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venerdì 4 marzo 2016

Un compleanno dimenticato

16 feb
Tanti auguri amica E! Buon compleanno!
Grazie! Come va?
Ciclo arrivato, domani si inizia con le punture.
Porto bene, me lo sento. In bocca al lupo!

29 feb
Forza piccola squadretta! Siamo tutti con voi!
Ahaha, amica E hai per caso letto il blog?
Certo! Così evito di chiederti in continuazione cosa stai facendo. A quando il transfer?
Venerdì o sabato. Caspita, hai studiato.
Ma dai, che bello! La data è di buon auspicio, anche stavolta.

data... quale data...?

3 mar
Mamma è per me questa giacca? Mi hai appena regalato una borsa...
La borsa era un portafortuna per Firenze, la giacca è per il tuo compleanno. Sono due: scegli, la vuoi rosa o azzurra? 
Fammele provare... Azzurra.
Quella rosa allora la tengo io. In effetti l'avevo anche già usata. Sapevo quale avresti scelto.
Ah già... perchè venerdì... è il mio compleanno.
Domani, domani è il tuo compleanno!

In effetti...

4 mar
Ma... ma oggi è il tuo compleanno!
Sì amica F!

Allora veniamo un'altra volta, se stasera vuoi festeggiare con i tuoi.
Sono stordita e fino a ieri sera non mi ricordavo che fosse oggi il mio compleanno, ma l'invito resta valido!
Ok, allora vado a fare una torta buona. A stasera.

Me lo ero proprio fumato. Fino a qualche anno fa ero felice di compiere gli anni. La giornata in cui sei la reginetta della casa, dell'ufficio, del mondo... dai, una volta all'anno ci sta. Poi per un paio d'anni mi ha dato fastidio. Gli anni in cui avevo la netta sensazione di aver perso tempo, di aver sprecato dei potenziali momenti felici rosicando e lamentandomi. Poi è arrivato quest'anno, in cui neanche ci pensavo. Ma sono giustificatissima, vero?

Ieri ho sentito la clinica. Gli embrioni stanno evolvendo a blastocisti, continua ad andare tutto come da programma. Non abbiamo ancora avuto conferma ufficialissima, ma domani andremo a riprendercene... uno? due? Nemmeno questo sappiamo ancora.

Ma va bene, va benissimo così. E' il mio compleanno, c'è il sole (domani pioverà... piove sempre quando scendiamo a Firenze), i narcisi in cortile sono fioriti e io un regalo più grande non potevo chiederlo.
Non potevo nemmeno osare immaginarlo.

E stasera mangio pure la torta dell'amica F.



lunedì 26 ottobre 2015

E sono 32! [Buon compleanno a Lui]



E niente, anche quest'anno non sono riuscita a renderti un papà. Perché saresti un gran papà. Sarai un gran papà.

Ma, abbiamo detto, vietato abbattersi. Quindi festeggeremo per bene questo compleanno, com'è giusto che sia. Quest'anno niente pacchetto, abbiamo deciso di concederci un weekend fuori porta, in compagnia. 

Per oggi sono previsti sontuosi festeggiamenti a base di carne al sangue, verdura fresca lavata nonsappiamocome, salumi, dolci a base di uovo crudo e, perché no, una bella bottiglia di vino.

Per le rinunce (alimentari) ci sarà tempo. Presto.

giovedì 22 ottobre 2015

Spotting [quindicesimo giorno post IUI]

Mannaggiallamiseria. Gente, mi sa che ci siamo. Secondo me domani il pacco doppio di assorbenti è da tirare fuori. Lo avevo lasciato nel sottoscala, per concedermi di sognare ancora un po'.

Pazienza. Ritenta, sarai più fortunata (puoi giurarci!) Del resto, perché non ottimizzare le mie nuove competenze in materia di siringhe e ormoni?

Non siate tristi per me. Non vi preoccupate. Io sto bene e la sto prendendo col sorriso. Ho cucinato per un piccolo esercito e adesso mi piazzo davanti a X-Factor. 

Avanti! Vietato abbattersi!

martedì 20 ottobre 2015

Ottimismo sì ma moderato [tredicesimo giorno post IUI]

Mi dite che sono bella. Che sono radiosa. Che mi trovate bene.
Mi fate intendere che la mia serenità sfacciata vi fa essere positive e speranzose.

Proprio di speranza abbiamo parlato tanto. Mi sta venendo voglia di fare un test di gravidanza, ma ne riparliamo fra qualche giorno.

Mi dite che ho qualcosa di diverso. Io so bene che sono solo gli occhiali nuovi ma mi sono concessa di illudermi per mezza giornata.

Intanto, per restare coi piedi per terra, ho comprato un pacco doppio dei miei assorbenti preferiti, che in offerta non si trovano mai.

venerdì 16 ottobre 2015

Ognuno spera a modo suo [nono giorno post IUI]

Speranza è attesa fiduciosa. Speranza è desiderio e fantasia. Speranza è una virtù, assieme a fede e carità. Speranza è un germoglio che potrebbe diventare quercia, ma potrebbe anche seccare all'improvviso. Speranza è per ciascuno una sfumatura leggermente diversa del medesimo colore.

C'è chi spera faticosamente e senza sosta. Chi per scaramanzia non si concede di sperare troppo o troppo forte. Chi per il timore di essere deluso evita proprio di sperare.

Ho riflettuto sulla speranza, in questi giorni, e mi sono resa conto di quanto sia un argomento soggettivo e dalle molteplici sfaccettature.

Forse perchè un filo mi sento in colpa, per non sperare con tutte le mie forze, violentemente. La violenza non fa parte di questa mia attesa, che si sta rivelando mite e pacifica. Non è proprio una resa, ma non è nemmeno una battaglia. Sono in uno stato mentale di pace. E delle volte mi chiedo se non sia merito di questo periodo di relax, o di tutto il magnesio che prendo. O se è perchè non ho ancora sentito il sapore del legno che mi è arrivato forte sui i denti.

O forse perchè è rimasto solo il male alla pancia, non ho più dolore al seno e mi sento tutto fuorchè incinta, allora ho deciso di accettare benevolmente quello che per me è stato deciso. Anche se non è assolutamente coerente per una che ha intrapreso un simile percorso.

