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domenica 13 marzo 2016

Una che c'è passata - 7 - Il transfer

Oggi sono passati otto giorni dal mio, di transfer. Sono ottimista ma anche terrorizzata, voglio solo che arrivi domani e andare a fare le beta. Sarà uno shock, in ogni caso. Tenete le dita incrociate per me!
Ora cerco di recuperare un po' di lucidità e raccontarvi cosa accade nel giorno più bello della PMA.

***

Avete superato la stimolazione e il pick up. Gli ovuli sono stati fecondati e sono pronti per essere rimessi nel loro ambiente. Dalla terza alla quinta giornata circa dopo il pick up, se tutto procede come dovrebbe, vi chiameranno per sottoporvi al transfer. L'agognato Transfer. Se siete fortunati e i vostri embrioni sono numerosi e stanno crescendo bene, li trasferiranno un po' più tardi, per dar loro il tempo di evolversi in blastocisti ed essere più robusti. Questa scelta, così come quali embrioni trasferire ed eventualmente quali congelare, non spetta a voi ma al laboratorio di biologia del vostro centro, fidatevi: è il loro mestiere.

Vi faranno accomodare in camera e vi chiederanno di prepararvi, indossando il vostro pigiama e rimanendo rigorosamente con la vescica piena (sigh). Vi faranno accomodare in sala come per il pick up, ma stavolta i visi saranno molto più distesi, a partire dal vostro. Vi interrogheranno sulle generalità vostre e del vostro compagno, per essere sicuri al 500% che gli embrioni pronti da trasferire siano proprio i vostri.

Il medico applicherà speculum e catetere, e se il vostro collo dell'utero è un po' meno barocco del mio, sarà una cosa molto rapida. Comunque indolore. L'ostetrica vi farà vedere nel monitor dell'ecografia, che stavolta vi faranno attraverso l'addome, la vescica e l'utero. Poi vedrete entrare il catetere e dal catetere vedrete uscire una nuvoletta di liquido contenente l'embrione (o gli embrioni, se più di uno). Sulla scelta se trasferire uno o due (rarissimamente tre) embrioni verrete consigliati ma la scelta finale spetterà a voi. Chiaramente se trasferite due embrioni al posto di uno c'è più probabilità che si instauri una gravidanza, ma dovete essere consapevoli che potrebbe essere anche una gravidanza gemellare.

Terminata la procedura il catetere viene rimosso, vi faranno rivestire e vi manderanno in camera per poco tempo, poi velocemente vi dimetteranno e potrete tornare a casa.

C'è chi per il transfer si commuove e si emoziona, il mio è stato talmente veloce che me ne sono resa conto a malapena!

Per il post transfer sentirete opinioni contrastanti circa le precauzioni da tenere. Alcuni protocolli prevedono la permanenza a letto con i piedi alzati per qualche giorno e raccomandano il risposo assoluto. C'è invece chi raccomanda di fare la solita vita, sport incluso. Secondo me la verità sta sempre nel mezzo. Tenendo conto che, se siete fortunati e c'è, questa non è una gravidanza alla quale siete arrivati naturalmente al primo colpo e senza difficoltà. Logico che se lavorate in miniera è meglio evitare. Come è meglio evitare grossi sforzi o strapazzi. Se volete riprendere subito la vostra attività lavorativa, potete farlo. Ma secondo me, se potete starvene tranquille sul divano per qualche giorno, e magari farvi venire a trovare da qualcuno per fare due chiacchiere, siete perfette. Poi se avete un lavoro tranquillo potete riprenderlo appena ve la sentite.
Io due giorni fa sono uscita per la prima volta a cena, in un posto dove avevamo la prenotazione, e purtroppo per errore non ci avevano tenuto il tavolo, così ci hanno fatto attendere un po'. Mi sono dovuta sedere perchè sentivo che stare in piedi era troppo, ma la serata è stata piacevole e lo rifarei. Sul riprendere il lavoro... sono felice di avere ancora qualche giorno di riposo, ne sento proprio il bisogno. In questo periodo non mi sento decisamente in formissima, e dormirei sempre. Che potrebbe anche essere un buon segno, chissà...

Per queste cose indubbiamente ci vuole fortuna. Sicuramente, molta fortuna. Se siamo arrivate fino a qui vuol dire che finora non ne abbiamo avuta molta, ma speriamo che la ruota finalmente giri!

sabato 12 marzo 2016

Una che c'è passata - 6 - Il pick up

Mio settimo giorno post transfer, un'agonia. Alla fine ho deciso che farò le beta lunedì e non prima. Troppa fifa. I sintomi ci sono ma il fastidio al seno, che era la cosa che mi tranquillizzava maggiormente, è molto diminuito fino quasi a scomparire, in compenso sono comparsi un mal di pancia simil-ciclo e un po' di stanchezza... che possono dire tutto e il suo contrario, accidenti! Ma una bella vomitata no?! Ma poi anche se vomitassi penserei a una forma virale, e saremmo da capo.
Ho anche cominciato a pensare ai lati positivi di non essere incinta, qualora dovesse andare male: potrei sfruttare per bene i vestiti che ho acquistato online in questi giorni per ingannare la noia (secondo voi ho preso dei tubini aderenti?), potremmo andare a fare quel weekend che ci hanno prenotato i miei genitori a titolo scaramantico (perchè, non potremmo farlo in ogni caso?), potrei ritornare del peso che ero due estati fa (sì... contaci) e, con le prime giornate belle, potrei fare le lunghissime camminate delle quali ho tanta voglia (non potresti accontentarti di farle non per forza lunghissime?).
No non ce la posso fare, lati positivi non ne trovo. Bisogna resistere, e arrivare a lunedì. Possibilmente con ancora tutti i neuroni funzionanti. Meno male che lavoro a maglia, almeno conto, non penso e mi sfogo. Se fossi un po' più bravina, in questi giorni avrei fatto un maglione al giorno!

Ho blaterato abbastanza, torniamo alle cose serie. E questa puntata del Manualetto è estremamente seria: il momento clou di tutto il protocollo, quello che ci può far intuire come andranno le cose, la chiave di volta della fecondazione assistita e anche la giornata più temuta: il pick up. Spero con questa paginetta di chiarire i vostri dubbi il più possibile, buona lettura.

***

Se il protocollo di PMA che state seguendo è una FIVET (sia essa una FIVET classica o una ICSI in tutte le sue varianti IMSI MESA PESA TESE TESA) e sta andando tutto come da programma, dopo la stimolazione follicolare dovrete sottoporvi al prelievo ovocitario, pick up o solo PU per gli amici.

Dopo 36 ore dalla somministrazione della gonadotropina corionica HCG (nome commerciale Gonasi, Ovitrelle ecc), gli ovociti sono maturi e pronti per essere prelevati. Vi chiederanno di presentarvi al centro con la massima puntualità (dormite nei pressi la sera prima se la clinica non si trova nella vostra città) e a digiuno.

L'intervento è breve (15-30 minuti) e consiste nell'aspirazione del liquido contenuto dai follicoli con un apposito ago, sotto guida ecografica. Nel liquido aspirato da ciascun follicolo maturo, si trova l'ovocita che poi verrà fecondato in laboratorio con il liquido seminale che il vostro compagno sta fornendo mentre voi siete in sala operatoria...

