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domenica 22 dicembre 2013

Riciclo creativo - Come ti faccio un pacchetto da un maglione

Al cambio di stagione, quando Lui mi aveva consegnato i suoi maglioni da scartare, io li ho tenuti. Sapevo che sarebbero tornati buoni. Avevano quella consistenza infeltritina perfetta per un art attak.

Avete presente quei regali di forme astruse e fantasiose sprovvisti di scatola che andrebbero impacchettati per forza in un sacchetto? Ecco, ovviamente io ero sprovvista di sacchetti della misura giusta. Qui entrano in gioco i maglioni. Erano due come i regali da incartare ed erano lì che mi chiamavano...

Vi racconto come trasformare un maglione in sacchetto:


1. Prendete un maglione vecchio (lo tortureremo, dopo non tornerà un maglione. Mai più. Io vi ho avvertiti.)
2. Quello che interessa a noi è il busto, quindi tagliamo via la parte superiore e le maniche come in figura.
3. Il bordo inferiore del maglione sarà il bordo superiore del sacchetto, quindi mettiamo l'ormai ex-maglione a testa in giù per proseguire e cuciamo il lato lungo del taglio sul rovescio per creare il fondo del sacchetto, unendo il davanti e il dietro dell'ex-maglione. Non cuciamo i lati dei due "quadratini" che si sono formati sui lati (in figura il fumetto con i punti esclamativi indica il "quadratino" di sinistra).
4. La forma particolare del taglio che abbiamo praticato all'inizio è studiata per dare profondità al sacchetto; in realtà nulla ci vietava di praticare un taglio dritto e di creare una busta piatta, ma a me occorreva profondità, quindi ho creato un 

sacchetto tridimensionale 

Vi spiego come si fa:
dopo la prima cucitura già fatta, avremo un sacchetto con due buchi sul fondo. Dopo la prima cucitura già effettuata, sempre mantenendo il sacchetto a rovescio, dobbiamo portare le cuciture laterali del busto dell'ex-maglione (ora una a destra e una a sinistra) nel mezzo del sacchetto, una sotto e una sopra, a toccarsi. A questo punto, i due buchi o "quadratini" si saranno trasformati in due fessure orizzontali sul fondo. Le dovremo cucire in questa posizione, dando alle cuciture del fondo del sacchetto una forma ad H (uguale al fondo di certe sportine in carta, per intenderci).


Ed ecco il risultato finale. Ne approfitto per ringraziare anche la mia aiutante <3 che ci ha tenuto moltissimo a posare con il progetto finito ;)

Con un nastrino chiudiamo i sacchetti ed avremo il nostro regalo confezionato, anche in maniera originale. Se fermerete un nastro al sacco con una piccola cucitura, il sacchetto potrà essere riutilizzato. Per esempio per tenere separate la biancheria o le scarpe in valigia.

Non buttate le maniche! Un altro art attak vi verrà di sicuro in mente. 
E... buon impacchettamento regali. Voi a che punto siete?



mercoledì 25 settembre 2013

Crochet - La mia medicina


Lo stress di queste giornate si somma a quello arretrato da smaltire. Troppa adrenalina in circolo che se ne deve andare. E io sono stata brava, mi sono fatta un regalo: ho finalmente trovato il mio yoga, il mio psicoterapeuta, lo stretching del mio cervello. Io conto punti (un-ddue-ttrè), arrotolo fili, tasto gomitoli. E funziona. 

Mi sveglio entusiasta pensando dove potrò arrivare con il progetto in corso e mi addormento ragionando su nuovi possibili schemi. Potrei anche essere arrivata a sognarmelo, ma fortunatamente non ricordo. 

Lavoro all'uncinetto da quando sono bambina: nella mia famiglia è tradizione preparare una copertina a quadretti patchwork per ogni nuovo nato. Proprio facendo quei quadretti ho imparato. Ero molto orgogliosa di prendere parte al progetto. Ogni volta. 

Ho in mente una diapositiva di me bambina, in montagna su un divano rosso, in un appartamento minuscolo e delizioso, che imparo a lavorare a punto alto in compagnia di mia mamma e mia nonna. Son bei ricordi. 

Anche se a fasi alterne, ho sempre lavorato. Non ho mai smesso. Astucci quando andavo a scuola. Copertine da neonato quando le mie amiche hanno cominciato a fare figli. Sciarpe e colli all'università. Un paio di anni fa una coperta matrimoniale. E adesso, complice anche questa ragazza qua, mi è venuto il pallino di imparare a lavorare a maglia! Come se non fosse bastato.