Non lo so perchè. Ma finchè va così me la godo. Ho deciso di non farmi troppe domande e di non fare troppe indagini. Che non è assolutamente da me. Totalmente!

Oggi mi sono data lo smalto semipermanente, ho cucito una maglietta con un mostriciattolo buffo e dei sacchettini per i regali di Natale, ho guardato due puntate della mia serie di cucina preferita del momento, ho preparato la cacciatora di pollo e una zuppa. Fuori c'era un bel sole e sono stata bene. Quindi del resto non mi importa, per ora. E se anche mi importasse dovrei attendere ugualmente i giorni che mi separano dal conoscere il verdetto. Quella verità che già è ma che ora posso ancora concedermi di immaginare, e di sperare.


lunedì 12 ottobre 2015

Serenità e attesa possono convivere [quinto giorno post IUI]

Sono bravissima: ho resistito e non mi sono (ancora) concessa alcuna sessione di navigazione selvaggia e delirante alla ricerca di sintomi e fantasintomi. Tanto li conosco tutti. E non cambierebbe nulla.

Nel complesso sto molto bene. Al momento sto assumendo solo progesterone (Progeffik) e le uniche cose spiacevoli che avverto (i fastidi al seno che tutte sentono assumendo questo ormone) sono gestibili e non mi rovinano l'umore. Ogni tanto mi sento molto stanca e dormo più del normale. Ma, anzichè considerarlo un possibile sintomo, preferisco rimanere coi piedi per terra e ritenerla una mossa intelligente del mio fisico che si sta abituando a questo momento di ritmi rallentati e, giustamente, ha deciso di approfittarne e immagazzinare energia, che tanto serve sempre.

Tutti mi viziano e mi coccolano. Lui mi ha regalato una nuova macchina da cucire. Assolutamente esagerata per le mie capacità. Ci sto giocando molto. Mia nonna mi ha portato due vasetti enormi di melograno già sbucciato per preparare la centrifuga. Tutti mi scrivono e mi telefonano. Mia mamma mi prepara cose buonissime e mi invita a pranzo per farmi stare in compagnia.

In realtà io la solitudine non la soffro per niente. Io da sola ci sto proprio bene (e vuoi un figlio? Pazza!). Avevo molto bisogno di un momento per me. Per fermarmi e ascoltarmi, per prendermela comoda. Per assaporare un piccolo periodo di quella vita che sarebbe bello fare sempre. Accantonare per un attimo tutte le cose che non servono, che in realtà - e per fortuna - sono gran parte delle mie preoccupazioni quotidiane.
Mi meritavo, per una volta, di essere giustificata se la spesa è da fare e la casa è un delirio. Se la pila delle camicie da stirare cresce e non c'è il pieno nella macchina. Per una volta avevo il diritto anche di godermela, questa casa, che vedo solo ogni tanto di sfuggita mentre la accudisco.

E comunque ho fatto il cambio degli armadi, ho cucinato come se la guerra fosse imminente, e messo a posto alcuni anfratti che da molto non vedevano la luce. Diciamo che farlo non essendo costretta ma perchè (e quando) mi andava è stato sufficiente per avere uno spirito completamente diverso.

Ho la fortuna, in questo momento, di vedere solo i lati positivi. 

Se va bene, beh...

Ma se va male ho comunque goduto di uno stop tutto per me. E molto probabilmente sarà un'esperienza da ripetere per un secondo tentativo e una necessaria continuazione di questo piano B della mia vita. Ho scoperto sulla mia pelle che non è esattamente una passeggiata di salute, ma che sono perfettamente in grado di gestirla. E ho ancora del margine di sopportazione. Grazie anche alla presenza di Lui e di tutti gli altri che è arrivata forte. Ho sentito la mia squadra bella compatta attorno. Sapevo bene che ci sarebbe stata, ma vivere concretamente tutte le loro attenzioni per me è stato migliore e molto diverso rispetto al sapere che ci sarebbero state.

Ora mi godo gli ultimi momenti di tranquillità, poi tornerò alla mia solita routine, e saranno i giorni prima del verdetto. Forse è davvero bene che siano impegnati. Non ho paura, sono pronta.
Poi, comunque vada, sarà un successo.

mercoledì 7 ottobre 2015

Fatto! [la mia prima IUI]

Fatto! Con le note della macarena in sottofondo. È stato buffo. Non sembrava fosse quello che è stato. 

Pare che il mio utero abbia un grosso scalino all'ingresso. Non ho avuto il coraggio di chiedere spiegazioni dettagliate se questa cosa possa essere collegata al posto dove mi trovavo. Comunque c'è voluto un po' più tempo del previsto e il catetere è uscito tutto a zig zag.

C'era una marea di gente. Dai giovinastri hipster, ai tiratoni in carriera, ai fricchettoni, agli stranieri con gli abiti della stagione sbagliata, di tutto. La maggior parte della nostra età o poco più. 12 coppie più qualche donna non accompagnata. Se tutto va secondo le statistiche, almeno a una o due di noi dovrebbe andare bene. 

lunedì 5 ottobre 2015

Piccoli porcellini crescono [quarto monitoraggio pre IUI]

17 13 13
Quasi quasi me li gioco al lotto.
Si può giocare un numero due volte, al lotto? 

Dalla regia mi dicono che la situazione procede da manuale. 3 follicoli (che è il numero perfetto: da 4 in su la IUI non si può fare, se invece ce ne fossero solo 1 o 2 mi sarei dopata per due settimane inutilmente, perchè sarebbe un'ovulazione quasi normale), in crescita, della dimensione giusta per... procedere in settimana con l'inseminazione.
Gulp!

Entro sera arriverà la telefonata della clinica, la solita che comunica il dosaggio dei farmaci, ma stavolta dovrebbe portare anche una data.

Io, appena iniziato il protocollo, mi giocavo tutto su domani, che è il compleanno di Nippino e mi sentivo che avrebbe portato bene. Ormai per domani è tardi, però credo che potrò accontentarmi ugualmente.
Intanto respiro. 

