anni e provano da scinque, io un controllino lo farei anche se ssò sccgiovani.

Perchè quando si parla di problemi nel concepimento o di fecondazione assistita, il pensiero va subito a due vecchiacci che hanno egoisticamente fatto la loro vita e decidono di diventare genitori quando la biologia ormai ha detto NO come l'uomo Del Monte. E non si pensa mai alle coppie... sì insomma, a tutte le altre coppie. Perchè possono esserci i due venticinquenni col varicocele e le tube sigillate come il tappo del Vinavil al terzo utilizzo. Possono esserci quei due che si sono conosciuti alla soglia dei 40 e, prima di metter su famiglia, hanno preferito conoscersi un pochino. Possono esserci quelli che hanno avuto qualche piccolo grande intoppo di salute, e a loro servirà anche il 50:50. Possono esserci anche quelli che si svegliano una mattina e decidono che forse hanno cambiato idea rispetto alla loro ferma convinzione di essere una coppia no-kid e la cosa da sola non succede. Che ne sappiamo noi. Che ne sanno loro?!

Ma non mi scompongo neanche più. Io vado dritta per la mia strada e di lor non mi curo. Questo mese si producono tutti i dati mancanti poi si va dritti a sentire la Boss, che lei risposte così so per certo che non me ne darà mai.

lunedì 17 novembre 2014

Perdo colpi, pezzi, giorni. E va bene così.

Tra una trasferta di lavoro e qualche gita estemporanea per monitorare la piena del Po con sgomento misto a meraviglia, mammagari tira avanti. Arranca, combatte il fiatone, il male alla milza, ma non si volta indietro, mai. E alla fine si stupisce di non aver dimenticato di andare al lavoro, o di mettere la benzina nella macchina prima che fosse troppo tardi. In compenso ha preso il marciapiede stringendo troppo una curva, ha commissionato un acquisto all'amica F. e poi si è dimenticata di portarle i soldi. A dire il vero si era pure dimenticata di averle commissionato un acquisto. Nel frattempo anche il pin del bancomat si era volatilizzato nei meandri del cervello, nonostante un uso quotidiano e costante. La più bella comunque è stata mandare la foto alla cognata col suo regalo di compleanno e stupirsi di come Lui - a cui ero convinta di averla mandata - non si degnasse di darmi il suo parere. E nella foto si vedeva pure che l'articolo era in sconto.

Son svampita a livelli... adolescenziali. E va bene così. 

No, non sono impazzita. Va bene così perchè, nonostante le trasferte, la pioggia e tutte le cose che mi dimentico, l'umore è quello giusto. Il mio, finalmente. Perchè capita, perdendomi per le stade basse, di fregarmene del navigatore e godermi una scampagnata a sorpresa in mezzo a centinaia di danzanti foglie di color giallo brillante. Va bene perchè sono stata a trovare la vicina I., 92 anni e non sentirli, ed è stata una piacevole chiacchierata. Perchè tornando a casa una coccinella ha fatto sosta sul mio maglione argento e mi ha messo allegria. Perchè ho avuto l'opportunità di toccare il cielo con un dito e non è cosa da tutti i giorni. Perchè ho partecipato alla cena con più puzza di fritto della storia ed è stata una bellissima serata. Perchè la mia micia mi sta facendo le fusa e appena chiuderò il portatile andrò avanti con la gamba del mio calzino. Il mio primo calzino fatto ai ferri. Roba da matti. Un anno fa non ci avrei scommesso mille lire.
 
Ho capito. Era lo stallo che mi distruggeva. Avere iniziato a "fare" era l'unica cosa di cui avevo bisogno. Anche se questo significa avere il tavolo della cucina ricolmo di integratori costosissimi dai nomi più assurdi, che non sappiamo se potranno servire a qualcosa. Ma intanto fare è già l'opposto di "aspettare" o, peggio, di "non fare niente". 
Ora sto bene, sono serena. Sono felice.

domenica 29 giugno 2014

Conversazione col giardiniere. Non abbiamo parlato di rose.

​Quanti anni hai te?


30

(alza le sopracciglia mostrando dissenso) 
Eh, un bimbo vuol fatto. Almeno uno. Se noi poi vien tardi.

***

La differenza fra la conversazione di oggi e quella avvenuta qualche tempo fa, è che questa è stata fatta da una persona di una certa età, che non ha avuto figli e mi permetto di pensare che ne avrebbe voluti.

Questo dialogo, sebbene formalmente non molto diverso dalla primo, voleva essere un consiglio da parte di una persona con più esperienza. Un ammonimento, al massimo. L'altro, forse formalmente migliore, era invece un coltello volutamente rigirato nella piaga, un infierire meditato.

Le persone non sono tutte uguali, per fortuna!

lunedì 16 giugno 2014

Buon vicinato (non oggi)

Beh allora lì sotto hai qualche bella novità o solo il vestito è premaman?