Questo è decisamente il momento meno gradevole di tutta la PMA. Un po' perchè l'intervento femminile può essere un po' doloroso, un po' perchè l'uomo viene sottoposto alla prova più stressante di tutto il percorso. Già è un compito ingrato da portare a termine, peggio ancora se sei preoccupato per la tua compagna. Ma si fa. Pensateci: avreste mai pensato di imparare a farvi le iniezioni? Di farvene diverse ogni giorno? Di decidere consapevolmente di intraprendere questo difficile percorso? Ormai siete super determinati a marciare nella direzione del vostro sogno, senza sosta, e siete già a buon punto, non sarà questo a fermarvi.

Come avviene il PU: ormai la stragrande maggioranza dei centri di medicina della riproduzione esegue questo procedimento sotto sedazione, totale (la paziente dorme) o parziale (la paziente è sveglia, come nel mio caso); senza nessun sedativo in aiuto secondo me è una tortura inutile. Informatevi sulle procedure che adotta la vostra equipe. Per me è stato determinante informarmi del PU anche per la scelta iniziale del centro a cui abbiamo deciso di rivolgerci, del quale avevo trovato ottime notizie che ora posso confermare personalmente.

Il mio PU si è svolto in sedazione parziale, ovvero anestesia locale + blanda sedazione in vena. Significa che, una volta applicato lo speculum, è stata fatta un po' di anestesia locale all'interno (come quella che vi fa il dentista) per la quale non ho sentito quasi nulla, poi l'anestesista mi ha somministrato un sedativo in vena (credo Valium, o simile) che mi ha dato immediatamente una sensazione di intontimento. Dopo il sedativo in vena, hanno subito cominciato. Il dolore che si sente è sopportabile, e l'intontimento ve lo fa percepire per la maggior parte del tempo come una cosa lontana. Ad un certo punto, ho cominciato a soffrire un po' troppo e a lamentarmi e ho sentito chiaramente l'anestesista procedere con un ulteriore aiutino in vena e in breve è finito tutto. 16 signora! Ne abbiamo prelevati 16! Brava! Vedetela così: più ovociti ci sono da prelevare più il procedimento sarà fastidioso, ma più sono e più probabile è che le cose vadano bene e che abbiate qualcosa da mettere in freezer. Per come è andato il mio PU, che non è stato indolore, e nemmeno brevissimo, sarei tranquillamente disposta a rifarlo. Quindi state tranquille!

Al termine del PU vi faranno rivestire (col vostro pigiama) e vi accompagneranno (per mano, perchè sarete un po' traballanti a causa del sedativo) in camera, dove vi raggiungerà vostro marito. Vi daranno del ghiaccio da applicare nella parte bassa della pancia e vi ricorderanno di indossare un assorbente (perdite ematiche sono del tutto normali e proseguiranno per qualche giorno): Se la gradite, vi prepareranno un po' di colazione (te caldo e baiocchi, per me). Attenderanno che vi riprendiate del tutto, dopo poco verrà l'anestesista a rimuovere l'ago cannula e a controllare come state. Successivamente vi dimetteranno e potrete andare a casa. Il tutto, intervento più permanenza in camera, credo sia durato un paio d'ore. La mia compagna di stanza è arrivata sulle sue gambe ma si è addormentata come un ghiro appena si è stesa, mentre io mi sentivo ancora un po' stonata dal sedativo, ma ero vigile e stavo bene. Non mi sono annoiata, e ho pensato bene di scrivere un post sul blog direttamente dal letto! Questo vi fa capire anche che non stavo affatto male già da subito.

Sul comportamento da tenere dopo il PU leggerete tutto e il suo contrario. Nel mio caso, non ci sono state istruzioni specifiche su come comportarmi. Ho deciso però di stare a riposo tutta la giornata, di mangiare una pizza con amici la sera stessa (fuori, ma senza stancarmi, senza camminare e senza prendere freddo, in un posto dove fanno la pizza molto leggera, senza abbuffarmi) e di condurre una vita tranquilla fino al transfer. Sono comunque uscita, ho fatto le faccende e la spesa, ma sempre senza strafare.

Il giorno dopo il PU vi telefoneranno per dirvi quanti degli ovociti prelevati si sono potuti utilizzare e quanti si sono fecondati. Come sempre, in bocca al lupo! Nella prossima puntata del Manualetto, il Transfer.




venerdì 11 marzo 2016

Una che c'è passata - 5 - PMA e punture [tutta la verità]

Mio sesto giorno post transfer, comincio a dare i numeri. Il mio umore è direttamente proporzionale all'intensità del famoso sintomo (che poi è il fastidio al seno!) che va e viene... e quando va mi manda parecchio in crisi. Mi sono messa a giocherellare con dei test di ovulazione scaduti che avevo in casa. Non so sperando di ottenere cosa. Forse proprio perchè scaduti, sapevo che qualsiasi risultato sarebbe venuto fuori, avrei potuto giocarmi la carta della scadenza, per ribaltarlo come volevo io. Spero che lunedì arrivi in fretta, anche se non sono più sicurissima che riuscirò ad aspettare. Da una parte vorrei fare il test adesso e togliermi il pensiero, vada come vada, dall'altra, se dovesse essere negativo, non so se sarei pronta ad accettarlo. Che fatica!
Meno male che ho pensato di scrivere il Manualetto, così mi passo un po' il tempo e mi gratifico pensando che possa servire a qualcuna di voi. Quindi passiamo alla puntata sulle iniezioni che, anche se non ci avreste mai scommesso, diventeranno le vostre migliori amiche. Niente paura.

***

Purtroppo sì, i farmaci che si assumono per la PMA vanno iniettati. Dovete convivere con l'idea che dovrete farvi diverse punture, possibilmente da sole. Vi avevo promesso che avrei affrontato l'argomento a fondo.
Andiamo con ordine.

La cosa aveva sconvolto abbastanza anche me che non ho la fobia degli aghi. Per fortuna o per sfortuna, non avevo mai fatto una puntura in vita mia. Gli unici aghi che conoscevo erano quelli per fare il punto croce...
Il mio timore non era tanto quello del dolore o lo schifo nei confronti dell'ago o della siringa, io avevo una gran paura di sbagliare. Sbagliare il dosaggio o la modalità di iniezione. Avevo paura che il farmaco potesse non assorbirsi correttamente e anche di potermi fare male.

Niente di tutto questo è probabile, per non dire impossibile.

Le iniezioni di cui stiamo parlando sono esclusivamente sottocute, quindi con aghini microscopici, sottilissimi e cortissimi - mezzo spillo per intenderci - spesso con penne preriempite (tipo quelle con l'insulina per i diabetici, che usano anche gli anziani senza difficoltà) e non con vere e proprie siringhe.
Se comunque vi dovesse capitare di farne anche con siringhe vere (il Cetrotide per esempio in Italia è commercializzato con la siringa vera e la polvere da sciogliere), vi assicuro che è assolutamente fattibile.
Magari un pochino più complicato, ma fattibile.
Il dosaggio è semplicissimo da impostare nel caso di penne prepiempite multidose, diversamente ogni puntura/penna viene precisamente con il farmaco che serve, non di più e non di meno. Sbagliare dose è praticamente impossibile. Esistono poi dei librettini inclusi nelle confezioni dei farmaci multidose che vi aiutano a tenere nota del farmaco iniettato giorno per giorno e della rimanenza, funzionano come prova del nove sia per sapere con certezza quanto farmaco vi rimane, sia per verificare le dosi che avete fatto.

Su youtube trovate video chiarissimi che mostrano come utilizzare ogni tipo di dispositivo, e anche il medico che vi segue vi farà un breve corso introduttivo. Vi assicuro, si può fare.

