Così è successo. Il 9 novembre, il giorno che ho scritto questo post, la mia vita è cambiata per sempre.
Amore, cos'è stato quello scroscio? Non avrai mica...
Rotto le acque. Ho proprio rotto le acque.
il cesareo era programmato due giorni dopo.
Ci siamo trovati in bagno, lui che mangiava due porzioni di tortellini che erano sul fuoco per cena (i tortellini fatti a mano sono come l'ostia benedetta, non si buttano neanche se cadono a terra) io, restata digiuna, a darmi una sommaria rinfrescata prima di... andare in ospedale.
L'ospedale è vicinissimo a casa ed eravamo molto tranquilli, ridevamo. Noi e le nostre borse marroni a pois, una per me e una per le bimbe. Eccitati ed impazienti. Io coi pantaloni bagnati nonostante le precauzioni prese.
Signora adesso vediamo se farglielo subito o aspettare domattina.
Domattina???
Abbiamo chiamato i reperibili, glie lo facciamo subito.
Siamo entrati in ospedale poco prima delle otto di sera, alle undici le mie bambine erano già nate. Quando le ho viste erano in stanza col papà. Infagottate in una buffa mise di stagnola. Sembravano due arrostini ai quali mancavano solo le patate.
I più begli arrostini del mondo. Ho cominciato a singhiozzare forte. Quelle erano le mie figlie e già le amavo. Non le conoscevo, ma dalla piccola porzione di viso rimasto scoperto, pur senza occhiali, era già evidente che fossero le fotocopie mia e di Lui. Le ho riconosciute... non vi so spiegare. Anche perché non ero nemmeno particolarmente lucida.
Una per uno. Sarò stata brava?! Due gemelle normopeso, portate a termine, sane e belle come il sole.
Non avrei mai osato sperare tanto. Figuriamoci chiederlo. Ma qualche volta la fortuna gira, e in men che non si dica ti ritrovi immerso fino al collo in quello che hai sempre desiderato. E a me sembra impossibile che sia esistita una vita diversa da questa, in cui scrivo questo post battendo i pollici sul cellulare, con una bimba di fianco e una sulla pancia, cercando di fare in fretta perché fra poco sarà ora della poppata e potrebbero svegliarsi da un momento all'altro.
Sono felice. Felice da far schifo. Si può dire? Se ci penso troppo mi scoppia il cuore. Certo, la stanchezza è tanta, così come i dubbi e le incertezze. Ma mai avventura è stata più desiderata, quindi ci prendiamo anche il rovescio della medaglia, quello fatto di cacca, rigurgiti, orecchie sfondate e una buona dose di dolore fisico... al quale forse nemmeno io ero preparata.
Ma ne vale la pena. Per stare su questa nuvoletta ne vale assolutamente la pena. Se poi capisci che la nuvoletta ora è tua e nessuno mai più ti costringerà a scendere...
Non rinunciate ai vostri sogni. Non sempre volere è potere, ma insistere e resistere sono già un buon punto di partenza. Credeteci. Aiutatevi. Fate tutto ciò che sia in vostro potere. Senza paura, non mollate mai.