Per la cronaca: nello studio della dottoressa Mora (che mi sta venendo voglia di cominciare a chiamare Pettinata, per via del suo meraviglioso studio) ho visto per la prima volta in azione quella che volevo pensare fosse una TV gigante nel salottino esterno allo studio: la pancia abitata è nello studio e si fa fare l'eco, i parenti nel salottino vedono in diretta le immagini su megaschermo. Ciao.
E io che ero già soddisfatta di avere un monitor tutto per me per guardare i miei follicoli da ogni lato.
Poraccia. A volte mi faccio tenerezza da sola.

Oltre che pettinata, la dott in questione è stata anche molto efficiente e ci ha inseriti nella lista d'attesa per fecondazione assistita dell'ospedale pubblico della nostra città, per il quale lavora. Sappiamo che è piuttosto lunga e non sappiamo se ne usufruiremo (diciamo che speriamo di non averne bisogno), ma di certo non guasta. C'è chi, molto ottimisticamente, ha suggerito di metterci già in lista per il secondo, così da essere già pronti quando sarà il momento. La me di una volta avrebbe fatto lo stesso identico ragionamento.
La me di oggi vive un pochino più alla giornata.

venerdì 2 ottobre 2015

Siam tre piccoli porcellin [terzo monitoraggio pre IUI]

E così ridendo e scherzando siamo arrivati in dodicesima giornata. I tre porcellini crescono, sono rispettivamente a 12.5, 11 e 9 mm. Quello di 9 è piuttosto fermo, mentre gli altri due procedono, seppure un po' lenti.

Io comincio ad essere un po' provata. I fastidi sono soprattutto due: i dolori addominali, che sono sopportabili, ma riportano costantemente l'attenzione sullo stesso argomento, e la sensazione di rincoglionimento e stanchezza... unita a un cerchio alla testa che va e viene.

Strano. Ero psicologicamente preparata a sbalzi umorali, ma queste sensazioni più fisiche mi colgono di sorpresa. Sapevo che erano assolutamente probabili ma io mi aspettavo di reagire diversamente.
Chissà perchè.

L'umore è mediamente alto, ma ci sono momenti [come questo] in cui lucidamente mi rendo conto che tutto questo sbattim percorso lo stiamo facendo per uno schifoso 15% di probabilità di riuscita.

E' proprio poco.

Anche la dottoressa mora oggi mi ha detto chiaramente di non farmi troppe illusioni. Tuttavia conferma che è il protocollo corretto anche secondo lei, che fare una fivet senza prima aver provato una iui, anche solo per vedere che reazione ha il fisico ai farmaci, non è la cosa migliore da fare.

Sono tentata di considerarlo solo un rodaggio dei farmaci, questo tentativo di IUI. Sarebbe forse la cosa migliore per non farmi troppe illusioni, volare basso e schivare i sassi, come si dice dalle mie parti. Però sognare è così bello.... 

D'altra parte, qualcuno in quel 15% ci deve pur finire.... [cit.]



***postilla***  Dalla scorsa eco mi hanno aumentato il dosaggio di Puregon da 50 a 75 unità. Oggi sono stata alla farmacia dell'ospedale a ritirarne un'altra cartuccia, poichè quella che mi avevano consegnato all'inizio non mi sarebbe più bastata dopo l'aumento del dosaggio. Non mi piace andare in quel posto. Come del resto non mi piace andare in generale negli ospedali. Ma lì è piccolo e le persone sono stipate. Molti appena dimessi da un ricovero. Drenaggi, cateteri, tubi, sangue, medicazioni e relativi odori strani la fanno un po' da padrona. Non sono così facilmente impressionabile, ma se posso evitare di inciampare nel catetere altrui... ecco... lo evito! Quindi osservo sempre piuttosto bene le persone mentre prendo il numero, prima di decidere dove sedermi. Oggi ho puntato due posti liberi affiancati vicino a un ragazzo della mia età. Riccioli neri e completo scuro. Da lontanto non aveva l'aspetto di puzzare nè di avere qualche cosa splatter da sventolarmi sotto il naso. Lavorando a maglia nell'attesa, mi è caduto l'occhio sui documenti che aveva con sè. Spuntava dalla cartellina una sola parola. Un farmaco che solo noi cacciatrici di cicogne conosciamo. E' buffo. Tra tutta quella gente, mi sono seduta proprio lì. 
Ma siamo davvero così tanti?

mercoledì 30 settembre 2015

Tutto sotto controllo [secondo monitoraggio pre IUI]

Dopo essermi accidentalmente strappata metà delle ciglia dell'occhio sinistro mi sono avviata al secondo appuntamento con la dottoressa mora. In effetti già durante il trucco dovevo capire che sarebbe stata una giornata stort... Strana. Diciamo strana.

Vado dritta al punto: il referto del primo monotoraggio era sbagliato. I follicoli erano effettivamente più del dovuto ma 2 in meno di quelli refertati. 

La dottoressa mora ha telefonato personalmente al Centro per spiegare l'errore e dare di persona il referto di oggi, per scongiurare malintesi.
Fortunatamente giù a Firenze per il dosaggio del farmaco hanno preso a riferimento l'immagine dell'eco e non il referto. Fiu. 

Morale: ad oggi i follicoli che stanno crescendo sono 3, tutti tra i 9 e i 9,5 mm in 10^ giornata. Che vuol dire: sono 3 che è il massimo numero consentito per la IUI ma sono un filo pigri, dovrebbero essere appena più grandi ma, avendo io un ciclo un po' lungo, per ora possiamo accontentarci. 

Se proseguiamo così, i 3 porcellini ingrassano e tutti i loro fratellini minori non si fanno venire strane idee e restano al loro posto, andiamo bene. 

Ora me ne sto un po' qui spalmata sul divano, chè i miseri due-passi-due fatti oggi mi hanno stancata moltissimo. Ho dolore ai reni e alle ovaie. Ma pare sia normale. Nulla di preoccupante.

Mi metto in carica. Col filo nel muro e la modalità aereo. Immagazzino energia. Servirà.

lunedì 21 settembre 2015

Day one [da qui parte la mia IUI]

Stamattina, dopo essersi fatto attendere ben due giorni, il ciclo è finalmente arrivato. Come da programma, mi sono attaccata al telefono e ho avvisato tutti. 

Piano di battaglia: Puregon 50 unità a partire dal quarto giorno del ciclo (giovedì) e prima eco di monitoraggio lunedì prossimo. 

Sono stranamente distaccata, non mi sembra che stia succedendo a me. 
Ne riparliamo quando avrò un ago piantato nella panza. Forse lì me ne renderò conto meglio.