Ricordo di aver esitato il tempo di un sospiro prima della primissima puntura, poi ho riso di me perchè è stata molto più facile di quel che credevo. L'ago, a parte nella frazione di secondo in cui buca lo strato più esterno di pelle, non si sente nemmeno entrare. Ma non lo dico per dire, non si sente sul serio! Bisogna solo entrare molto lentamente, quasi fino alla fine dell'ago o anche fino alla fine, non abbiate timore, non succede niente. Non abbiate nemmeno fretta, prendetevi il tempo: pizzicate la pelle, entrate adagio, iniettate adagio fino alla fine e non uscite subito, contate fino a 10 sempre tenendo premuto lo stantuffo e, senza smettere di tenere premuto lo stantuffo, lentamente uscite. Fine! Potrebbe uscire una minuscola gocciolina di farmaco o di sangue, è del tutto normale e non fa niente. Premete un pochino con lo stesso batuffolo con cui avete disinfettato prima la zona e non ci pensate più.

Un altro mio timore era che il liquido bruciasse così tanto da impedirmi di finire di fare l'iniezione. Altra paranoia inutile! L'ultima iniezione che avevo fatto io era il vaccino per l'HPV e quello bruciava davvero da morire. Niente a che vedere! Tutti i liquidi che ho iniettato io per la PMA o non si sentono del tutto (tipo Ovitrelle) o si sentono appena formicolare (tipo Puregon). Per poco, poi passa anche quello. Il Cetrotide dopo l'iniezione è l'unico che a me ha fatto un po' di reazione localizzata, ma con gli altri zero, zero assoluto. Appena un piccolissimo livido. Ognuno ha una sensibilità diversa, ma non credo che ci possano essere delle differenze colossali. Vedrete che andrà bene già dalla prima poi, mano a mano che le fate, vi impratichirete e andrà sempre meglio.

E' logico che, dopo tanti giorni di iniezioni, la zona dove le fate sarà un po' dolente, ma se nessuno vi prende contro accidentalmente, farete fatica ad accorgervene.

A proposito, le zone dove potete fare le iniezioni sono molteplici, e più riuscite ad alternarle, meno fastidio sentirete. Potete fare le iniezioni sulla pancia attorno all'ombelico, nella parte esterna delle cosce e anche nelle braccia. Nelle braccia se vi fate le iniezioni da sole farete fatica perchè servono due mani (una pizzica la pelle, l'altra inietta), mentre pancia e gambe sono ok. Personalmente io ho optato sempre per le gambe e mi sono trovata bene. La pancia in realtà è la zona che va per la maggiore, ma io ho preferito evitare perchè nella pancia soffro moltissimo il solletico e l'idea di toccarmi ripetutamente in quella zona (disinfettare, poi pizzicare la pelle, poi iniettare, poi disinfettare di nuovo) non mi entusiasmava. Inoltre, immaginando di poter avere fastidi alle ovaie che si trovano lì vicino, volevo diversificare un po' le zone torturate...

Perchè farsi le punture da sole: tranne nel caso in cui vi venga da svenire solo a nominare la parola iniezione, vi consiglio di farvi assolutamente le punture da sole:

  • secondo me sentite male se ve le fa un altro, però non ho provato quindi è solo una sensazione
  • le iniezioni vanno fatte sempre a orari molto ben precisi, quindi se non siete autonome e la persona che ve le fa ha un problema, rischiate di ritardare o di dovervi fare voi la puntura in preda al panico, perchè non lo avevate previsto
  • di punture ne dovrete fare tante, almeno 20, quindi tanto vale non pesare su altri, a meno che non ve le faccia qualcuno che vive con voi e sia sempre disponibile
  • le punture andranno fatte per forza a casa, perchè devono quasi tutte rimanere in frigorifero, e spesso dopo vanno riposte in frigorifero (la maggior parte sono fiale multi dose, quindi avrete una rimanenza da riporre nuovamente in frigorifero. Non è ammesso lo scarto, poichè vi daranno esattamente il farmaco di cui avete necessità e non potete procurarvene altro) quindi difficilmente potrete contare su un professionista (a meno che non sia disposto a venire a casa vostra ogni giorno per in orario serale per diversi giorni di seguito, incluse domeniche e festivi... o forse lo trovate, ma vi costerà parecchio: in questa zona per effettuare una sola iniezione a domicilio un professionista prende, senza fattura, dai 30 ai 50€)
  • da sole farete meno fatica ad individuare le zone più sensibili ed evitarle
Un ultimo consiglio: se sarete in malattia durante la stimolazione, prevedete di fare le iniezioni - che di solito vanno fatte la sera - nell'orario in cui siete soggette alla visita fiscale e non dopo, in modo tale da non essere per forza prigioniere in casa per settimane anche negli orari in cui potreste uscire per una boccata d'aria, se ve la sentite. Confrontatevi col medico per individuare l'orario migliore per voi.

Buona fortuna, e al prossimo capitolo del Manualetto.

giovedì 10 marzo 2016

Una che c'è passata - 4 - La stimolazione follicolare

Mio quinto giorno post transfer. Meno tre giorni alla possibilità di fare il primo test, che però potrebbe non dare un esito certo. La necessità di ingannare l'attesa è viva più che mai! Ed è meglio non pensare ai muratori, che sono sotto di due piani, ma sembra siano seduti sul divano qui con me... quindi proseguiamo con un'altra puntata del manualetto, quella che racconta il momento in cui si comincia a fare sul serio: la stimolazione. Buona lettura.

***

Vi siete resi conto di essere infertili. Avete stabilito che la vostra strada è la PMA e avete il vostro medico di riferimento. Vi siete già procurati tutti i farmaci o quasi, armati del Piano Terapeutico che custodite come fosse il Sacro Graal. Avete già preso accordi con chi vi effettuerà il monitoraggio.
Siete pronti, si comincia.

***

La stimolazione follicolare è ciò che accomuna l'inizio della stragrande maggioranza dei protocolli di PMA. Di solito avviene in tutti, escluse le IUI su ciclo spontaneo (non frequentissime). Ha inizio nel ciclo mestruale durante il quale verrà effettuata la PMA, che può essere eventualmente preceduto da un ciclo mestruale in cui si sono già assunti farmaci (es. antagonisti nel protocollo lungo o pillola anticoncezionale) e non ha sempre la stessa durata.
Di regola, in assenza di particolari problematiche si procede con un protocollo corto, ovvero cominciando l'assunzione di farmaci nel momento in cui si inizia la stimolazione follicolare, nel ciclo mestruale durante il quale avrà luogo la PMA.

Il medico vi dirà di comunicargli, di solito via email, l'inizio del ciclo (L'inizio del ciclo si conta sempre nel primo giorno in cui il flusso è tale da richiedere l'utilizzo dell'assorbente. Eventuali perdite premestruali - spotting - non contano) e, in base a questo, vi dirà da quale giorno iniziare con l'assunzione dei farmaci (che avrete già procurato), ovvero quando iniziare con le iniezioni(*) di ormone follicolo stimolante.

Questi farmaci servono a stimolare, appunto, le ovaie a produrre più follicoli di quelli che arriverebbero naturalmente a maturazione, ovvero uno solo per ciclo o al massimo due, in genere alternandosi; ciò significa che solitamente un ovaio produce un follicolo, poi si riposa un mese in cui il follicolo viene prodotto dall'altro ovaio e così via (può capitare che questa alternanza non sia perfetta, e che ci sia un ovaio che lavora più spesso dell'altro, o che entrambe le ovaie producano un follicolo maturo nello stesso ciclo).