No, grandissima impicciona, nessuna bella novità. Nessuna novità in generale. E sono pronta a scommetterci che tu lo sai benissimo da sola, visto che sai sempre tutto di tutti. Inoltre, se tu avessi qualche nozione rudimentale sulla moda estiva 2014, dovresti essere a conoscenza del fatto che i maxidress sono ovunque. Sono freschi comodi e glamour. Sono stati sdoganati addirittura per l'ufficio e questo blu mi dona tantissimo. La prossima volta che vai dalla parrucchiera, anziché aggiornare i tuoi decennali database, leggiti un giornale, se sei in grado, o almeno guarda le figure. PRRRRRR [pernacchia] 
 (Quello che avrei voluto rispondere)

Sono stata da H&M e comprato un vestito che mi piaceva moltissimo. Questa volta non era premaman! La mia Singer anni 70 mi ha lasciata a piedi nel bel mezzo dell'orlo e mi sono ostinata a finirlo a mano. Di sera. Quasi al buio. Con dei punti invisibili minuscoli che manco mia nonna. Tutto perchè avevo fretta di metterlo, mi piace da morire! L'ho sfoggiato già diverse volte e ne vado fiera. E questo è ciò che mi sono sentita dire.

Ma figurati!
(Quello che invece ho risposto, girando i tacchi ed entrando in casa.)

***
Cosa ho imparato: alle persone bisognerebbe insegnare che agli altri non si domanda mai
1) quanto guadagnano
2) quanti anni hanno (alle signore)
3) che intenzioni hanno riguardo alla riproduzione (a tutti)
Poi ci sono persone che, per il gusto di impicciarsi e di ferire il prossimo, anche se fossero un po' meno ignoranti e sapessero che certe cose non si chiedono, lo farebbero lo stesso, probabilmente con soddisfazione ancora maggiore. Adesso che è passato qualche giorno ci rido su, ma sul momento l'intenzione che c'era dietro questa conversazione mi aveva parecchio infastidita.

Sgrunt!!! Che fastidio l'invadenza.

venerdì 25 aprile 2014

E' permesso?!

L'ex collega D. è venuto a trovarci in ufficio. Con la sua adorabile bimba L. che si è intrattenuta un po' con noi dopo essersi accomodata per terra in corridoio. Un giocattolo recuperato non si sa bene da dove, occhioni sgranati e curiosi e qualche smocciolata. Tutto regolare. Finchè la piccoletta non mi porge le braccina gridando felice  
< MaaaAmma! > 
Datemi una botta in testa, grazie. E fate in fretta.

mercoledì 12 febbraio 2014

La febbre del sabato sera, a 38.


Sabato pomeriggio mi sono dilettata nella produzione di ravioli alle patate, come mostra la diapositiva. La sera siamo usciti a mangiare una pizza con una coppia di amici. Verso metà della cena avverto un sordo accenno di mal di gola. Prevalentemente a destra, dove c'è la mia tonsilla sfigata. Decido di ignorare la cosa. il locale è molto rumoroso e per scambiare due parole ci siamo ritrovati tutti a urlare. Poi io col mal di gola son trent'anni che ci convivo, che sarà mai. 

Domenica mi sono svegliata con gli occhi gonfi, uno quasi chiuso, e ricordo di aver strisciato dal letto al divano e di aver lavorato a maglia. E basta. Lunedì mattina avevo la febbre. E tosse. E raffreddore. E mal di gola. E un accenno di squarauss disordine inestinale.

Oggi è mercoledì e per esserne sicura ho dovuto controllare sul calendario del pc. Andiamo bene. Sto lentamente riemergendo dal gorgo nero dell'influenza. Ho il naso rosso che ancora prude in ogni millimetro quadrato, regalandomi simpatici sternuti ad effetto che non sempre si lasciano prendere al volo col fazzoletto. Ho le occhiaie viola (proprio io, che di solito non le ho mai) e le labbra tutte spaccate.

Se poi penso a tutte le cose sospese in ufficio mi sale anche un po' d'ansia... 
No. mi rifiuto di pensarci. Categoricamente. Per mia fortuna nel mio lavoro non si salvano vite umane.

Per carità, c'è di peggio dell'influenza eh... ma è una bella seccatura.

Mi sono soffermata a pensare alle mamme che non possono permettersi di stare due giorni a letto come ho fatto io. Perchè si è mamme anche con la febbre a 38. Tanta solidarietà. Ci tenevo ad informarvi che, nonostante tutto, continuerei a fare cambio con voi. Probabilmente però farei il vaccino....

venerdì 6 settembre 2013

Settembre, buoni propositi.


Nel post prima parlavo di cacanze. Mica esageravo. Oltre a tutte le complicazioni organizzative e logistiche, agli operai in casa, agli artigiani in ferie... 
in quelle due settimane non sono nemmeno stata troppo bene.