Anche mia mamma è caduta nel tranello del consiglio non richiesto: "non pensarci" mi ha detto. E mi ha mandato anche un messaggino con l'emoticon del bacio. Che equivarrebbe a non so quale enorme manifestazione per una mamma standard. 
Forse sono fortunata ad avere la mia.

Giovedì scorso ho definitivamente salutato Sabrina, la psicoterapeuta. Che per me psicoterapeuta non è stata, visto che la prima cosa che mi disse dopo aver fatto la mia conoscenza un anno fa, è che io non avevo affatto bisogno di una psicoterapia e che un po' le sembrava di rubarmi i soldi
Il suo supporto mi è stato comunque molto utile. Mi è stato più che altro utile ritagliarmi quello spazio per riflettere su di me, sulla mia vita e su chi mi circonda. Su chi ho scelto e perchè e su chi invece mi è capitato e non sempre posso scegliere se tenermi o no. Generalmente le sedute si sono quasi sempre svolte con un "come sta?" e un monologo di un'ora della sottoscritta. 

Io sono capace di guardarmi dentro. Devo solo avere la costanza di farlo con regolarità. Allora perdere il centro diventa più difficile. O almeno, così è stato fino ad adesso. L'opportunità di avere una persona che mi ha ascoltata e mi ha confermato che non mi sono persa qualche venerdì per strada è stata comunque una rassicurante conferma.

Ho anche riconosciuto un mio limite: io ho bisogno di un mentore. Di una donna mentore, per l'esattezza. Forse per sopperire un po' alla tendenza anaffettiva che (purtroppo per me) ha mia madre per carattere. Non è cattiva, anzi, ce ne fossero di persone come mia madre. Ecco, se solo però avessero un carattere un pochino più facile... Fino a qualche anno fa era mia nonna a ricoprire questo ruolo, ma con gli anni che avanzano non è più la stessa cosa. Anche se, quando è in forma, parlare con mia nonna mi regala sempre qualche bello spunto.

Un mentore, dicevamo. Il caso, ammesso che esista, ha voluto che dopo l'ultimo appuntamento con Sabrina avessi lezione di yoga. La mia insegnante è un pezzo grosso in ambito yoga, gravidanza, parto e counseling da qualcosa come trent'anni. E io non le avevo mai raccontato la mia storia. Quella sera l'ho fatto. Lei mi ha abbracciato e mi ha proposto tante idee. Come se con aria di scherzoso rimprovero mi avesse puntata con l'indice e mi avesse detto "adesso a te ci penso io".

Ho la mia squadra. 
Ho Lui, che è già stufo prima di cominciare ma so che mi stupirà in positivo. 
Ho un arsenale in frigo. 
Ho le persone giuste che mi inondano il cellulare di positività. 
Ho questo blog.
Ho tutto quello che serve. Un passo alla volta, vado avanti a schiena dritta.



lunedì 14 settembre 2015

Un vortice color arcobaleno



Questo c’è, dentro al mio stomaco. 

E’ passata ormai una settimana da quando la Boss ha stabilito che “èmmeglio cominciare affare qualche tentativo”, anche se a me sembra un’era geologica. Una settimana trascorsa a recuperare medici e medicine. A fare telefonate sperando di non essere ascoltata, a recuperare informazioni in questo mondo contorto e complicato, con un fare da spia maldestra.  

Con mia inizale delusione, sono state scelte le maniere soft. Pertanto, se la stimolazione andrà come deve, i primi di ottobre dovrei sottopormi a una IUI. Ma mi metto nelle mani della Boss, mi fido di ciò che decide lei. Se ha proposto questo, un motivo c’è e io voglio essere d’accordo.

No ma ci credete?! Io, l’eterna spettatrice. Io, che ormai lo vedevo come un sogno lontano e inarrivabile. Io, quella che ma magari! Io no, non ci posso credere. 

Ma resto comunque con i piedi ben saldi per terra. So perfettamente che le probabilità di successo sono poche. Proprio poche. Un 15%, per voler essere ottimisti, la Boss è stata chiara. 

Ma intanto è qualcosa. Incamminarsi su questa strada è già diverso che stare a lato a guardar passare i figli degli altri. Questa strada è una speranza. Il mio punto di partenza. 

Il mio frigo trabocca di farmaci, miei compagni di squadra in questo strano gioco. I miei scarponi e il mio bastone da montagna. La mia borraccia e il mio panino. Sono pronta alla partenza. Devo solo attendere che il mio corpo faccia il suo dovere.

venerdì 4 settembre 2015

Di nuovo in cammino



​Rientrati a casa da una settimana, ci stiamo gradualmente riappropriando della nostra routine. Non ne sentivamo affatto nostalgia, ma anche le cose belle purtroppo finiscono. 

Per non mancare alle tradizioni, mi sono nuovamente ammalata in ferie. La mia specialità. Non contenta, mi sono anche fatta pungere da un non meglio precisato insetto che mi ha provocato diversi fastidi, scomparsi lentamente nonostante antibiotico e cortisone (!). 

Siparietti tragicomici a parte, ho potuto depennare la maggior parte delle voci dalla mia wish list vacanziera, come il super lavoro a maglia/uncinetto, farmi rapire da un travolgente Ken Follet d'annata, la scoperta della tavola da sup, le serate in terrazza a giocare a carte e godere della compagnia di tanti amici. Due settimane ottimamente spese, nonostante gli intoppi. 

Ora concentrazione e un bel respiro: la settimana prossima si torna in terra toscana, per il secondo colloquio al centro per la PMA, con un discreto plico di esami effettuati. Non so cosa aspettarmi, totalmente, ma sono completamente fiduciosa ed entusiasta del piccolo passo avanti. 

La strada era in salita, lo sapevo. 
Sono pronta, a prestissimo.

martedì 14 aprile 2015

Uno stato mentale tranquillo, lucido e positivo (mi gingillo con le più disparate amenità)



Difficile mantenerlo, questo stato mentale che mi sono guadagnata a colpi di self control, ma me la sto cavando egregiamente. Al diavolo la falsa modestia. Merito di qualche trucchetto e di un pastiglione di magnesio al giorno - una mano santa -


Ma cominciamo dall'inizio. 
Racimolare i risultati degli esami richiesti durante il colloquio con la boss del 29 gennaio sta diventando più lungo del previsto. Credevo ci volesse solo febbraio, invece c'è già voluto anche tutto marzo, e aprile è già a metà. Sgrunt!