Attenzione, il follicolo e l'ovocita, o ovulo, non sono la stessa cosa. Il follicolo è la vescichetta di liquido all'interno della quale matura l'ovocita. Io ero la prima a confondermi... Può capitare anche che qualche volta il follicolo sia vuoto. Il follicolo raggiunge dimensioni piuttosto grandi (nell'ultima eco prima del mio pick up, i follicoli avevano superato tutti abbondantemente i due cm di diametro e avevano tempo per crescere ancora), mentre l'ovulo che contengono è un minuscolo puntino.

In realtà è sbagliato parlare di "produzione" di follicoli, poichè una donna già alla nascita possiede un tesoretto FINITO di follicoli immaturi, che giungono progressivamente a maturazione durante la sua vita fertile (i gameti femminili - ovuli - sono quindi tutti già presenti alla nascita e vengono adoperati man mano, fino ad esaurirsi con la comparsa della menopausa, a differenza dei gameti maschili - spermatozoi - che vengono prodotti ex novo ad ogni eiaculazione). Il concetto di maturazione progressiva dei follicoli si chiarisce osservando l'esecuzione delle eco di monitoraggio durante la stimolazione: si vedranno tanti follicoli con poca differenza di dimensione nei primi giorni, poi gradualmente si selezioneranno, e solo alcuni continueranno a crescere. Questo accade proprio perchè i follicoli esistono già, ma sono in uno stadio di immaturità; cresceranno uno alla volta durante i cicli spontanei o più alla volta durante le stimolazioni.

Per capire se questo tesoretto di gameti femminili sia ancora molto ricco o se sia già agli sgoccioli (es. menopausa o menopausa precoce), esistono degli esami ormonali per valutare la riserva ovarica (AMH soprattutto) che sono inclusi nella lista di esami che si fanno solitamente per indagare sulle cause dell'infertilità, infatti li avete trovati nella lista qui.

Ogni donna ha una reazione diversa alla stimolazione, pertanto la maturazione dei follicoli va tenuta sotto controllo tramite ecografie TV di monitoraggio, di solito almeno 3, ma anche 6 o 7, che non vengono programmate all'inizio del trattamento, ma vengono decise di volta in volta a seconda dell'esito della precedente e di eventuali esami del sangue abbinati, di solito soltanto il dosaggio dell'estradiolo. Nel mio caso, gli esami del sangue non sono stati richiesti nel monitoraggio che ha preceduto la IUI, mentre sono stati fatti nel monitoraggio precedente la ICSI, ogni giorno che è stata eseguita l'ecografia e anche in una giornata in cui ho eseguito solo il prelievo, ma non l'ecografia, per un totale di 4 eco e 5 prelievi, se ricordo bene. Per la IUI avevo invece eseguito più ecografie, poichè la progressione della maturazione era stata meno lineare e andava tenuta più sotto controllo. Se eseguite queste ecografie privatamente, quasi scontato visto che non è possibile prendere appuntamento per tempo, sappiate che molti ginecologi fanno dei pacchetti, o comunque fanno un po' di sconto se ne dovete fare molte, il prezzo si aggira fra i 70 e i 100€ per eco. Il dosaggio dell'estradiolo, l'esame del sangue che potrebbero chiedervi di fare in abbinata all'eco, costa fra i 15 e i 25€ per ogni prelievo. Ve l'ho detto che se siete infertili dovete iniziare a risparmiare, vero...? Telefonate e informatevi prima sui prezzi, a volte c'è molta differenza! Mentre per l'eco è importantissimo andare da uno bravo e con un'attrezzatura moderna, un laboratorio di analisi vale l'altro. Oltretutto non è necessario presentarsi digiune per gli esami ormonali, quindi anche se non lo avete proprio sotto casa potete chiudere un occhio.

Se il vostro protocollo lo prevede, ad un certo punto vi diranno di aggiungere all'ormone follicolo stimolante (nome commerciale Gonal F, Puregon, ecc), l'antagonista (nome commerciale Cetrotide, Orgalutra ecc) per evitare che i follicoli rilascino gli ovuli prima del pick up. Alla fine della stimolazione, farete un'ultima iniezione per far sì che i follicoli siano pronti proprio nel momento della IUI o del pick up per FIVET/ICSI (nome commerciale Gonasi, Ovitrelle ecc), questa iniezione andrà fatta in un giorno e in un orario precisissimo, poichè sarà programmata 36 ore esatte prima del vostro appuntamento in clinica (sperate che vi diano l'appuntamento di mattina, altrimenti vi toccherà fare questa iniezione di notte! Per IUI può succedere tranquillamente, mentre invece per il pick up per FIVET/ICSI vi daranno appuntamento certamente la mattina, poichè dovrete essere digiune). Il giorno precedente alla IUI o al pick up, finalmente, non dovrete fare nessuna iniezione.

Giornata tipo di una donna che sta eseguendo una stimolazione follicolare: 

7:30 - 8:00 sveglia

8:30 prelievo di sangue se richiesto, solitamente a giorni alterni e relativa attesa

nella mattinata: eco per monitoraggio solitamente a giorni alterni e relativa attesa non essendo possibile programmare queste eco per tempo, il medico vi infilerà nella lista di appuntamenti che riempie già la sua agenda, pertanto è molto probabile che faranno aspettare voi a cui hanno fatto un piacere, piuttosto che le pazienti che hanno l'appuntamento da mesi, scansione esito eco da inviare al medico che vi segue per la PMA, ritiro di eventuali farmaci nella farmacia normale e/o in quella dell'ospedale se i dosaggi sono stati aumentati e le dosi in vostro possesso dall'inizio non sono più sufficienti la maggioranza dei farmaci non potrete ritirarli nelle normali farmacie, ma solo nel punto distribuzione farmaci dell'ospedale; viceversa, alcuni farmaci ve li danno solo nelle normali farmacie o se vi obbligano a ritirarli pochi alla volta a me sono capitate entrambe le eventualità e corsa a casa per portare i farmaci in frigo meglio dotarsi di una borsa termica per il tragitto, quasi tutte le iniezioni vanno tenute al fresco. Non c'è problema invece per acido folico, progesterone, aspirinetta, vitamine e integratori vari. Leggete comunque bene sulle confezioni o chiedete al farmacista.

nel primo pomeriggio: attesa ed eventuale sollecito dell'esito del prelievo che avrete dovuto richiedere come urgente, ritiro e scansione o ricezione per email, eventuale agopuntura io per la ICSI ho deciso di aggiungere anche questo, è molto consigliato e credo sia stato in parte responsabile della mia migliore condizione psicofisica durante questa seconda stimolazione.

entro le 16:00 invio per email degli esiti di eco e prelievo che avete scansionato al medico che vi segue per la PMA solo esito del prelievo se siete così fortunate da farvi fare le eco dallo stesso medico che vi segue per la PMA, purtroppo poco probabile...

entro le 18:00 ricezione di una telefonata del medico che vi segue per la PMA con il dosaggio odierno dei farmaci, eventuale ricezione di un'aggiunta al Piano Terapeutico se vengono aumentate le dosi dei farmaci

19:00 iniezione/i 

in serata: assunzione acido folico e integratori/farmaci vari

Non ci si annoia. E qualche volta non si sta nemmeno tanto bene. La stimolazione ormonale più leggera fatta per la IUI a me ha dato paradossalmente più malessere di quella ben più pesante effettuata per la ICSI. I sintomi che ho avuto sono stati spossatezza, fiato corto, dolore ovviamente alle ovaie e sensazione di avere... due palline da tennis nella pancia. Un po' di malessere è normale... se pensiamo che anzichè una sola pallina di 2-3cm in un solo ovaio, possono arrivare ad essercene fino a 15-18 in totale. Ma di solito sono tutte cose gestibili, se poi si pensa al motivo che ti spinge ad affrontarle, ancora di più.