In questo periodo l'esigenza di lavorare è urgente. Chi mi conosce e sa mi ha regalato un quantitativo industriale di gomitoli (no, voglio dire... conoscete tanti mariti che regalano gomitoli?! Grazie amore!). Ciò significa tanti progetti iniziati contemporaneamente. Alterno schemi, punti, filati, misure. Ed è bellissimo. La mia medicina. La mia serie tv. Il mio shopping. Fare andare le mani e svuotare il cervello. Che delizia!
Voi cosa fate per rilassarvi?


giovedì 25 aprile 2013

Riciclo creativo: il tappeto per il bagno


Ieri al telefono con Lui:


Ciao amore come va? Che fai?
Sono - ciomp - a pvRrranpPpzo - ciomp -
Ah ok. Giornataccia oggi. Ho bisogno di coccole stasera, e di un film da guardare insieme arrotolati sul divano.
Ehm...ma io stasera vado a cinema con un mio amico.
(sic!) Giusto, me lo avevi detto.

Cosa fa Mammagari in una serata da single con l'umore sotto i piedi? Comincia a inscatolare qualcosa in vista degli imminenti lavori? Si guarda un film che a Lui non sarebbe piaciuto? Anche. Ma la parola d'ordine per tirarsi su, in questi casi, è

ART ATTAK! In abbinamento con una commedia con Julia Roberts, fusa di gatto e una cena costituita da mezzo chilo di fragole. Mezzo chilo, avete letto bene.

Sono andata a frugare nella mia stanza e sono tornata sul divano vittoriosa brandendo un unicnetto n.10 e un enorme gomitolo di fettuccia di riciclo (ottenuta tagliuzzando le magliette, in rete ci sono milioni di tutorial, sono certa che avete presente) e mi sono fatta un (orribile) tappeto per il bagno. Però ho sfogato un po' di energie negative e mi sono sentita decisamente meglio.

Siccome volevo che il tappeto fosse un po' più lungo di come era venuto con la fettuccia che avevo, stamattina ho tagliuzzato altre magliette e ho prodotto un altro po' di materiale, così ho pensato di farvi vedere come si fa, dato che ora non ricordo più dove avevo trovato il tutorial (ma io l'ho veramente usato un tutorial per questa tecnica? Mia cognata è la campionessa mondiale di dammiletuemaglietteusateeticifacciountappeto, forse è più probabile che io abbia imparato guardando lei...)
Comunque.

Bisogna mettere da parte quelle magliette che avremmo messo negli stracci perchè avevano un buco, erano consumate, macchiate ecc... 
Con rotella e tappetino (ma anche le forbici vanno benissimo) eliminiamo le cuciture superiori e inferiori ed eventuali pezzi "sbordanti" (nel mio caso la parte superiore della canotta) fino ad ottenere un tubo di stoffa.










  
A questo punto, senza alzare dal piano di lavoro ciò che resta della t-shirt, pratichiamo delle incisioni che riducano a striscioline il nostro tubo di stoffa, con l'unica accortezza di tagliare fino in fondo soltanto da un lato, dall'altro lato invece dobbiamo fermarci prima del margine esterno. 
A questo punto giriamo il tessuto in modo da avere a portata di mano il fianco che non è stato tagliuzzato (il fianco sinistro della canotta, in questo caso). Io ho infilato sotto un cartoncino, per farvi vedere meglio il passaggio successivo, ma non è necessario che lo facciate anche voi:











Avendo praticato i tagli in questo modo, ora basterà unire con le forbici le strisce di tessuto in diagonale, come evidenziano le precisissime linee verdi che ho disegnato a pennarello per mostrarvi il procedimento. Abbiamo quindi la nostra fettuccia, pronta per essere riunita in un gomitolo e lavorata!















In alto a destra nell'ultima foto vedete il metodo per unire le varie strisce di tessuto che otterrete (ma si possono anche fissare assieme con un puntino, se preferite).

Ed ecco il mio tappeto! Stortignaccolo e un po' a righe visto che ho usato tessuti diversi, ma a me piace.

Amore guaaarda! Ho fatto un tappeto!
Per il TUO bagno, spero.

Ok non è piaciuto proprio a tutti... Però oltre a me qualcun altro lo ha apprezzato! ;)