Prima mi sono beccata l'influenza io, poi lui, poi ci si sono messe le prenotazioni errate, qualche varia ed eventuale, l'assoluta novità della mia tiroide un po' infiammata. Ma ce la facciamo eh, con due mesi di ritardo, ma arriviamo. 

Intanto mi dedico anima e corpo a quello che mi fa stare bene. Questo è il trucchetto principale. 

Cammino molto, in pausa pranzo e sempre quando riesco. Mi svuota il cervello che è una meraviglia. Sono diventata una feticista di runtastic. Se mai avessi dovuto prevedere nella vita di diventare feticista di qualcosa, ecco quello stava all'ultimo posto.

Ho parecchio intensificato la pratica dello yoga perché mi rendo conto che mi rimette in sesto, sotto ogni punto di vista. Ogni tanto, alla fine della lezione, quando il respiro è lungo e regolare, cominciano a sgorgare le lacrime. Piene e simmetriche. E io le lascio andare. L'altra sera abbiamo fatto il saluto al sole mentre tramontava, di fronte a una grande vetrata dove si vedeva solo luce arancione filtrare fra gli alberi. E' stato molto bello. 

Sto anche leggendo molto. Mi sono sparata The China Study in un giorno. Mi incuriosiva parecchio, di una curiosità dettata dallo scetticismo, ma volevo leggerlo. In effetti ci ho trovato diverse teorie a mio parere discutibili, ma, devo ammettere, anche qualche spunto interessante. Ora almeno so cosa c'è scritto. In due giorni ho divorato Il magico potere del riordino di Marie Kondo che ultimamente è onnipresente, anche lui mi incuriosiva, ma in modo più positivo. 

E per fortuna! Sono riuscita a portare 12 sacchi condominiali di abbigliamento e robevarie all'ANT (mi dispiace Marie, sono quasi sempre d'accordo con te, ma io a buttare le cose in buono stato non riesco, la vivrei come una violenza, trovo sia molto più logico farci del bene, pur sempre liberandosene. Così le regalo al negozio ANT della mia città, che le rivende e usa il ricavato per la ricerca, e io mi sento doppiamente leggera). Ho l'armadio vuoto come non mai. 

Se vi sentite sommersi dalle cose, leggetelo. E vi stupirete, non aggiungo altro. 

Quindi alla lista delle cose belle possiamo, inaspettatamente, aggiungere anche la voce decluttering. Poi mi sono dedicata a qualche romanzo e simili. Alcuni mi sono stati regalati, e ho molto apprezzato i momenti di serenità e leggerezza che sono arrivati con loro. A proposito di regali, mio padre, sull'onda del mio entusiasmo per la scoperta del servizio di prestito ebook della biblioteca, mi ha dato un ebook reader che lui non utilizza, di quelli con lo schermo non illuminato. Rispetto all'ipad che usavo io, non c'è proprio paragone. Non vedo l'ora di portarmelo al mare nel weekend o in vacanza. Per ora a dire il vero è stato requisito da Lui... ma meglio così, mi ha dato un ottimo spunto per il prossimo regalo. 

Marie hai visto? Continuo sempre a preferire la carta, non ti illudere, ma per la prima volta sono riuscita a entusiasmarmi un po' anche per il formato elettronico... sarai ben fiera! 

Ho anche rimesso in sesto e pulito per bene la bicicletta, per poter fare la spesa al mercato al sabato mattina senza usare la macchina, non appena il meteo lo permetterà. A settembre l'avevo accessoriata per lo scopo munendola di due maxi cestoni, foderati di stoffa a pois, ma non avevo avuto il tempo per sfruttarla per bene. Non vedo l'ora.

Spulciando tutte le offerte, pacchetti, groupon&co, sto andando dalla parrucchiera piuttosto spesso, spendendo poco più del faidame, anche questo fa bene alla mia autostima e al mio benessere. Un altro trucchetto molto valido.  

A fare queste cose fino a poco tempo fa mi sono sempre sentita un po' in colpa, adesso ho capito che invece è mio dovere fare ciò che mi fa stare bene e occuparmi in primis di me stessa. Anche se costa qualche soldino. Se no poi finisce che devo spenderli di analista. 

A proposito, Sabrina (la psicoterapeuta di cui ho parlato qui) mi ha proposto di rallentare. Proprio quando stavo meditando di proporglielo io. E non l'ho fatto soltanto perché desideravo fare le cose per bene ed affidarmi alla sua decisione, piuttosto che a una mia impressione. Abbiamo convenuto che, non essendo per me necessaria una psicoterapia, quella per me è una bolla di sfogo simile allo scambio che potrei avere con un parente o con un'amica, che però al momento non ho. Non l'amica, la bolla di sfogo. 

Perché non ho la bolla di sfogo? Perchè non mi va di concedermi di monopolizzare sempre la conversazione o di caricare gli altri delle mie ansie. Sono fatta così. Forse sono fatta più per sobbarcarmi quelle degli altri. Non perché sono una martire eh, ma perché mi riesce più semplice pensare alle soluzioni dei problemi degli altri, perché è più facile vederli con distacco e lucidità. 

Anche quando vedo mani tese (che comunque mi fanno piacere) non sempre mi sento a mio agio nell'afferrarle. Poi non sempre trovi tese quelle che vorresti. Quella di mia madre, per esempio, che se sa che ho due linee di febbre mi chiama tre volte al giorno. poi se deve chiedermi "come va" in generale, non ce la fa. 
Pudore? Galateo? Scaramanzia? Eccheneso.

Lui? Ma poveraccio. Sì ogni tanto con lui mi sfogo, mi apro, e vado sempre sul sicuro. Ma non posso mica allucinarlo tutti i minuti. Non possiamo basare la nostra relazione sul mio desiderio di maternità. Intanto perché c'è anche il suo desiderio di paternità. E poi perché sarebbe morboso. Per fortuna abbiamo anche molti altri argomenti. Tipo litigarci l'ebook reader, fare degustazioni di insalata, divorare serie televisive... l'avete visto Le regole del Delitto Perfetto? Stasera c'è l'ultima puntata della stagione, ho la bava alla bocca.