Io, durante le stimolazioni, non ho lavorato. O meglio, ho fatto le prime iniezioni lavorando, poi ho smesso appena ho dovuto cominciare con i monitoraggi, perchè nel mio caso non era davvero possibile, sia per una ragione oggettiva di entra-esci che non era gestibile (visite, farmacia, trasporto farmaci dalla farmacia al frigo di casa e ritorno, uscire dal lavoro di corsa per essere sicura di fare l'iniezione puntuale alle 19), sia per una ragione di privacy (scansioni e telefonate dovete farle per forza, non si può tardare e dovete essere libere di parlare), sia perchè, oltre a tutte queste interferenze, anche volendo non avrei avuto le forze per lavorare, soprattutto nella parte finale della stimolazione e nemmeno la testa. Sappiate che il servizio sanitario nazionale prevede un periodo di malattia per le lavoratrici che si sottopongono a PMA. Il vostro datore di lavoro saprà solo che siete assenti per malattia. Non siete tenute a dare nessuna spiegazione e, soprattutto, non state rubando niente a nessuno. Non sentiatevi in colpa (per me è stato abbastanza difficile ma bisogna convincersi). Per info più dettagliate, anche su altri argomenti, utilizzate il servizio gratuito INPS risponde. Funziona benissimo. Rispondono puntualmente a tutte le vostre domande in pochi giorni. Ci tengo a far presente che esiste questa possibilità, perchè spesso nemmeno il medico di base la conosce. Quindi, come al solito, conviene informarsi da sè.
Se invece avete un lavoro con orari più elastici o non siete dipendenti capisco che farete il possibile per non smettere di lavorare, vi suggerisco comunque di tentare il più possibile di non strapazzarvi troppo, se potete. Il bombardamento di ormoni al quale vi state sottoponendo (specialmente in caso di FIVET/ICSI) non è cosa da poco, e meno volte lo fate meglio è... perciò cercate di ottimizzare il più possibile i tentativi che fate, lasciando fare al fisico il superlavoro che gli state chiedendo, cercando di interferire il meno possibile con ulteriore stress e stanchezza. In bocca al lupo!

(*) INIEZIONI: per questo leggete la prossima puntata del Manualetto, PMA e punture: tutta la verità.


mercoledì 9 marzo 2016

Una che c'è passata - 3 - Di chi è la colpa?

Quarto giorno post transfer. I crampi uterini sono molto meno frequenti, se non quasi nulli, mentre il famoso sintomo resta presente con chiarezza cristallina. Mi sto convincendo che sia andata bene e continuo a parlare ai miei puntini, sperando con tutte le mie forze che almeno uno di loro ci sia ancora. Potrei essere incinta... e questa cosa mi manda letteralmente su di giri. Ma continuo a stare calma, tra lavoro a maglia, tv, pc, libri e qualche minuscola faccenda di casa. Respiro e depenno un altro giorno da quelli che so di dover far passare prima del test. Nel frattempo, vi pubblico una piccolissima ma fondamentale puntata del Manualetto sulla PMA, sperando che possa essere utile a chi ancora si trova in alto mare. Buona lettura.
***
Se desideri un bambino e non arriva, ti sarà certamente capitato (o ti capiterà) che ti venga chiesto di chi sia la colpa. Peggio ancora, capiterà che tu stessa te lo chieda.

E' normale, in un momento di frustrazione ragionare in questi termini. Specialmente se dal mondo esterno ricevi continue sollecitazioni sul fatto che dovresti fare un bambino o sul perchè non lo vuoi fare.
Beata ignoranza.

Indipendentemente dal fatto che ci sia o no una causa organica alla vostra infertilità, la colpa non è mai di nessuno, perchè semplicemente non esiste. Sembra assolutamente banale ma, quando si è coinvolti, accettare questa realtà senza individuare un colpevole richiede un enorme lavoro emotivo.

E' colpa di qualcuno se ci ammaliamo e abbiamo bisogno di una cura? No! La stessa cosa vale per l'infertilità. Lo sappiamo. Ma estirpare ogni dubbio, anche inconscio, non è sempre facile.

Non commettere l'errore di colpevolizzare te stessa o il tuo partner, che sia presente una motivazione organica oppure no. Il periodo che vi accingete ad affrontare sarà una lunga (o lunghissima) scalata in salita, che dovrete affrontare tenendovi per mano. Non vi servono frustrazioni aggiuntive, quindi fate il possibile per evitarle.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere. La coppia che si troverà ad affrontare questa grossissima difficoltà, ne uscirà rinnovata e fortificata. Una squadra con maggiore esperienza per vincere le prossime partite. E se non è un aspetto positivo questo! Pensaci.

Dovrete armarvi di coraggio, tenacia e tantissima pazienza ma, insieme, ce la farete.
Quello che vi è capitato non è colpa di nessuno. Prendetene atto e andate avanti!

La prossima puntata del Manualetto: La stimolazione follicolare per la PMA

martedì 8 marzo 2016

Una che c'è passata - 2 - Aiuto! Non rimango incinta.

Terzo giorno post transfer. Far passare il tempo non è facile. Mi concedo qualche sogno ad occhi aperti, rigorosamente roseo e positivo, soprattutto alla luce della comparsa dirompente di un sintomo. Se il tasso di incintitudine fosse misurabile da questo sintomo in particolare, sarebbe fatta. Ma purtroppo in questo momento tutto può essere condizionato dal bombardamento ormonale sintetico al quale mi sono sottoposta... potrebbe essere un sintomo di plastica, o un fantasintomo. Speriamo di no! Intanto mi godo la mia tranquillità pigiamereccia, e procedo volentieri a scrivervi il Manualetto della PMA. Buona lettura.

***

Molto spesso nella storia di una coppia arriva il punto in cui si decide di aprire un cantiere, IL cantiere.
Può avvenire in un momento stabilito con anticipo

dopo che ci saremo sposati...
dopo che andremo a vivere insieme...
dopo che avrò/avrai ottenuto quel lavoro/contratto/trasferimento...
dopo che avrò risolto quel piccolo problema di salute...
dopo che avremo finalmente fatto quel viaggio...
dopo che avremo ristrutturato casa...
quando nostro figlio compirà x anni...

O in una scena da film dove, guardandosi vicendevolmente negli occhi, rigorosamente un po' liquidi, si decide:

Tesoro, facciamo un bambino! 
Sì facciamolo, e possibilmente cominciamo ora!

Oppure, secondo me anche più spesso, a un certo punto in maniera naturale si abbandonano le precauzioni e, gradualmente, si passa da un fatalista se capita capita a un pragmatico facciamolo succedere. Purtroppo talvolta accade, e non così di rado, che si passi ad una fase successiva, quella del ma perchè non succede?! A noi è capitato esattamente così.