Nulla di grave, intendiamoci. Ma qualche tentativo mal riuscito di svenimento preceduto da un ciclo in anticipo e un po' strano mi hanno convinta ad anticipare leggermente il solito "tagliando completo" che di solito fisso in autunno.

La Bionda ha ispezionato ogni millimetro cubo del mio corpo che le competesse ("Tuttocchei. Poi guardi che bel follicolo! Sta decisamente per ovulare") e Raffaella Carrà mi ha prescritto "analisi del sangue complete che più di così non si può". 
C'era scritto così, giuro.
Ecco. Proprio adesso le analisi del sangue. Sono senza la mia cucina da oltre tre mesi, ho passato le ultime due settimane un po' qui e un po' lì e ho mangiato sempre fuori. Certamente ho messo su almeno un paio di chili e avrò tracce di sangue nel colesterolo...

Invece ho avuto la sorpresa. Le mie analisi erano praticamente perfette e Cesare (ho ovviamente incluso anche lui nel tagliando, potevo forse esimermi?) ha constatato che ho perso un centimetro e qualche altro etto. Un risultato grandioso, considerato che ero pronta a prendermi una bella sgridata collettiva.

Ok, l'avrò anche fatta franca, ma da settembre si cambia.

Da settembre dieta sana, palestra, cotture a vapore, pesce ai ferri, crackers integrali, yoga e passeggiate.
Sì, sì, ho deciso che vado a lavorare in autobus e scendo una fermata prima, no ancora meglio, vado in bici! Da settembre.
Ma Mammagari devi fare la tangenziale... Non importa. Così è deciso, ho detto.
Gnocco e tigelle banditi. Se proprio dobbiamo uscire a cena, solo sushi. Anzi, imparo io a farlo, il sushi. Che se uno sa fare le tigelle vuoi che non impari ad arrotolare su un po' di riso...
Già, da settembre mi disintossico. Mi purifico. Mens sana in corpore sano. 
Come dite? Che giorno è oggi?

martedì 2 luglio 2013

Ristrutturazione - settimana 6





GIORNO 1: il pilozzino, questo sconosciuto.
GIORNO 2: rasatura. (imparo parole ed accezioni nuove ogni giorno, a settembre potrò sfoggiare un vocabolario che neanche all’Accademia della Crusca)
GIORNO 3: non si fuma in casa nostra!!! Dannazione e mannaggiavvoi!!!!
GIORNO 4: benissimo, lunedì arriva il posatore. Ma dove posa, se ancora manca un muro?
GIORNO 5: controsoffittiamo… un bagn…anzi anche il corrid… famo pure la cucin…. Anche studio e sala, tiè! Ma io non voglio, bhuaaaaa, io amo il soffitto alto, bhuaaaaa!!!!
GIORNO 6: è il terzo weekend che ho dei misteriosi cedimenti, delle defaillance fisiche non indifferenti. Se non fossi certa del contrario, penserei proprio di essere incinta.
GIORNO 7: il nostro primo anniversario di matrimonio. E la pazza idea di passarmi il tempo sotto l’ombrellone leggendo l’oroscopo.

Bene. Si procede. Mi piego (molto e in parecchie direzioni) ma non mi spezzo, che si sappia. Anzi no, in piccole parti mi spezzo pure… tipo il dente che mi si è sbriciolato oggi sotto un crackers. Occhei mi gratifico con un piccolo autoregalo. Viva Amazon. Viva i buoni consigli delle amiche.

venerdì 28 giugno 2013

Se il dottor Freud fosse il mio analista...

... non dovrebbe certo scervellarsi più di tanto.

Lapsus: s. m., lat. [der. di labi «scivolare», part. pass. lapsus]. secondo S. Freud e la psicanalisi, forma di espressione indiretta dell'inconscio.


Vi giuro
che questo vestito (premaman) l'ho acquistato senza prima leggere l'etichetta.


lunedì 17 giugno 2013

Ristrutturazione - settimana 4





GIORNO 1: altri ciocchi, altri rottami, ma ci rimarrà almeno un pezzettino di casa mia?
GIORNO 2: evidentemente sì, oggi il cantiere pare più silenzioso... che abbiano smesso di rompere?
GIORNO 3: ehi ma quello lo conosco! E' intonaco!!! Vuole forse dire che la fase di ricostruzione si avvicina??? dai, fatemi illudere almeno un pochino!
GIORNO 4: primo giorno di ferie per seguire interamente i lavori... però... mi sento un po' malin strana... sì sì, ma adesso mi passa....
GIORNO 5: ok, lo ammetto. Ieri avevo la febbre a 38 e mezzo. Ma oggi sto molto meglio. Con solo 37 e mezzo mi sento già un'altra.
GIORNO 6: cantiere. ancora.
GIORNO 7: che noia che barba che barba che noia! E che caldo!

Ammetto di iniziare ad essere un po' stanca e a soffrire seriamente questo nostro assetto "accampato". Mi consolo crogiolandomi nel pensiero di come sarà tutto bello, dopo.