Quindi per ora, oltre ai trucchetti, ci resta solo Sabrina. Una specie di friendship with benefit, con dei benefit adatti alle mie esigenze: per la modica cifra di 1,16€ al minuto parlo solo io. Azz. 

Vedete che scherzo? Vuol dire che sto bene. 
Sono solo impaziente di scrivere alla Boss, ma sto bene.

giovedì 12 marzo 2015

Sonoisterosalpingografia (la mia)

INTRODUZIONE
Questo post è dedicato alle ragazze che stanno cercando info su questo esame, che solitamente fa parte delle indagini che vengono effettuate in caso di difficoltà nel concepimento. 

Chi non è interessato può risparmiarsi la lettura di questo post, non voglio annoiare nessuno :)

Io non sono un medico quindi vi prego di correggermi se scriverò qualcosa di inesatto, ma ci tenevo a raccogliere in un post tutte le infomazioni dettagliate che ho a proposito di questo esame, poichè io stessa ho faticato ad ottenerle e navigando in rete ho avuto la sensazione che sia un esame piuttosto temuto da chi lo deve affrontare e stavo cominciando a preoccuparmi anch'io. Mi avrebbe fatto piacere trovare un post esattamente come quello che scriverò, ma purtroppo non l'ho trovato (e ho cercato molto).


***

Fino a poco tempo fa, non esisteva la sonoisterosalpingografia ma solo la isterosalpingografia. Entrambe servono per verificare la conformazione della cavità uterina (istero), delle tube (o salpingi, quindi salpingo) e soprattutto la loro pervietà, attraverso l'iniezione di un liquido di contrasto mediante un catetere posizionato nel canale cervicale.

I due esami si differenziano poichè l'isterosalpingografia utilizza un mezzo di contrasto vero e proprio e le immagini vengono acquisite attraverso radiografia, mentre nella sonoisterosalpingografia viene usata soluzione fisiologica mista ad aria come mezzo di contrasto e le immagini vengono ottenute tramite ecografia transvaginale.

E' importante questa distinzione poichè, se stiamo cercando una gravidanza, esporsi a radiazioni nella zona non è il massimo! L'esame va comunque effettuato avendo rapporti protetti dall'ultima mestruazione fino all'esecuzione dell'esame, poichè non è assolutamente compatibile con una possibile gravidanza in atto. 

Il liquido di contrasto viene spinto fino alla fine delle tube mediante una leggera pressione, pertanto farà un effetto di lavaggio e di apertura di eventuali piccole aderenze che potrebbe favorire una gravidanza nel periodo successivo all'esecuzione dell'esame. La dottoressa che ha fatto l'esame a me mi ha salutata raccomandandomi di ahem... darci dentro in questi giorni! Ed è proprio per questo che è preferibile eseguire l'esame ecografico, compatibile con una gravidanza, piuttosto che quello radiografico, meno consigliato (ma a volte indispensabile poichè un po' più preciso). Ci sono medici che dopo l'isterosalpingografia consigliano rapporti protetti fino alla mestruazione successiva, mentre con la sonoisterosalpingografia tutti vi consiglieranno di tentare la fortuna, non ci sono rischi.

Refertazione: l'esame può dirvi che la tuba è pervia (come nel mio caso), può dirvi che c'erano delle piccole aderenze che si sono risolte con il passaggio del liquido (nel caso che il liquido fatichi a passare ma poi alla fine passi fino in fondo) o che la tuba è chiusa (se il liquido non passa del tutto). Le tube possono trovarsi in condizioni uguali o differenti. Non c'è relazione. A me hanno detto che la tuba destra è "aperta" e quella sinistra è "apertissima", poichè il liquido è passato bene in entrambe fino alla fine, ma nella destra è stato leggermente più lento rispetto alla sinistra.

Come si svolge l'esame: la sonoisterosalpingografia viene effettuata da un medico ginecologo (con un eventuale assistente) mentre l'isterosalpingografia deve per forza essere effettuata da almeno due persone: un tecnico radiologo, un medico ginecologo ed un suo eventuale assistente. La mia sonoisterosalpingografia è stata effettuata da una sola dottoressa, che però penso avrebbe preferito essere assistita da qualcuno, poichè in alcuni momenti zompettava di qua e di là per prendere velocemente ciò che le serviva e per stampare le immagini dall'ecografo e contemporaneamente proseguire nell'esecuzione dell'esame. 

La paziente si trova sul lettino ginecologico. Viene fatta un'ecografia transvaginale preventiva per verificare le condizioni generali e lo stadio in cui si trova il processo di ovulazione (a me è stato detto che stavo per ovulare o avevo ovulato da pochissime ore), poi si comincia con l'esame. Viene posizionato lo speculum (come per un normale pap test) e viene inserito il catetere nella cervice (il collo dell'utero). Nel mio caso il catetere non voleva entrare... la dottoressa ha armeggiato un po' (fin qui non ho sentito assolutamente nulla) poi si è dovuta aiutare un con uno strumento divaricatore. Ecco, questo non mi è stato particolarmente simpatico, ha fatto male. Però parliamo davvero di pochi secondi. 

Inserito il catetere, mediante una siringa senza ago collegata al catetere stesso si spinge dentro la soluzione fisiologica (acqua, niente più) mista alle bolle d'aria che possono esserci nel catetere. La quantità è circa di 10cc, non spaventatevi, non vi gonfiano come un gavettone! Mentre è stata iniettata l'acqua io ho avvertito dei dolorini sordi, simili a quelli mestruali ma più deboli, e una leggera sensazione di capogiro che mi hanno detto essere completamente normale. Fine. Niente di drammatico, vi assicuro. Durante il passaggio del liquido vengono prese le immagini tramite ecografia transvaginale e stampate. Si viene disinfettate internamente (con Betadine ginecologico, nel mio caso) poi vengono rimossi prima il catetere (non si sente assolutamente niente, è sottilissimo) e lo speculum (vabbè, non è piacevole ma si sopravvive).