***

Se dopo un periodo di almeno 6 mesi - 1 anno di rapporti costanti e non protetti la gravidanza non arriva, è bene armarsi di tanta pazienza, prendere in mano la situazione e iniziare a fare delle indagini mediche. Molto prima se avete superato i 38-40 anni. Se uno dei due partner non è d'accordo (indovinate quale dei due di solito non è d'accordo...) fatevele prescrivere da un medico. Non è necessario lo specialista, è sufficiente anche il vostro medico di base al quale potete dare voi la lista (non aspettatevi che la conosca). Se il vostro medico di base non fosse favorevole, provate a bluffare dicendo che ve le ha prescritte il ginecologo, oppure fatele privatamente (il costo purtroppo è comunque abbastanza alto. Informatevi: qualche volta è più alto tramite SSN che privatamente... ah, dimenticavo la cosa più importante: se volete un figlio, e a maggior ragione se questo figlio non arriva, iniziate a risparmiare! Se volete di questo ne parleremo meglio più avanti).
E' molto importante non temporeggiare troppo su questo fronte, perchè la vostra infertilità potrebbe essere una condizione temporanea provocata da un problemino banale (come un'infezione, un polipo o un setto uterino, una carenza trattabile con integratori, un varicocele ecc...) che se non risolto vi farà solo perdere tempo. Se aspettate troppo, quando lo avrete individuato, e magari nel frattempo si sarà anche aggravato, vi mangerete le mani perchè potevate pensarci prima!

Le analisi per indagare una infertilità differiscono dalle analisi preconcezionali, che avreste dovuto aver già fatto se avete deciso di aprire il cantiere (ovvero analisi del sangue dei valori di TOXO, RUBEO, HCV, HIV, HBSAG, HBCAB, TPHA, HSV1, HSV2, CMV, chiamate anche "infettivi"; se non le avete fatte e non riuscite ad avere un bambino, aggiungetele alla lista, sia per lei che per lui - per lui tutte, escluse TOXO e RUBEO - tanto prima o poi qualcuno ve le chiederà) e sono:

PER LEI

  • Pap test recente 
  • Visita ginecologica di routine con eco TV fatta da uno bravo, possibilmente in 3D (io ho imparato durante il monitoraggio per la IUI di avere un setto uterino, ok è molto piccolo, appena 2 mm, e da solo non giustifica l'infertilità, però perchè nessuno se n'era accorto prima?!)
  • Tampone vaginale per Candida, Micoplasmi, Gonococco e cervicale per Chlamydia (io questo non l'ho mai fatto ma, col senno di poi, sarebbe stato il primo che avrei voluto fare, frequentando quotidianamente un bagno poco pulito)
  • Esame del sangue da fare entro il 5^ giorno del ciclo per verificare i livelli degli ormoni: FSH, LH, E2, AMH, TSH, PRL (magari se è più di un anno che non li eseguite, aggiungete anche quelli di routine)
  • Isterografia, chiamata anche sonoisterosalpingografia, della quale ho parlato abbondantemente qui.

PER LUI

  • Spermiogramma (so che non è per niente bello per un uomo doversi sottoporre a questo esame, ma è davvero importante conoscerne il risultato. Una cosa che ancora non si sa, perchè relativamente nuova, è che sempre più laboratori accettano di esaminare campioni di liquido seminale raccolti comodamente a casa propria, il che rende questo esame decisamente meno sgradevole. Telefonate nei centri di analisi - questo esame viene generalmente fatto dai centri che fanno analisi di sangue urine ecc... - e informatevi) va effettuato dopo 2-3 giorni di astinenza (inteso come assenza da eiaculazioni, non da rapporti sessuali)
  • Esame del sangue per verificare i livelli degli ormoni: TSH, LH, FSH, PRL, E2 (magari se è più di un anno che non li eseguite, aggiungete anche quelli di routine)
  • Visita andrologica che escluda varicocele o altre problematiche fisiche ed eventuale eco testicolare (una donna è abituata a visitare il ginecologo regolarmente dall'adolescenza, perchè l'uomo contatta l'andrologo solo se ha un problema grosso? Insegnamo ai nostri uomini a tenersi controllati, è importantissimo, e non solo perchè vogliamo un bambino. Per fortuna qualcosa si sta muovendo, grazie anche a progetti come #tiriamolefuori o campagne di visite gratuite tipo Androlife)
Quando avrete gli esiti di tutti questi esami, e ci vorranno alcuni mesi, a noi ne sono serviti circa sei, dovete sottoporli a uno specialista, ovvero a un medico che si occupa di medicina della riproduzione, solitamente un ginecologo, che però è in grado di leggere anche gli esami maschili e ha certamente a disposizione un riferimento valido nel caso in cui sia necessaria una visita più specifica anche per lui. 

L'alternativa è prendere subito appuntamento con lo specialista di medicina della riproduzione e farsi prescrivere da lui gli esami, andando là a mani vuote. Io, avendo un ginecologo (aka La Bionda) e un medico di base (aka Raffaella Carrà) restii a prescrivere questi esami, ma piuttosto favorevoli a prescrivere la famosa vacanza (*) ... non sapevo bene cosa fare e mi comportai così, per poi pentirmene moltissimo. Ci presentammo con poche evidenze e due storie cliniche silenti. Lo specialista che scegliemmo noi, la Boss, si trovava a 150 km da casa nostra e non era comodissimo da raggiungere. Nel nostro primo appuntamento, più di un anno fa, non fu in grado di fare molte considerazioni avendo pochi dati a disposizione, ma la parcella ce la chiese, eccome! E ci dovemmo rivedere con un altro appuntamento e ovviamente un'altra parcella + benzina + autostrada, qualche mese dopo, effettuati gli esami. Nel caso siano richiesti ulteriori esami rispetto a quelli che porterete nel primo colloquio, potete inviarli per email appena li avete e aggiornarvi senza un nuovo appuntamento, senza sprecare tempo/denaro. Oltretutto, se vi presenterete con qualcosa in mano, verrete presi per una coppia che è davvero determinata e vuole fare sul serio. Se non darete questa impressione al medico, come credo sia successo a noi, tenderà a temporeggiare maggiormente. Non perchè è poco serio, anzi. La PMA non è una passeggiata e lui sarà il primo a suggerirvi di intraprendere questa strada solo quando sarete pronti e sicuri di volerlo fare.

Cosa fa un medico che si occupa di fisiopatologia della riproduzione? NO, NON PRESCRIVE LA PMA PER FORZA. Spiegatelo bene anche ai vostri mariti e fidanzati, specialmente quelli che non sono entusiasti di andarlo ad incontrare (sì, dovete andarci per forza tutti e due!). Un medico esperto in medicina della riproduzione analizza la vostra situazione e vi suggerisce come cercare di fare fronte alla vostra infertilità, senza però mai darvi nessuna garanzia, perchè non può farlo. Diffidate moltissimo se qualcuno si permette di assicurarvi dei risultati. 
Inizialmente, vi prescriverà quasi di sicuro qualche (costoso) integratore, che però qualche volta ha successo (a proposito, avete già cominciato ad assumere acido folico? Se non avete iniziato, è giunto il momento. Lo trovate in farmacia con diversi nomi commerciali es Fertifol, Folina ecc.). Poi potrebbe suggerire la correzione chirurgica di eventuali setti uterini/ polipi/ varicocele, se presenti. Se il vostro caso fosse poi un sine causa, come il nostro, è probabile che non vi faccia fare niente di particolare e che vi suggerisca di far passare altro tempo.
Se invece dovessero emergere delle evidenze incompatibili con il concepimento (es. tube chiuse, azoospermia, severa astenospermia, scarsa riserva ovarica ecc), allora sì, potrebbe suggerirvi di tentare subito con la PMA. Può succedere che dobbiate essere voi a suggerirlo a lui se l'attesa troppo prolungata di questa benedetta gravidanza vi sta mandando al manicomio. Anche perchè PMA non vuol dire riuscirci al primo colpo.

