Ora vi racconto.
Il giorno del compleanno dell'amica E, il 16 febbraio, mi è arrivato il ciclo. Il giorno dopo ho cominciato la stimolazione per la PMA. Il 5 di marzo, in quinta giornata, un giorno speciale per l'amica C, e compleanno di un'altra amica E, abbiamo trasferito due blastocisti di buona qualità dopo il pick up del 29 febbraio. Un giorno raro e un po' magico, ha detto l'amica LA. Sfruttalo al meglio, diceva Facebook. Due giorni dopo il transfer, il 7 marzo, il mio numero preferito, oltre all'ormai solito piccolo mal di pancia, ho sentito due fitte acute, una a distanza di qualche ora dall'altra, che mi hanno fatto capire che qualcosa stava succedendo. Il giorno dopo, l'8, un fastidio forte e chiarissimo al seno ha fatto la sua comparsa improvvisamente. E pian piano sono arrivati piccoli capogiri, un sonno inconsolabile, tachicardia di tanto in tanto, grandissime sudate senza un vero motivo, lo stupore nell'avvertire qualche odore in modo più intenso del dovuto (ho girato tutta casa di mia madre per trovare un pompelmo, perchè ero sicura che ci fosse).
Il giorno 11, sesto post transfer, mi era preso un po' il panico perchè il fastidio al seno era diminuito. Volevo una rassicurazione, un conforto e mi è venuta un'idea geniale. Perchè non fare un test di ovulazione? Mi ero imposta di non fare test di gravidanza prima del 14, giorno in cui mi avevano detto di fare le beta, ma avevo ancora il cassetto pieno di test di ovulazione... e noi cacciatrici esperte sappiamo che funzionano anche come test di gravidanza. Però erano scaduti a giugno. Tanto meglio, così se il risultato non mi fosse piaciuto, avrei potuto dare la colpa alla scadenza del test. Ditemi se non è un piano diabolico questo. Un'ombra in effetti c'era. E noi sappiamo che un'ombra è già un grande sì scritto a caratteri cubitali. Ma non mi sono illusa troppo, è scaduto, suvvia. In gran segreto e incerta dell'attendibilità del risultato, ne ho ripetuto uno il 12, dove la linea era un po' più marcata, e uno il 14, la mattina prima di fare le beta, e questo era senza dubbio positivo. Dalla foto non è nitido, ma dal vero è chiarissimo come siano in gradazione.
Beh. Ho poi scoperto che i test scaduti portano fortuna, come mi aveva anticipato Mamma Ova.
Le beta erano 196.6. Di già. Al nono giorno post transfer, ipoteticamente 7 giorni dopo l'impianto, se vogliamo supporre che l'impianto siano stati quei grossi crampi il giorno 7. Oggi, 16 marzo, undicesimo giorno post transfer, le beta sono 495 e la Boss dice che stanno crescendo correttamente.
Se tutto continuerà a procedere bene, verso fine mese dovrei fare la prima ecografia.
Io.
Mammagari.
Il sine causa.
Quella che ci prova da 4 anni abbondanti.
Quella che è stata doppiata da tutti.
Ecco, quella lì adesso può calcolarsi la DPP. Che fra parentesi secondo i vari calcolatori on line sarebbe il giorno del compleanno dell'amica A.
Mani sulla faccia e stordimento.
Da non crederci, sul serio. Sono incinta.
E non riesco a dirlo a voce alta. Ci provo, ma quella parola non esce. Al massimo mi viene la ridarola o il panico per il lavoro. Non per la gravidanza, per quella sono serenissima. Dopo quello che ho passato non ho più paura di niente.
Non è nemmeno scaramanzia, sebbene sia super consapevole che abbiamo portato a casa questa vittoria, non vuol dire che vinceremo la guerra. Adesso viene il difficile, lo so. Ma mi sembra un peccato non festeggiare. Perchè ne ho proprio voglia. Festeggio il test positivo, non la nascita di un figlio, per quella spero che ci sarà tempo. Perchè adesso c'è qualcuno lì dentro. E anche se non lo conosco ancora, ogni mio sforzo sarà per fare il suo bene. Sono pronta, ho aspettato tanto.
Forse per questo faccio così fatica ad abituarmi all'idea. Il mio corpo mi dà decine di segnali. Oggi a pranzo ho mangiato metà della mia pasta, ho dormito un'oretta, poi l'ho finita. Non entro più nei miei reggiseni. Tutti gli amici e i parenti, che sono a conoscenza del percorso, chiedono. Poi gioiscono e si congratulano. Però ancora non ci posso credere.
Sono perdonata, vero?