Al termine dell'esame la dottoressa mi ha suggerito di attendere sdraiata qualche minuto, poi qualche minuto seduta, poichè può succedere che la sensazione di capogiro si intensifichi, ma a me non è successo. Anzi, mezz'ora dopo stavo mangiando messicano :) ridendo e scherzando con mio marito. Lui era molto più preoccupato di me! Anzi, in generale le persone a cui ho detto che facevo questo esame mi sono sembrate piuttosto apprensive. Io per fortuna ero tranquilla, avevo letto in rete opinioni di ragazze che avevano detto di stare serene perchè era una cosa sopportabilissima, ed è proprio quello che a posteriori posso dire anch'io.

Al termine dell'esame mi è stato prescritto un unico ovulo disinfettante (Lomexin 1000) da usare la sera stessa dell'esame. Oggi, che è il giorno successivo, mi sento un po' gonfia e avverto ancora qualche doloretto simil mestruale, ma davvero, leggerissimo. Sono andata serenamente al lavoro e se avessi avuto il ciclo sarei certamente stata peggio. Fine della storia. Se fossi stata poco bene non mi sarei fatta problemi a rimanere a casa a riposo.


***  SUGGERIMENTI  ***

- a me non hanno suggerito nessuna preparazione prima dell'esame. Però su consiglio di una di voi ho assunto due compresse di Buscopan un'oretta prima dell'esame e non so se questo abbia contribuito, però per me l'esame è stato sopportabile. Se non avete mai assunto questo farmaco consultate ovviamente il vostro medico. Io l'ho preso tranquillamente perchè mi era già capitato di prenderlo per forti dolori ovarici e per attacchi di colite e mi sono sempre trovata bene.

- per l'amor del cielo, ricordatevi un assorbente! vi consiglio di metterlo già sullo slip quando partite da casa, così non dovete trafficare, magari davanti al medico, quando avete terminato l'esame, e magari siete un po' scombussolate... perchè il liquido che inseriscono non è moltissimo, ma come è entrato... esce! E piuttosto velocemente... A me hanno chiesto se volessi delle garzine terminato l'esame e, sinceramente, non avrei saputo cosa farmene. Ci voleva un assorbente, punto. Ovviamente esterno, preferibilmente con ali, alettoni e tutto il resto. Ricordatevelo. Io ho optato per un lines è di quelli per le feste e le occasioni speciali, e ne sono stata ben felice.

- al 90% effettuerete questo esame privatamente. Di solito si ha una certa fretta di avere il risultato e molti ospedali pubblici non lo fanno proprio a chi non ha aperto la cartella clinica presso il loro centro di fertilità. Pubblico. Con una lista d'attesa infinita. Informatevi bene sui prezzi! La Boss mi ha detto che "un ci vogliono miHa le mani d'oro aFFare questo esame" perciò secondo me non c'è bisogno che andiate dal luminare della vostra città, che magari vi chiede un sacco di soldi che sarebbero meglio spesi per un esame dove invece le mani d'oro ci vogliono eccome (tipo un'ecografia morfologica, così... per dire.). Grazie anche al prezioso aiuto di una ragazza della mia città che come me deve effettuare accertamenti, abbiamo stilato una sorta di "listino prezzi" per la sonoisterosalpingografia nella nostra zona (Modena-Carpi-Sassuolo-Reggio Emilia): si va dagli 82€ di alcuni medici che effettuano l'esame in libera professione presso l'ospedale pubblico (la scelta che abbiamo preso sia io che l'altra ragazza), i 150€ della Bionda (che però non effettua l'esame di persona e prima di farlo ne richiede altri -che a me non erano stati prescritti dalla Boss- di routine) e i 250€ del Luminare della zona. Una differenza anche del triplo. Informatevi e non abbiate paura di chiedere i prezzi, generalmente tutti ve li dicono senza problemi. 

***  AGGIORNAMENTO  ***

Nei giorni successivi all'esame possono esserci dei piccoli sanguinamenti, anche questi sono del tutto normali e non devono farvi preoccupare. I dolorini simil-mestruali a me sono scomparsi del tutto il secondo giorno dopo l'esecuzione dell'esame. Se dovete farlo, vi ripeto: tranquille! Si. Può. FaaaAaare. In bocca al lupo!



*** In bocca al lupo!!! ***

mercoledì 4 marzo 2015

31, anzi...


Ohibò, non ero pronta. E dire che dovrei saperlo. Funziona così ogni anno. E di solito ero pure felice di compiere gli anni, almeno un po'. Quest'anno... 

Ma diamo la colpa al virus bastardo dal quale mi sto riprendendo. Diamo la colpa a lui, va là, che è meglio. Perchè pesandoci bene non ho grandi motivi per essere seccata. Un altro anno è passato, evabene, però l'ho usato come si deve, sono stata brava, guarda me lo posso dire da sola! Quest'anno ho compiuto un enorme opera di ordine mentale e adesso voglio scriverlo, per riprendere una linea del tempo che avevo scritto tempo fa:


2009 (25 anni): primo lavoro vero e ultimo anno di l'università
2010 (26 anni): anno in cui se n'è andata mia suocera, che mi manca ancora moltissimo
2011 (27 anni): elaborazione del lutto, dieta, altri dispiaceri assortiti
2012 (28 anni): matrimonio, festa grande
2013 (29 anni): ristrutturazione della casa gialla e arrivo di Nippino, nascita di una zia
2014 (30 anni): grande opera di ordine mentale, organizzazione del Piano B

Cosa significa grande opera di ordine mentale? Significa essere cresciuta, non tanto in senso anagrafico ma in valore del bagaglio di ricchezza che porto sempre con me. Avere imparato a farmi condizionare di meno e a usare di più la mia testa, che fortunatamente funziona benissimo. Significa aver fatto e consolidato amicizie nuove e diverse che mi danno i loro diversi punti di vista sulle cose. Avere imparato a sentirmi gratificata nella giusta misura (cioè molto) dall'opinione positiva che io ho di me stessa. Tutto questo grazie anche alla scelta di essermi fatta affiancare da una psicoterapeuta, che mi ha fornito diversi assi nella manica. Ma la decisione di rivolgermi a lei è stata al 100% mia, quindi mio al 100% è anche il merito di aver raggiunto assieme a lei dei risultati. Tiè.