Molto spesso si inizia con uno o più cicli di primo livello, o IUI, per poi proseguire, in caso di insuccesso, con tecniche di secondo livello, spesso ICSI, esattamente come nel mio caso. Trovate tutto spiegato qui.

Se questa deve essere la vostra strada, vi auguro il mio più grande in bocca al lupo! Cercherò di esservi di supporto il più possibile pubblicando questo manualetto, che raccoglie la mia esperienza personale.

(*) Un appunto sulla famosa vacanza: specialmente all'inizio, se vi siete messi in testa (come avevo fatto io) di poter programmare addirittura in che stagione dell'anno far nascere vostro figlio, vi siete accorti che nel vostro caso non è possibile e ci siete rimasti molto male... fatevela sta vacanza. Reale o metaforica, ovvero compatibilmente con i costi degli accertamenti clinici a cui dovrete sottoporvi se la vacanza non dovesse funzionare (a questo chi vi ha suggerito la vacanza non ci pensa mai). Prendetevi un tempo per metabolizzare, un periodo di relax, di non ci penso, di non conto i giorni fertili e quelli in cui aspetto il ciclo, se ci riuscite. Perchè non è mica detto che ci riusciate e sarebbe umano.
Se la famosa vacanza, intesa come periodo di relax e di sospesa iper attenzione nei confronti del cantiere in corso, vi crea più stress del lavorare al cantiere stesso, passate subito al piano B, ovvero i medici. Scegliete l'opzione che preferite, perchè se è certo che stressarsi non va bene, io sono molto convinta che lo stress sia davvero sopravvalutato come causa di infertilità. Se lo stress ti rendesse sterile per forza, come la mettiamo con tutte le donne che vengono violentate e restano incinte? Come la mettiamo con le spose bambine che mandano avanti generazioni di interi popoli? Anche perchè, non so che carattere abbiate voi, ma si può essere iper stressati non-stop per periodi lunghissimi? Anni? Non credo, almeno non sempre, ma è una mia opinione personale, influenzata molto dal mio carattere decisamente mite. Se una persona ha un esaurimento, una depressione, ha avuto un lutto, ha perso il lavoro... sì insomma, se ha qualche problema grave, ci può stare. Ma semplicemente se è un po' stanchino per la vita di tutti i giorni... no, io non credo. Dovete cercare di analizzare la vostra situazione in modo più distaccato possibile, capire se avete qualche cosa grossa da sistemare prima di riprendere serenamente la ricerca di una gravidanza, vedere se dovete rallentare un po' e, se serve, farlo. Ma non date la colpa della vostra infertilità allo stress della vita quotidiana, secondo me perdete tempo.


La prossima puntata del Manualetto: non riusciamo ad avere un bambino, di chi è la colpa?

lunedì 7 marzo 2016

Una che c'è passata - 1 - Che cos'è la PMA

Son qui che penso come sopravvivere nel momento più difficile della mia PMA: l'attesa dopo il transfer. Quel momento in cui signora, mi raccomando, vita di sempre ma anche signora, mi raccomando, riposo assoluto e qualsiasi cosa tu faccia, secondo l'opinione di qualcuno, sbaglierai. Quelle giornate di continui crampi uterini (uno forte stanotte sulla destra, che mi ha fatto sentire una fitta dal gomito al ginocchio, e un altro degno di nota stamattina sulla sinistra, intervallati da una continua sensazione di tiraemolla là dentro, che da una parte fa ben sperare, dall'altra è semplicemente spaventosa. Vorrei avere qui con me chi c'è già passato a dirmi tranquilla, andrà tutto bene, proprio com'è successo a me. Mi servirebbe una camomilla. Mi servirebbero le istruzioni per l'uso, mi servirebbe un manuale.

Così come mi sarebbe servito dall'inizio, del resto!

Ho deciso allora (anche per ingannare il tempo in modo divertente, lo ammetto) di fornire su questo blog uno strumento utile a chi sta vagliando la possibilità di ricorrere alla PMA. Io avrei tanto voluto trovarlo in rete, ma ciò che risultava dalle mie ricerche erano sempre schemini di tipo strettamente medico o resoconti di singole esperienze, a volte molto frammentati; sempre interessanti, ma nessuno esauriente rispetto agli interrogativi che avevo da risolvere.

Ciò che serviva a me era un suggerimento un po' più completo, soprattutto dal punto di vista pratico, ma anche emotivo, su come procedere lungo questo tortuoso cammino.
Molte informazioni le avevo trovate sul blog di Nina Cerca, che però purtroppo è stato chiuso da Nina ormai parecchio tempo fa. Non pretendo certo la sua popolarità e non è a questo che ambisco. Desidero invece redigere un manualetto sintetico, che metta a disposizione la mia esperienza a chi si trova ad approcciare lo stesso problema che è capitato a me.

Troverete i post dedicati a questo compendio contrassegnati dal tag Manualetto PMA.

Essendo il frutto della mia esperienza personale, va da sè che non sarà l'oro colato della PMA, quanto piuttosto come mi sono o mi sarei comportata io in questa situazione, talvolta col senno di poi.
Non pretendo certo di dare tutte le risposte alle vostre domande, non sono ne un medico ne un tecnico ma, a quelle che posso, lo faccio volentieri.

L'idea mi è venuta rispondendo alle email di diverse ragazze che mi hanno chiesto in privato qualche suggerimento; mi sono trovata molto gratificata nel poterle aiutare, perciò ho pensato di rendere pubblici i suggerimenti che ho dato a loro, e anche le altre informazioni che ho racimolato faticosamente in questi anni.

Se avete voglia, condividete le vostre esperienze nei commenti, sono molto gradite a me e saranno utili a chi passerà di qua per informarsi. Anche dubbi e domande, ovviamente, sono ben accetti!

Quindi cominciamo. Dall' ABC, ovviamente.

***

CHE COS'E' LA PMA

La procreazione medicalmente assistita (per gli amici solo procreazione assistita, o PMA) è un percorso terapeutico volto a far instaurare una gravidanza nelle coppie che non riescono ad ottenerla naturalmente.

Per come la vedo io, è una cura, un aiuto, così come una chemioterapia in caso di tumore o un antibiotico in caso di infezione.

Le tecniche di PMA sono diverse a seconda delle problematiche che vengono evidenziate (o che non vengono evidenziate) nella coppia e anche rispetto alla fretta che la coppia ha di ottenere la gravidanza. Ad esempio, una coppia con un'età maggiore avrà più fretta di ottenere una gravidanza, così come una coppia, magari anche giovanissima, che però sta facendo tentativi da molti anni e non ne può più di aspettare, potrebbe avere altrettanta fretta.

Queste tecniche si dividono in primo e secondo livello: con meno probabilità di successo ma meno invasive e quasi prive di complicanze quelle di primo livello, con più probabilità di successo ma più invasive e con possibili complicanze quelle di secondo livello. Le tecniche di primo livello sono inoltre molto meno costose di quelle di secondo livello.