I 31 anni e il 2015 saranno quelli dell'attuazione del Piano B, che ho tanto atteso e desiderato. E se non dovesse andare, di lettere dell'alfabeto ne abbiamo molte altre. Quindi avanti di brindisi! Dom Perignon Plasil e Peridon a me, che qui c'è da festeggiare!

lunedì 9 febbraio 2015

Guardo e passo


Arrivò Big Snow e tutto si fece ovattato. L'automobile intrappolata nella neve e le strade impraticabili portarono in dono un venerdì di festa non preventivato. Il messaggino del capo parlava chiaro *io non ho intenzione di spostare le chiappe dal divano per tutta la giornata* quindi calma e tranquillità regnarono sovrane. Un libro nuovo, gatto, uncinetto, tisane e marito. Cosa volere di più.

Poi arrivò il sabato e una raccomandata poco gradita, ritirata a piedi in un ufficio postale sovraffollato e bollente, raggiunto a piedi, in qualche modo. Ma ci fu anche una serata fra amici, piacevole, intima e ridanciana, che aggiustò l'umore.

Poi ci fu la domenica, e un pranzo al quale non so se ho fatto bene ad andare, che doveva essere l'argomento di questo post. Un pranzo con una decina di bambini, alcuni dei quali cercatissimi ma alla fine arrivati, dove eravamo l'unica coppia senza figli. E ci sentivamo un po' sbagliati.

E oggi è lunedì. E la settimana è partita non nel migliore dei modi, ma è partita. Prima di tornare a casa passo da Raffaella Carrà a farmi trascrivere un po' degli esami prescritti dalla Boss sui fogli rossi, si sa mai che si riesca a fare un po' di economia (dubito eh... ma ho provato). Mi domanda come mai questi esami e la aggiorno... dopo tutto non ci vedevamo da un bel po'. Il commento è stato lapidario:


Come mai questa fretta? A 30 anni  [verificando l'età sul monitor] 
ha tutto il tempo che vuole per far dei figli.

Questo mi ha detto. Sìssignori. E me le ha fatte proprio girare. Vorticosamente. Perchè sebbene la frase possa essere esatta da qualche (?) punto di vista, è il tempo verbale che proprio non è adatto. Io AVREI tutto il tempo che voglio. Ma non ce l'ho. Perchè averlo e non poterlo usare come si desidera è un po' come non averlo. E poi, parliamone, ha senso che un medico giudichi una scelta? Ecco, in generale per me no.

Cito la Boss che aveva risposto così a una domanda di Lui riguardo l'età in cui cominciare a considerare l'idea di chiedere l'aiuto del pubblico piuttosto che la telefonata a casa 

l'etHà l'è una questione relatHiva. Isseddhue c'hanno ventiscinq'anni e provano da scinque, io un controllino lo farei anche se ssò sccgiovani.

Perchè quando si parla di problemi nel concepimento o di fecondazione assistita, il pensiero va subito a due vecchiacci che hanno egoisticamente fatto la loro vita e decidono di diventare genitori quando la biologia ormai ha detto NO come l'uomo Del Monte. E non si pensa mai alle coppie... sì insomma, a tutte le altre coppie. Perchè possono esserci i due venticinquenni col varicocele e le tube sigillate come il tappo del Vinavil al terzo utilizzo. Possono esserci quei due che si sono conosciuti alla soglia dei 40 e, prima di metter su famiglia, hanno preferito conoscersi un pochino. Possono esserci quelli che hanno avuto qualche piccolo grande intoppo di salute, e a loro servirà anche il 50:50. Possono esserci anche quelli che si svegliano una mattina e decidono che forse hanno cambiato idea rispetto alla loro ferma convinzione di essere una coppia no-kid e la cosa da sola non succede. Che ne sappiamo noi. Che ne sanno loro?!

Ma non mi scompongo neanche più. Io vado dritta per la mia strada e di lor non mi curo. Questo mese si producono tutti i dati mancanti poi si va dritti a sentire la Boss, che lei risposte così so per certo che non me ne darà mai.

venerdì 30 gennaio 2015

Il primo incontro con la Boss


Al principio era neve, poi è diventata pioggia. Un bel po' di pioggia. Il taxi ci porta all'indirizzo che mi ero segnata, chiedendoci conferma se fosse quello il posto. 
Che ne sappiamo noi? Non ci siamo mai stati. 
Però, guarda, c'è l'insegna. Siamo qui. Siamo nel posto giusto. Nel posto dove succedono le cose. Dove la vita di tante persone è cambiata. Nel posto dove si danno calci nel sedere alla fortuna.

All'interno fiori freschi e divanetti verdi. Deserti. Poi arriva lei, la Boss, la famosa Boss, e finalmente ci fa accomodare nel suo studio. Un allegro pannello arancione e un piglio da zia affettuosa che ti fa sentire a casa. Un cardigan color ruggine e una bella spilla vintage.

Madonna Home ll'è sscgiovane, quanti anni scccià?
31 [perchè ho risposto 31 che li compirò a marzo?! Cominciamo bene.]

Come sospettavo, i nostri esami erano pochi. Troppo pochi. E dovremo (finalmente!!!) farne altri per avere il quadro completo della situazione. Alla Bionda si rizzerebbero i capelli. La Boss ci ha illustrato con parole semplici e ausilio di mimo (fatHe conto che le mi braccia sian le tHube) quelle che secondo lei potrebbero essere delle problematiche che ancora non abbiamo verificato. 

Mi è piaciuto che abbia preso tempo (Ovvia la Hartellina 'un ve la dHo, mi sembra prematHuro) e che si sia riservata di capire, prima di indirizzarci verso una qualsiasi strada. Mi è piaciuto che sia stata schietta e diretta (vedetHe, il problema delle percentHuali è che son percentHuali, e se non scè il 100% cHertezze un ce n'è) ma anche ottimista e rassicurante (sarà per il mestiere cheffaccio, ma io esami così boni ne vedo raramente). Ha risposto a tutte le nostre domande ed è stata molto esauriente. Poi di domande me ne son venute altre mille il giorno dopo. Ma questo già me lo aspettavo.

Quindi ora sotto a produrre i dati che mancano, poi ci si riaggiorna. Che la Boss è tecnologicamente sul pezzo e aspetta tutto per email. Ma mettHete in copia anche la segretHeria, che magari lo stesso scgiorno mi arrivano ducento email e qualcuna me la perdo.  
La amo.