Le tecniche di primo livello si riassumono fondamentalmente nella IUI (inseminazione intra uterina... ho scoperto recentemente che si legge ìui e non iùi, come dicevo io!), che io ho tentato a ottobre 2015, senza successo (trovate tutti i post sul blog etichettati con il tag IUI). Consiste nell'inserire all'interno dell'utero mediante un catetere (completamente indolore) il liquido seminale raccolto il giorno stesso tramite masturbazione e trattato in modo da essere "potenziato" rispetto alla sua condizione naturale. Questo avviene nel periodo dell'ovulazione, che può essere spontanea o indotta con farmaci (iniezioni sottocute di ormone follicolo stimolante FSH, nome commerciale Gonal F, Puregon ecc) che si iniziano in un momento indicato dal medico dopo la comparsa del ciclo mestruale e si assumono tutti i giorni fino a poco prima dell'ovulazione, che viene indotta in un momento preciso tramite una sola iniezione sottocute di gonadotropina corionica HCG (nome commerciale Gonasi, Ovitrelle ecc) che deve essere fatta in un giorno e in un orario precisissimo indicato dal medico, 36 ore esatte prima dell'inseminazione. La stimolazione farmacologica nella donna in questo caso è minore poichè finalizzata alla produzione di massimo 3 ovociti maturi, pena la sospensione del trattamento stesso (o la sua conversione in un trattamento di secondo livello) per scongiurare il rischio di gravidanze plurigemellari, piuttosto comuni agli albori della fecondazione assistita, oggi estremamente rare.

Le tecniche di secondo livello sono più numerose, ma si riassumono nella FIVET (fecondazione in vitro, che sta per fertilization vitrum embryo transfer) e nella sua versione leggermente più "spinta", la ICSI (intracytoplasmic sperm injection), come quella che sto effettuando io adesso (trovate tutti i post nel blog etichettati con il tag ICSI). Le tecniche di secondo livello prevedono sempre una stimolazione farmacologica simile a quella che si esegue spesso per le tecniche di primo livello, ma con un dosaggio maggiore, volto alla produzione di un numero più alto di ovociti maturi (da 5 a 18 circa), poichè nelle tecniche di secondo livello essi vengono prelevati dalle ovaie dalla donna tramite un piccolo intervento che si chiama pick up e inseminati in laboratorio. Se, fecondando gli ovociti, verranno prodotti più embrioni di quelli che sono necessari per il ciclo di fecondazione assistita in corso, quelli in sovrannumero potranno essere congelati e saranno utilizzabili per eventuali cicli successivi, che non richiederanno ne stimolazione farmacologica per la donna ne raccolta di nuovo liquido seminale. Dopo qualche giorno dal pick up (3-6 giorni circa) viene effettuato l'embryo transfer (trasferimento dello/degli embrioni, solo transfer per gli amici) e uno o più embrioni (generalmente 1 o 2, massimo 3) vengono posizionati nell'utero, con la stessa procedura indolore con cui viene inserito nella donna il liquido seminale trattato nella procedura IUI.
FIVET e ICSI si differenziano per il metodo con cui vengono inseminati gli ovuli: nella FIVET tradizionale è lo spermatozoo che da solo deve entrare nell'ovocita, mentre nella ICSI viene "sbucciato" l'ovocita della sua membrana esterna e lo spermatozoo viene iniettato direttamente al suo interno. L'ICSI nasce infatti come soluzione ai casi in cui gli spermatozoi conformi sono pochi o poco vitali, in modo da poter selezionare quelli migliori e con essi inseminare gli ovuli. Inoltre, in questa tecnica, è previsto che i gameti maschili possano essere prelevati sia tramite masturbazione nella giornata del pick up, come nelle tecniche di primo livello, ma anche chirurgicamente (tecniche MESA PESA TESE TESA) laddove ce ne fosse la necessità a causa di varie problematiche maschili, sulle quali però non mi dilungherò. Della ICSI esiste anche la variante IMSI, che prevede una selezione più rigorosa degli spermatozoi da utilizzare.
Attualmente, la ICSI viene di solito preferita alla FIVET anche in caso di buone caratteristiche del liquido seminale, poichè ha una percentuale migliore di fecondazione corretta degli ovociti (già che tutto si trova in laboratorio... fatto 30 si fa 31!). Gli ovociti infatti è molto probabile che non si fecondino tutti, e non è detto che quelli fecondati si sviluppino in modo conforme ad essere utilizzati. A grandi linee possiamo immaginare che gli embrioni idonei ad essere utilizzati possano essere numericamente circa dal 50% all'80% degli ovociti conformi prelevati durante il pick up (e non è detto che quelli prelevati siano tutti conformi). Quindi meglio optare per la tecnica che ci fa rischiare di sprecarne meno, ovvero la ICSI.

Si parla di PMA omologa quando sia i gameti maschili che femminili sono quelli dei componenti della coppia, mentre invece si tratta di PMA eterologa quando o i gameti maschili o quelli femminili o entrambi derivano da donatori. Ci sono molti casi diversi per cui si ricorre alla PMA eterologa, i più frequenti sono quando la donna ha esaurito la riserva ovarica, quando il liquido seminale non è di buona qualità, quando l'età è avanzata o sono presenti delle patologie, quando si hanno ripetuti fallimenti con la PMA omologa o in caso di donne single o coppie omosessuali.

Percentuali di successo delle tecniche di PMA: la scienza sta facendo passi da gigante in questo campo e ogni anno ci sono grandi miglioramenti, possiamo affermare che le percentuali di successo possano nel 2016 essere verosimilmente: 8-12% per ogni ciclo IUI e 30-35% per ogni embrione trasferito da fresco ottenuto con FIVET/ICSI (la percentuale di riuscita in caso di embrione trasferito da scongelato è leggermente più alta, ma non tutti gli embrioni conformi congelati sopravvivono e restano conformi ad essere utilizzati dopo lo scongelamento).
NB questi dati sono quelli che hanno riferito a noi, quindi relativi a un'età poco superiore ai 30 anni. Ovviamente le percentuali di riuscita scendono progressivamente con l'età, fino ad abbassarsi moltissimo dopo i 43-45 anni.
Se fate una ricerca, sappiate che in rete si trovano numeri piuttosto diversi, talvolta anche perchè molto vecchi, io ho piacere di riferirvi questi poichè sono aggiornatissimi e sono stati indicati a noi da dei medici, non da Google... ma non pretendo che siano perfettamente esatti! Prendeteli come un riferimento, non come la Verità.
E' importante specificare anche che le percentuali "di successo" indicano il fatto che si instauri una gravidanza, non che la stessa venga poi portata a termine. Sono purtroppo due cose molto diverse...

Al termine del ciclo di fecondazione assistita, si ritiene infatti che la gravidanza eventualmente instaurata sia fisiologica (ovvero del tutto normale e non a rischio) e avrà le stesse probabilità di una gravidanza spontanea di essere portata a termine (diversa è la situazione -meno comune- di una gravidanza gemellare: questa viene sempre infatti considerata una gravidanza a rischio, sia essa ottenuta naturalmente o con PMA).

In generale credo però che sia normale e umano desiderare di concedersi qualche attenzione in più in gravidanza se si è ricorsi alla PMA, non tanto perchè un feto abbia più o meno valore di un altro, il loro valore è sempre uguale, quanto per l'iter faticoso e a volte lunghissimo (di solito anni) che ha portato una coppia ad arrivare a una gravidanza tramite PMA, e al desiderio di cercare di favorire le cose il più possibile, ma anche di sentirsi con la coscienza a posto nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto.

Nei prossimi capitoli di questo manualetto troverete le varie fasi che compongono i cicli di PMA e i miei suggerimenti in merito, dalla decisione di ricorrervi fino al transfer. Spero davvero possano esservi utili, buona lettura.

La prossima puntata del Manualetto: Aiuto! Non rimango incinta.